Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
11 Luglio 2021
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Rassegna anno II/n. 11
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I titoli
Etiopia: Il partito di governo stravince le elezioni ottenendo 400 seggi su 436.
Siria: Colpi di artiglieria contro base USA nel giacimento di gas a Deir Azzour.
Tunisia: Una legge per regolamentare il lavoro domestico.
Marocco: Proteste contro la condanna a 5 anni del giornalista Soleiman Rissouni.
Le notizie
Etiopia
Sono stati pubblicati i risultati delle elezioni del 21 giugno. Il partito al governo del premier Ahmad Abiy ha stravinto, ottenendo 400 seggi su 436. Le votazioni però in alcune regioni non si sono svolte a causa delle operazioni militari in corso, come nel Tigray, oppure sono state massicciamente boicottate, come in Amhara e Oromia. Nelle 5 regioni dove sono state sospese le operazioni di voto, la commissione ha promesso di svolgerle a settembre, ma non è stata fissata una data ed è molto improbabile che si possano tenere a causa delle tensioni. Le opposizioni hanno denunciato minacce ai loro candidati e restrizioni al lavoro dei giornalisti indipendenti. Non è stata resa nota l’affluenza alle urne. Con questi risultati, Abiy guiderà il prossimo governo del paese con la promessa di riforme radicali, ma finora le sue politiche hanno provocato soltanto tensioni etniche, guerre interne e crisi diplomatiche con Egitto e Sudan per la distribuzione delle acque del Nilo.
Siria
La base USA nel giacimento di gas di Deir Azzour è stata attaccata ieri con colpi di artiglieria. È il secondo attacco in una settimana che subiscono le truppe statunitensi presenti in Siria. La notizia è stata annunciata da fonti delle milizie irachene e dalla Tv di Stato siriana. Il comando USA in Siria e Iraq ha ammesso l’attacco, sostenendo anche l’assenza di vittime. Le truppe USA in Siria sono da considerarsi di occupazione perché non hanno nessuna copertura da organismi internazionali o accordi con il governo. Il loro compito dichiarato è quello di proteggere lo sfruttamento nelle regioni orientali della Siria delle risorse naturali, petrolio e gas.
Tunisia
Il Parlamento ha approvato la legge per il lavoro domestico. Un provvedimento legislativo che le organizzazioni femminili rivendicano da tanti anni, viene riformato grazie all’impegno di ministre donne. Secondo il ministero del lavoro ci sono in Tunisia 40 mila lavoratrici domestiche, ma le stime dell’Unione donne tunisine parlano di oltre 70 mila. Lo scorso gennaio, l’Unione ha denunciato l’esistenza di un mercato di piazza, a nord della capitale, dove ragazze minorenni vengono “cedute” dai caporali alle famiglie benestanti. Il rapporto parla anche di violenze, maltrattamenti ed in alcuni casi di abusi sessuali subiti dalle lavoratrici. Fatin Assabyi, funzionaria del ministero del lavoro, ha dichiarato: “La nuova legge è una conquista importante, perché garantisce i diritti delle donne e determina sanzioni per chi assume senza contratto o non paga il giusto compenso”.
Marocco
La condanna a 5 anni di reclusione del direttore del quotidiano “Akhbar Al-Yom”, Soleiman Rissouni, ha suscitato una campagna di solidarietà con il giornalista con accuse alla magistratura marocchina di essere asservita al governo. Rissouni non era presente alla lettura della sentenza, perché in sciopero della fame da 90 giorni e le sue condizioni di salute non lo hanno permesso. Il quotidiano da lui diretto si era distinto nella critica della corruzione dilagante nelle istituzioni ed è attualmente sospesa la sua pubblicazione. Rissouni è stato arrestato nel maggio 2020 con l’accusa di molestie sessuali nei confronti di una sua collaboratrice, ma la maggior parte dei testimoni hanno respinto le accuse, bollando il caso come una messinscena per zittire una voce dissidente. Questo di Rissuoni è il terzo caso di arresto di un giornalista scomodo con un’accusa inerente la sfera sessuale, un’onta fortemente diffamante dal punto di vista sociale.