Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
02 agosto 2021
Rassegna anno II/n. 33
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Nella rubrica Approfondimenti, vi proponiamo una video-conferenza e un articolo su Nawal Saadawi, scrittrice egiziana scomparsa lo scorso 21 marzo. La video-conferenza è dell’amico iracehno, prof. Adil Jabbar e l’articolo, apparso su Nigrizia, è di Giuseppe Acconcia.
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I titoli
Migranti: Tra sabato e domenica salvati dalle navi Sea Watch 3 e Ocean Viking 400 migranti nel Mediterraneo centrale.
Afghanistan: Il governo ha dichiarato lo stato d’emergenza in tre città minacciate dai taliban.
Egitto: In una colossale operaizone in Sinai, l’esercito ha annunciato l’uccisione di 89 terroristi.
Libano: Scontri armati nel sud hanno provocato 5 morti.
Marocco-Algeria: Re Mohammed VI lancia un appello al dialogo con il presidente Tabboun per mettere fine ad una trentennale chiusura delle frontiere.
Le notizie
Migranti
Nella notte tra sabato e domenica sono state salvate oltre 400 persone nelle acque internazionali del Mediteraneo centrale. L’operazione è stata portata a termine dalle navi Sea Watch 3 e Ocean Viking. Le imbarcazioni che le trasportavano erano in difficoltà, una delle quali in legno e imbarcava acqua. Difficili le operazioni di soccorso, che hanno richiesto oltre 5 ore di lavoro per garantire l’incolumità di tutti. Le due navi stanno aspettando le autorizzazioni per un porto sicuro. Adesso comincerà il balletto dello scarica barile tra i governi europei.
Afghanistan
Le milizie taliban hanno bombardato l’aeroporto di Qandahar. Tre razzi sono caduti sull’unica pista, causando danni seri e imponendo la chiusura della struttura al traffico aereo. Il portavoce del movimento jihadista ha affermato che l’attacco mira a mettere fine ai bombardamenti statunitensi contro le loro basi nella regione. I miliziani da giorni si sono avvicinati alla città capoluogo ed i combattimenti hanno provocato la fuga di migliaia di civili. Oltre a Qandahar, i Taliban stanno per conquistare Herat nel nord ovest. Le truppe governative hanno ceduto molte posizioni senza combattimenti, praticamente l’esercito controlla soltanto le grandi città e le arterie stradali principali, mentre le zone rurali sono nelle mani dei miliziani. La maggior parte dei valichi di frontiera sono occupati dai jihadisti, che percepiscono dazi doganali per milioni di dollari al giorno. Il governo di Kabul ha dichiarato lo stato d’emergenza, a causa dell’avanzata dei taliban, in tre regioni: Qandahar, Herat e Helmand.
Egitto
L’esercito egiziano ha annunciato di aver ucciso 89 jihadisti in Sinai. Nelle operazioni sono caduti 8 militari. La manovra è stata svolta con l’aiuto degli elicotteri nelle zone montagnose centrali, da dove i terroristi compivano i loro attacchi contro le unità dell’esercito e le città costiere. Il portavoce dell’esercito ha mostrato le immagini di armi confiscate, auto distrutte e un drone. In Sinai i jihadisti di Beit Al-Maqdis hanno aderito a Daiesh (Isis) ed hanno dimostrato di sapere sfruttare le contraddizioni della politica del Cairo che ha penalizzato la popolazione locale. Una delle fonti di finanziamento dei terroristi è la protezione armata delle piantagioni di droga.
Libano
Scontri armati alla fine di un funerale hanno provocato 5 morti. È avvenuto a Khalde città del Libano meridionale abitata da sciiti e sunniti. Secondo la polizia, la sparatoria è avvenuta alla fine della cerimonia funebre di un militante di Hezbollah. Ad innescare lo scontro una faida tra due famiglie. Da Beirut, il presidente Aoun ha invitato l’alleato Hezbollah a far prevalere il senso di responsabilità e di lavorare per la composizione pacifica della faida. L’esercito ha inviato soccorsi ed ha imposto il coprifuoco, garantendo la riapertura dell’autostrada che collega la capitale al sud del paese.
Marocco-Algeria
Il monarca marocchino Mohammed VI ha espresso la sua preoccupazione per la chiusura delle frontiere con l’Algeria. “Invito il fratello presidente Tabboun ad attivare al più presto un dialogo per ricomporre una frattura durata troppo tempo”. I confini tra i due paesi sono chiusi dal 1994. A dividere politicamente i due paesi, oltre al contenzioso sui confini vi è la questione saharawi, il territorio occupato da Rabat dopo il ritiro degli spagnoli. Il Fronte Polisario, sostenuto da Algeri, però ne rivendica l’indipendenza. Questi appelli si ripetono da diversi anni, senza che ci siano passi concreti verso un disgelo. I due paesi sono impegnati in una corsa agli armamenti che dissangua le economie dei due popoli.
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