Per ascoltare l’audio di oggi, 17 giugno 2024:

Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Rassegna anno V/n. 162 (1413)

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Le notizie:

Genocidio a Gaza

L’esercito israeliano ha annunciato una tregua tattica parziale nel sud della Striscia, ma la sua macchina della morte continua a mietere vite umane: 41 persone civili uccise e 102 altre ferite nella giornata di ieri.

Il portavoce militare ha annunciato la morte di due ufficiali in scontri con i combattenti palestinesi a Rafah. Il numero totale delle perdite israeliane nella guerra contro Gaza è di 662 soldati e ufficiali.

Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni dichiarate dai politici e generali israeliani. Chiudono gli occhi e dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.

Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.

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Situazione umanitaria

Il portavoce dell’UNICEF, Elder, in visita nel centro di Gaza ha detto che “questa di Gaza è una guerra contro i bambini”. E poi ha aggiunto: “La distruzioni e le uccisioni compiute dall’esercito israeliano lasceranno danni fisici e psicologici per generazioni future e non porteranno la pace nella regione”. Elder ha espresso la sua preoccupazione per la perdita di ogni speranza che si tocca con mano nei discorsi della gente che ha incontrato e soprattutto tra i giovani. Ha raccontato storie tristi dii bambini che hanno perso i genitori e la casa, soffrono di malnutrizione e della mancanza di istruzione per tutto un anno scolastico. “Tutto questo ha effetti devastanti dal punto di vista psicologico e il mondo intero deve prenderne carico fermando questa assurda guerra”.

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Cisgiordania e Gerusalemme est

Quella israeliana in Cisgiordania è una guerra non dichiarata. Anche ieri, un altro minorenne è stato assassinato dai soldati di Tel Aviv. È avvenuto al campo profughi di Al-Fari’a, a sud di Tobas. Le truppe di occupazione sono entrate per un rastrellamento accompagnate come al solito di bulldozer, per demolire case e danneggiare le infrastrutture urbane. Sono state contrastate da ragazzi che lanciavano pietre. I soldati hanno risposto con il fuoco. A terra è rimasto un ragazzo e sono stati feriti altri 6, il giorno della festa musulmana di Ied Kebir. Dall’inizio dell’invasione di Gaza, sono stati uccisi in Cisgiordania 547 palestinesi e feriti 5.200. Il numero degli arrestati è di 9.333.

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Israele

La confusione al vertice israeliano sta toccando livelli inauditi. Netanyahu attacca i vertici dell’esercito per la decisione di annunciare una “tregua tattica” nel sud della Striscia di Gaza; Bin Gvir attacca Gallant per la mancata invasione del Libano; la Corte suprema blocca l’inchiesta giudiziaria sul fallimento dei servizi militari nel prevedere e prevenire l’attacco di Hamas del 7 ottobre; Il Likud attacca Gantz e lo accusa di accettare la creazione di uno Stato palestinese a fianco di Israele; Il partito Campo di Stato di Gantz risponde attaccando Netanyahu accusandolo di disfattismo per la mancata operazione contro il Libano. E le piazze sono piene di manifestanti che protestano contro il governo che non decide a completare la trattativa per il rilascio degli ostaggi. Decine di migliaia di persone hanno sfilato a Tel Aviv per chiedere le dimissioni di Netanyahu e elezioni in autunno. L’uscita di Gantz dal Consiglio di guerra ha accresciuto l’isolamenti di Netanyahu, prigioniero degli estremisti del “Sionismo religioso”. Questo stato di cose è sottolineato dal fatto che 120 paesi del mondo hanno dichiarato che applicheranno l’eventuale ordine di cattura internazionale della Corte Penale Internazionale, cioè l’arresto del premier responsabile di crimini di guerra. L’empasse israeliana è descritta da un articolo di analisi di Brian Blum apparso sul Jerusalem Post di ieri dal titolo significativo: “Saudi Arabia may be Israel’s only lifeline out of the war” (L’Arabia Saudita potrebbe essere l’unica ancora di salvezza per Israele fuori dalla guerra). Leggi tutto, in inglese

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Corte Penale Internazionale

Secondo il canale 13 della tv Israeliana, la CPI potrebbe completare la discussione sul caso Netanyahu, Gallant, Halevi e Sinwar entro pochi giorni, 10 al massimo. L’emittente israeliana aggiunge che il premier è molto preoccupato e ne ha discusso in diverse riunioni governative e con esperti legali. “Esperti legali di alto livello presso il Consiglio di Sicurezza Nazionale e il ministero degli esteri stanno attualmente discutendo il caso della CPI”. Tra i provvedimenti suggeriti vi sono quelli di alleggerire la pressione sul blocco degli aiuti a Gaza e l’ammissione di realizzare ospedali da campo. Direttive impartite all’esercito, ma quando i generali sul campo hanno dichiarato la “tregua tattica”, lo stesso Netanyahu si è scagliato contro. Servirebbe la camicia di forza!

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Diplomazia

Due fonti egiziane hanno rivelato, in condizioni di anonimato, il contenuto delle proposte avanzate da Blinken nella sua ottava visita nelle capitali del Medio Oriente. È una proposta per la gestione del dopoguerra a Gaza dopo la conclusione dello scambio di prigionieri tra Netanyahu e Hamas. “Le premesse dell’Amministrazione USA sono che è poco realistico distruggere Hamas e non è accettabile un’occupazione israeliana del territorio di Gaza”. Da questo discende la necessità di trovare una forza rispettabile ed accettabile per condurre la sicurezza a Gaza nella fase provvisoria, fino alla creazione di una nuova entità palestinese di autogoverno rinnovata per Gaza e la zona A della Cisgiordania. “La proposta di Blinken è quella di Caschi Blu dell’ONU formata da soldati di paesi arabi e musulmani”.  Secondo queste due fonti, l’Egitto ha dato il suo assenso a parteciparvi. Tra i paesi contattati da Washington vi sono Arabia Saudita, Giordania e Turchia. Il coinvolgimento di Riad sarebbe una prima prova per il riallacciamento di relazioni con Israele. Questo piano sarebbe stato discusso da delegazioni militari arabi in Bahrein, con la presenza del generale Halevi, capo di Stato maggiore delle forze armate israeliane e il coordinamento del comando USA Centcom. La riunione segreta sarebbe stata tenuta due settimane fa nella base militare navale statunitense nel piccolo regno.

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Guerra, aiuti umanitari e propaganda

Il “fermo tattico delle attività militari”, annunciato dal portavoce militare israeliano sulla piattaforma social X, si è rivelato un’uscita propagandistica per abbellire l’immagine di Israele di fronte all’opinione pubblica e soprattutto presso la CPI, che sta studiando l’avviso di cattura per politici e generali israeliani. Secondo la nota social, l’esercito israeliano avrebbe sospeso le operazioni militari sulla strada principale che collega Rafah al valico di Karam Salem, dalle 7 del mattino alle 7 di sera. Le organizzazioni dell’ONU hanno accolto positivamente l’annuncio, ma hanno chiesto la sua applicazione pratica sul terreno. Infatti, i bombardamenti israeliani non sono mai cessati su tutta la città. La natura propagandistica per l’estero è stata svelata dalle dichiarazioni dell’ufficio di Netanyahu: “il premier non sapeva nulla di questa decisione militare e la considera sbagliata”. Il ministro per la sicurezza l’estremista Ben Gvir ha bollati i generali, che hanno preso questa misura, come traditori.

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Boicottaggio

In seguito ad un’azione legale intentata da 50 organizzazioni per i diritti umani, la magistratura francese ha vietato a 74 compagnie militari israeliane di partecipare alla fiera delle armi in Francia.

Il tribunale ha ordinato il divieto di qualsiasi presenza delle società di armi israeliane o delle loro filiali, e di tutte le delegazioni o intermediari israeliani alla fiera delle armi “EUROSATORY” in programma a Parigi dal lunedì 17 al venerdì 21 giugno.

I giudici non hanno accolto nessuna delle argomentazioni degli organizzatori della mostra e si sono pronunciati a favore delle associazioni, ordinando l’interdizione alla fiera delle delegazioni israeliane e di tutti gli intermediari e ditte israeliane in qualsiasi forma, e hanno ordinato che la decisione fosse affissa a tutti gli ingressi della mostra.

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Yemen

Il portavoce del movimento Houthi ha dichiarato che ieri sono state attaccate due navi commerciali e una nave militare statunitense. Il cacciatorpediniere sarebbe stato colpito con missili balistici nel mar Rosso. La nave “Captain Paris” è stata attaccata con droni navali e “Happy Condor” con droni aerei. Le due navi commerciali – secondo il comunicato yemenita – erano dirette in Israele e dopo i contatti radio di avviso, l’equipaggio ha spento le strumentazioni di segnalazione posizione. Non ci sono né conferme né smentite da parte dell’ente britannico di navigazione e di Centcom. Parti indipendenti segnalano, invece, che le navi colpite dagli Houthi sono la Msc Tavvishi, battente bandiera della Liberia, e la Norderney, battente bandiera di Antigua e Barbuda. Gli incendi sono stati domati e nessuna delle navi è stata costretta a interrompere la navigazione.

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Arabia Saudita

14 pellegrini di nazionalità giordana sono morti durante i riti del pellegrinaggio alla Mecca a causa del troppo caldo. Altri 17 sono tuttora dispersi. Alla fermata sul Monte Arafat c’erano 1.800.000 pellegrini provenienti da tutti i paesi del mondo. La temperatura ha segnato anche punte di 45° C e chi non fosse attrezzato con ombrello o copricapo bianco, avrebbe patito un caldo insopportabile, soprattutto per gli anziani.  

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Notizie dal Mondo

Sono passati due anni, tre mesi e 23 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Non c’è stata unanimità alla conferenza elvetica sulla guerra in Ucraina, senza l’invito alla Russia e con l’assenza della Cina. Il comunicato finale è stato firmato da 78 paesi su 93 partecipanti. Tra di loro 6 paesi del G20. I 15 paesi non firmatari rappresentano la maggioranza della popolazione mondiale. La Nato annuncia un prossimo aumento delle testate nucleari installate in Europa.

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Mai Indifferenti. Voci ebraiche per la PACE leggi tutto

[Giornalismo] La figuraccia dei giornaloni scorta mediatica del genocidio a Gaza. di Farid Adly Qui

Approfondimenti

[Echi della stampa araba]: a cura diMargaret Petrarca (Per saperne di più)

[Finestra sulle Rive Arabe] “Il mare nella letteratura araba contemporanea”, di Antonino D’esposito. QUI

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1 commento

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