Per ascoltare l’audio di oggi, 27 giugno 2024:

Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Rassegna anno V/n. 172 (1423)

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Le notizie:

Genocidio a Gaza

Gli assassini generali israeliani continuano la loro opera dii morte e sterminio di un popolo. Ieri sono state compiute a Gaza 4 stragi, uccidendo 60 civili e ferendo 140. Il totale degli assassinati dall’inizio dell’aggressione è di 37.718 e quello dei feriti è di 86.377.

Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni dichiarate dai politici e generali israeliani. Chiudono gli occhi e dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.

Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.

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Cisgiordania e Gerusalemme est

Rastrellamento con carri armati a Jenin. È stato distrutto il pronto soccorso dell’ospedale. L’esercito israeliano sta conducendo una guerra silente contro la popolazione civile palestinese in Cisgiordania. Le operazioni militari a Jenin hanno provocato due uccisi e 20 arrestati.

Rastrellamenti in tutte le province palestinesi che si aggiungono agli attacchi dei coloni armati.

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CPI

Il ministero degli esteri olandese ha convocato l’ambasciatore di Israele per presentare una vibrata protesta contro le operazioni di spionaggio compiute contro la Corte Penale Internazionale. La notizia è stata rivelata durante un’interrogazione parlamentare in seguito alla pubblicazione dii inchieste giornalistiche suglii intrighi del Mossad contro Karim Khan e contro la precedente procuratrice Fatuo Bensuda. Non sono stati forniti altri particolari, per la segretezza degli atti diplomatici. L’Olanda in quanto paese ospitante della CPI è obbligata a proteggere l’incolumità e l’integrità dei funzionari della giustizia internazionale sul proprio territorio. Lo scorso 20 maggio, il procuratore generale Karim Khan ha annunciato di aver chiesto alla Corte di emettere ordini di arresto nei confronti di Netanyahu, Gallant e Halevi, oltre a dirigenti di Hamas.

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Solidarietà Palestina

Un’inchiesta giornalistica ha dimostrato l’implicazione delle università israeliane nello sviluppo dei sistemi d’arma e delle dottrine militari usati dall’esercito di Tel Aviv nel genocidio in corso a Gaza e Cisgiordania. È la stessa conclusione che da tempo avanzano i comitati BDS (Boicottaggio, Disinvestimento e sanzioni) che si battono per la fine dell’occupazione israeliana delle terre palestinesi. Una delle società di armamenti maggiormente collegata al sistema universitario è la società Elbit systems che ha con l’Università di Tel Aviv un accordo per lo sviluppo dei programmi e componenti dei droni e dei sistemi di riconoscimento facciale. L’Istituto israeliano di tecnologia (Technion) dell’università di Haifa è implicato nelle ricerche per la riduzione dei rumori dei droni e sul suo sito, l’istituto si vanta di essere uno dei pilastri della difesa e sicurezza di Israele.

Lo scorso maggio, il Consiglio delle università spagnole ha deciso di sospendere le collaborazioni con quelle israeliane a causa di questi collegamenti sull’uso militare delle ricerche accademiche.

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Prigionieri

“La tortura nelle carceri e campi di concentramento israeliani è una pratica quotidiana, che ha portato alla morte di decine di prigionieri”. È la conclusione alla quale è giunto un rapporto dell’ente palestinese per la difesa dei detenuti. Il rapporto è basato sulle dichiarazioni dei prigionieri liberati e da quanto riportato dalla stampa israeliana. “Dall’inizio della guerra di aggressione a Gaza sono stati uccisi nelle carceri israeliane 18 detenuti nelle prigioni di Israele e della Cisgiordania e 27 nei campi di concentramento segreti del deserto del Negev, dove sono ammassati in gabbie di ferro sotto il sole e la pioggia centinaia di palestinesi catturati durante le operazioni militari a Gaza. Tra di loro vi sono due noti medici di Gaza”. Il rapporto continua: “I detenuti vengono tenuti nudi, con le mani e i piedi legati e gli occhi bendati. Tra le torture subite vi è quella di Shabah, la sospensione del detenuto dai piedi con la testa in giù, per ore e ore, e il finto annegamento, con la testa tenuta premuta sotto l’acqua”.

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Israele

Polemica a distanza tra Gallant e Netanyahu. Il ministro della guerra è in visita negli Stati Uniti dove si è incontrato con Austin e Blinken, rispettivamente ministro della guerra e ministro degli esteri USA. Gallant in dichiarazioni stampa ha intestato a se il successo nelle trattative per il riarmo israeliano da parte degli USA, annunciando lo sblocco imminente della partita di 1500 bombe anti-bunker dal peso di 900 kg ciascuna. L’amministrazione Biden aveva bloccato una nave con questo carico nel timore che venissero usate a Rafah contro abitazioni civili (un crimine di guerra), per non essere implicati nei processi per genocidio in discussione attualmente all’Aja. Contro queste dichiarazioni di Gallant, Netanyahu si intestato questo successo, parlando di sé, usando la terza persona: “Il premier ha ottenuto risultati positivi con una dichiarazione pubblica, molto di più rispetto a decine di incontri nelle stanze chiuse”. I due uomini politici, Netanyahu e Gallant, sono dello stesso partito Likud, ma sono antagonisti e sono in concorrenza per la guida del partito e nelle eventuali prossimi elezioni.

Il 1° luglio si terrà a Tel Aviv la prima grande manifestazione per la Pace, per dire no alla guerra, per la fine del conflitto e per un nuovo accordo negoziale.

“Una risoluzione politica del conflitto che garantisca i diritti di entrambi i popoli all’autodeterminazione, alla sicurezza, alla dignità e alla libertà si legge nell’appello sottoscritto da oltre 50 associazioni israeliane ed associazioni miste, composte da ebrei, arabi, israeliani, palestinesi, uniti da un obiettivo comune: pace, sicurezza e rispetto reciproco.

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Marocco

Una nave militare israeliana è stata fornita di carburante, prodotti alimentari e altri servizi portuali a Tangeri. La vicenda ha sollevato la protesta di molti marocchini, che hanno criticato l’atteggiamento collaborazionista con l’esercito israeliano, che sta compiendo un genocidio a Gaza. Il fatto risale al 6 giugno, ma ancora l’eco delle proteste è vivo, nel silenzio delle sfere ufficiali. I movimenti di solidarietà con la Palestina hanno rilevato sui propri profili social che “la Spagna ha rifiutato di accogliere nei propri porti una nave commerciale israeliana, mentre un paese arabo detentore della difesa di Gerusalemme fornisce cibo e carburante ai militari israeliani”. Nessun commento dal governo e dalla stampa locale.

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Siria

In Francia, la cassazione ha confermato l’iscrizione, da parte della procura generale, del presidente siriano Assad nell’elenco degli imputati per corresponsabilità in crimini di guerra. La vicenda giudiziaria francese riguarda l’uso di armi chimiche nel 2013 contro la popolazione civile nella Ghouta orientale e Douma. In quegli attacchi dell’agosto 2013, sono morte oltre mille civili. Un’inchiesta internazionale aveva dimostrato l’uso del gas Sarin, ma aveva anche concluso di non poter determinare chi sia la parte che lo aveva utilizzato. L’inchiesta dell’ONU aveva appurato che sia il regime di Damasco sia le milizie jihadiste possedevano depositi di Sarin.

Soddisfazione degli avvocati delle vittime rifugiate in Francia. È un importante precedente giudiziario che inchioda alle loro responsabilità legali anche i capi di Stato in carica. www.anbamed.it

Iran

Rispetto del silenzio elettorale da oggi alle otto, ora locale, per le presidenziali. Le elezioni si terranno domani venerdì e vedono 6 candidati, 5 conservatori e un riformista. È andato a vuoto l’invito dell’ufficio della guida spirituale sciita, Khaminei, al ritiro di alcuni candidati conservatori a favore di uno solo, per garantire la vittoria al primo turno. I sondaggi danno al primo posto il candidato riformista, Masoud Pezeshekian con il 23,5%, seguito dal capo del parlamento, Mohammed Baqer, con 16,9% e dall’ex negoziatore sul programma nucleare, Jalili, con 16,3%. La sfida maggiore al sistema è l’affluenza alle urne. Dall’inizio della fondazione della Repubblica Islamica, l’affluenza alle urne è stata sempre superiore al 50%, tranne nelle ultime del 2020, a causa della dura repressione contro le manifestazioni popolari dell’anno prima. Nel settembre 2022, il regime ha avviato una dura repressione contro il movimento per la libertà ed i diritti delle donne, con oltre 500 assassinati nelle piazze e 12 mila arrestati. Sono state eseguite pubblicamente 4 condanne alla pena capitale e altre decine sono in attesa. Le elezioni anticipate si tengono in seguito alla morte dell’ex presidente Raissi in un incidente aereo lo scorso 19 maggio.

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Notizie dal Mondo

Sono passati due anni, quattro mesi e tre giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.

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Mai Indifferenti. Voci ebraiche per la PACE leggi tutto

[Giornalismo] La figuraccia dei giornaloni scorta mediatica del genocidio a Gaza. di Farid Adly Qui

Approfondimenti

[Echi della stampa araba]: a cura diMargaret Petrarca (Per saperne di più)

[Finestra sulle Rive Arabe] “Il mare nella letteratura araba contemporanea”, di Antonino D’esposito. QUI

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1 commento

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