Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
21 Luglio 2021
Rassegna anno II/n. 21
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Nella rubrica approfondimenti pubblichiamo una poesia di Ciro Gallo, in ricordo di Carlo Giuliani, assassinato a Genova il 21 giugno 2001, durante i tragici giorni del G8.
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I titoli
Afghanistan: Sei colpi di mortaio sulla zona del palazzo presidenziale, nel giorno delle festività islamiche.
Palestina Occupata: Undici detenuti politici sono in sciopero della fame contro gli arresti amministrativi.
Yemen: Gli Houthi si dichiarano disponibili al negoziato, condizionato alla fine dell’embargo.
Emirati Arabi Uniti: Si teme per la vita dell’oppositore Ahmed Mansour, detenuto in isolamento totale da 4 anni.
Tunisia: Dimissionato il ministro della sanità per l’impennata dei contagi.
Cipro: Erdogan nell’isola di Cipro per commemorare l’invasione militare turca di 47 anni fa.
Le notizie
Afghanistan
Colpi di mortaio sono caduti nei pressi del palazzo presidenziale durante la preghiera collettiva dell’Ied Kebir, che si era svolta nel palazzo alla presenza di Ghani. Il presidente, poco dopo, ha pronunciato un discorso, trasmesso dalla Tv di Stato, nel quale ha affermato che il governo lavorerà per una soluzione negoziale, ma non abbandonerà il terreno, ha accusato i Taliban di essere ormai fuori dalle regole religiose e il Pakistan di tramare contro l’Afghanistan, fornendo rifugio e facilitazioni logistiche ai miliziani. “I media internazionali dipingono la situazione con colori foschi, ma noi resisteremo e vinceremo”.
Nel frattempo si è registrata una calma su tutti i fronti, una tregua non dichiarata in tutto il territorio per le festività islamiche, dopo giorni di forti scontri con alterne vicende: alcune province sono state riconquistate dai governativi, mentre i Taliban hanno occupato altre. Il portavoce del movimento Dhabihullah Mujahed ha annunciato la liberazione, in occasione delle festività islamiche, di decine di soldati e funzionari governativi che erano caduti prigionieri.
Palestina Occupata
Le associazioni a sostegno dei prigionieri politici palestinesi hanno comunicato che 11 detenuti hanno iniziato, nove giorni fa, lo sciopero della fame. La protesta è organizzata contro gli arresti amministrativi, che vengono ripetutamente rinnovati dalle forze di occupazione, senza avanzare nessuna accusa o giudizio in tribunale. Nelle carceri israeliane sono imprigionati 4850 palestinesi, tra i quali 41 donne e 225 minori.
Yemen
Il presidente del Consiglio politico del movimento Houthi, Mahdi Mashat, ha espresso la disponibilità a partecipare a trattative politiche, se venissero realizzate le condizioni atte alla pacificazione e prima di tutto la fine dell’embargo. Queste condizioni erano già note da tempo, ma la situazione sul terreno è cambiata. I ribelli che assediano la città strategica di Maarib hanno perso diverse posizioni e la conquista della città è diventata un obiettivo lontano. Doveva servire a rafforzare le posizioni negoziali degli Houthi, ma si è rivelata una guerra senza sbocchi. L’alleggerimento dell’embargo e la riapertura dell’aeroporto di Sanaa ai voli civili sono stati offerti durante il precedente tentativo di mediazione ONU-USA, con la collaborazione dell’Oman, lo scorso mese di giugno, ma gli Houthi hanno rifiutato, condizionando le trattative dirette al ritiro delle truppe saudite. Per il momento non c’è stata nessuna risposta da parte di Riad e del governo di coalizione guidato dal presidente Hadi, rifugiato nella città meridionale di Aden.
Emirati Arabi Uniti
Human Rights Watch e il Centro del Golfo per i Diritti Umani hanno emesso comunicati sulle dure condizioni di detenzione alle quali è sottoposto Ahmed Mansour, l’oppositore politico al governo di Abu Dhabi. Mansour è stato arrestato nel marzo 2017 con l’accusa di “diffusione di notizie false atte a destabilizzare i rapporti dell’emirato con i paesi vicini”. L’anno dopo è stato condannato a 10 anni di reclusione. Nei giorni scorsi, il detenuto politico è riuscito a far trapelare da dietro le sbarre una lettera nella quale denunciava l’isolamento completo, la mancanza di un materasso nella cella, costretto a dormire per terra, oltre all’impossibilità di aver contatti con altri detenuti o regolari visite di parenti e legali. Il comunicato delle organizzazioni umanitarie parla di “comportamenti vendicativi” da parte delle autorità di Abu Dhabi.
Tunisia
L’impennata dei contagi Covid ha portato alle dimissioni del ministro della sanità, Fawzi Mahdi. La decisione del primo ministro, Msheishi, è arrivata dopo che il ministero della sanità aveva chiamato tutti i maggiorenni a vaccinarsi, provocando forti assembramenti davanti agli ospedali. Un passo falso in contraddizione con tutte le misure raccomandate per il distanziamento. L’incarico è stato affidato temporaneamente nelle mani del ministro per gli affari sociali, Mohammed Tarabulsi. I provvedimenti improvvisati e volti a salvaguardare la stagione turistica hanno acuito la crisi del sistema sanitario, arrivato oramai al collasso, e nello stesso tempo hanno ridotto le probabilità che si possa tornare a breve alla riapertura degli impianti balneari.
Cipro
Il presidente turco Erdogan è stato in visita, ieri, nella zona turco-cipriota per commemorare il 47 anniversario dell’invasione dei soldati di Ankara. In un comizio alla folla ha espresso una linea dura, che rivendica la spartizione dell’isola. “Le trattative potranno proseguire soltanto tra due Stati indipendenti, perché finora i negoziati non hanno portato a nessun risultato”. La crisi di Cipro si era acuita nel 1974 dopo che Ankara ha deciso, il 20 luglio di quell’anno, di risolvere il contenzioso con la forza, mandando i propri soldati ed insediando un governo fantoccio nella parte nord-orientale occupata, che non è stato riconosciuto da nessun altro paese al di fuori della Turchia.
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