Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
22 agosto 2021
Rassegna anno II/n. 53
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I titoli
Afghanistan: I taliban preparano la riforma per passare dallo Stato all’Emirato islamico. Chiuso per 48 ore l’aeroporto di Kabul.
Tunisia: Agli arresti domiciliari il capo della Commissione anti-corruzione.
Palestina Occupata: Feriti 48 palestinesi e un israeliano nelle manifestazioni lungo la barriera di demarcazione a Gaza.
Etiopia: Riemergono nel fiume, in Sudan, i cadaveri delle vittime della guerra in Tigray.
Iran: Manifestazione operaia dopo 40 giorni di sciopero in una fabbrica di canna da zucchero.
Turchia: Nel Kurdistan iracheno, otto morti nell’ospedale di Sinjar/Shingal distrutto dalle bombe di Ankara
Le notizie
Afghanistan
Le autorità militari statunitensi a Kabul hanno deciso la chiusura dell’aeroporto per 48 ore. È di nuovo caos e si impone la necessità di smaltire l’alto numero di civili afgani ammassati all’interno dell’area sotto il controllo USA. Il blocco è causato anche dall’esaurirsi delle capacità di accoglienza in Qatar, dove sono stati trasferiti i fuggiaschi. Bahrein e Emirati arabi uniti hanno accettato le richieste di Washington di accogliere temporaneamente i profughi in attesa dei visti per gli Stati Uniti.
Il secondo uomo dei Taliban, Abdulghani Baradar è a Kabul per la formazione del governo. Ha avviato trattative con esponenti politici, compresi l’ex presidente Karzai e il negoziatore del governo, Abdallah. La propaganda dei fondamentalisti annuncia la volontà di formare un governo di unità nazionale che avrà anche ministre donne. Secondo fonti taliban, il movimento sta preparando un documento giuridico sulla riforma dello Stato sulla base della Sharia. Nel frattempo continua però la silenziosa repressione del dissenso. Sono stati arrestati molti attivisti sia a Kabul sia in altre regioni del paese. Una giornalista afgana ha detto telefonicamente alla BBC di temere per la sua vita, dopo che i miliziani sono andati all’alba a casa sua per cercarla, mentre lei era nascosta, per precauzione, a casa di una sua amica. Il suo giudizio è netto: “Non credete alla loro propaganda, i taliban non sono cambiati e ci aspettano giorni neri”.
Tunisia
Il capo della Commissione anti-corruzione è accusato di corruzione. Shawqi Tabib ha dichiarato che è stato messo agli arresti domiciliari per ordine della magistratura. Il Ministero dell’Interno ha comunicato che la misura si era resa necessaria perché c’erano seri timori che potessero sparire molti documenti sugli scandali di corruzione. Sabato la sede della Commissione è stata svuotata dal personale, sigillate le porte e presidiata dalla forze di sicurezza. Dal 25 luglio la Tunisia è senza governo e il presidente Saied ha assunto anche la funzione esecutiva. La fase transitoria di sospensione delle istituzioni democratiche molto probabilmente verrà rinnovata per un altro mese. Il tasto della corruzione è quello prevalente nella comunicazione del presidente Saied, per accrescere il consenso al suo gesto estremo, ma crisi economica e diffusione della pandemia preoccupano la popolazione. La mancanza di un governo collettivo finirà per erodere questo atteggiamento di benevolenza verso la concentrazione dei poteri nelle mani di un solo uomo.
Palestina Occupata
Il 21 agosto 1969, un estremista fanatico di fede ebraica e di origine austrialiana appiccò il fuoco nella moschea di Al-Aqsa a Gerusalemme. Nella ricorrenza si sono svolte diverse manifestazioni nei territori palestinesi occupati. A Gaza è stata organizzata una marcia di protesta per ricordare il rogo e per rivendicare la fine dell’embargo imposto da Israele a 2 milioni di abitanti della striscia. Durante la manifestazione, 47 palestinesi sono rimasti feriti dagli spari dei soldati di Tel Aviv. Un agente della polizia di frontiera è rimasto ferito da uno sparo partito da un manifestante palestinese. L’aviazione israeliana ha compiuto 4 raids contro postazioni nel nord di Gaza.
Etiopia
Il fiume Setite, che scorre ai confini tra Sudan ed Etiopia, ha riportato decine di corpi di vittime della guerra in Tigray. I cadaveri avevano segni di torture, colpi di pistola alla nuca ed alcuni erano ammanettati. Secondo un funzionario sudanese locale dal 25 luglio sono stati recuperati 47 corpi. La comunità dei profughi tigrini ha documentato i crimini e consegnato foto e rapporti ai rappresentanti degli organismi dell’ONU. In precedenza, i superstiti della traversata del fiume avevano raccontato che i cecchini sparavano contro i profughi in fuga verso il territorio sudanese. Le nuove scoperte, invece, danno una dimensione atroce delle vendette nella guerra in corso in Etiopia. Le popolazioni dei villaggi sudanesi a valle temono per la loro salute a causa della putrefazione dei cadaveri abbandonati per giorni nelle acque del fiume.
Iran
Dopo 40 giorni di sciopero, gli operai della società Hift Tappah per la produzione e il trattamento della canna da zucchero hanno organizzato una protesta davanti alla sede municipale di Shush, nel Khuzestan. Rivendicano i salari arretrati e la riammissione al lavoro dei compagni licenziati. La ridotta distribuzione dell’acqua ha messo in ginocchio il settore ed a pagarne il prezzo sono stati i lavoratori. Nello scorso luglio, la crisi dell’acqua ha provocato diverse proteste dei cittadini. che lamentavano il disinteresse delle autorità di Teheran per le sorti della loro provincia.
Turchia
Martedì scorso l’aviazione di Ankara ha bombardato il nord dell’Iraq. Otto persone sono rimaste uccise sotto le bombe cadute su un ospedale a Shengal/Sinjar. Secondo l’amministrazione locale curda, le vittime sono 4 operatori sanitari, un medico e tre infermieri, oltre a 4 agenti di Hashd Shaabi, milizie filo governative mandate da Baghdad per il controllo della zona, in accordo con il governo curdo autonomo. Il presidente turco Erdogan ha negato che il bombardamento fosse diretto contro un ospedale. In una telefonata con il premier iracheno, Al Kadhimi, ha sostenuto che l’obiettivo bombardato era una base del PKK, il Partito dei Lavoratori del Kurdistan. Le foto e i documenti pubblicati dalla stampa curda hanno svelato il crimine dell’esercito di Ankara e sbugiardato il neo-sultano.