Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
29 agosto 2021 Buona Domenica!
Rassegna anno II/n. 60
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I titoli
Afghanistan: Si temono nuovi attentati all’aeroporto di Kabul. 20 milioni di afgani a rischio fame.
Siria: Bombardamenti aerei russi nella provincia di Idlib.
Migranti: Salvate 130 persone al largo delle coste libiche.
Iraq: La conferenza di Baghdad riuscita a metà.
Palestina: Un bambino di 12 anni ucciso a Gaza dalle pallottole dell’esercito israeliano.
Le notizie
Afghanistan
Si temono altri attentati a Kabul contro obiettivi statunitensi e occidentali in questa fase delicata di ritiro caotico delle truppe USA e Nato. Washington intrattiene un rapporto di consultazione con i taliban per la sicurezza dell’aeroporto in questi ultimi tre giorni di presenza delle proprie truppe, ma allo stesso tempo annuncia che non riconoscerà il governo guidato dai fondamentalisti. Gran Bretagna e Francia hanno avanzato all’ONU un piano per la creazione di una zona di sicurezza a Kabul per gli afgani che vogliono lasciare il paese. Progetto che troverà l’opposizione dei taliban, che respingono qualsiasi intervento straniero; inoltre non otterrà neanche il sostegno di Cina e Russia che hanno già annunciato che manterranno rapporti diplomatici con il futuro governo afgano. L’iniziativa di Londra e Parigi appare come uno scaricabarile sull’istituzione internazionale delle proprie responsabilità, per nascondere il fallimento delle politiche in materia di diritti umani.
L’Afghanistan, abbandonato dopo 20 anni di occupazione militare, è sul precipizio di un crollo economico che causerà la fame per almeno 20 milioni di abitanti. Il settore sanitario dipende totalmente dalle forniture estere e già in questi giorni si è vista la crisi che lo ha scosso a causa della mancanza di strutture e di personale. I taliban hanno lanciato un appello alle donne operatrici sanitarie di tornare al lavoro, per salvare vite umane. Molte donne nel pubblico impiego sono rimaste a casa in seguito alle direttive emanate dagli integralisti. Dopo il crollo del servizio per mancanza di personale, l’atteggiamento dei nuovi governanti è quello dell’ipocrisia selettiva.
Un portavoce del movimento ha annunciato che il nuovo governo sarà proclamato soltanto dopo la partenza dell’ultimo soldato straniero, quindi la prossima settimana. Non si parla più di un governo inclusivo dopo l’arresto ai domiciliari dei due più alti esponenti del potere precedente, Karzai e Abdallah, rispettivamente ex presidente ed ex negoziatore. Le trattative con Massoud, il capo indiscusso della valle del Panshir, sembrano fallite e si annuncia un cruento scontro militare.
Siria
Di nuovo bombardamenti aerei russi sulle cittadine della provincia di Idlib. Secondo la protezione civile locale i bombardamenti sono praticamente quotidiani. Quelli di ieri non hanno registrato perdite umane, ma molti danni materiali. Nella zona si registra un’offensiva delle forze governative, un preludio ad un’avanzata di terra per la cacciata delle milizie islamiste. Un terzo della popolazione di Gebel Zawia è fuggito verso il capoluogo.
Nel vicino Libano, un ex alto ufficiale dell’esercito libero siriano, Mohammed Tawfiq Hajji, è sparito da diversi giorni in seguito ad una sua visita all’ambasciata siriana. Di altri 4 attivisti si sono perse le tracce in circostanze simili.
Migranti
130 persone sono state salvate nel Mediterraneo al largo delle coste libiche. Le loro due barche si sono rovesciate a causa delle alte onde: risultano 4 dispersi. L’OIM (Organizzazione Internazionale Migranti), che ha dato la notizia, sostiene che ai naufraghi sono stati prestati i primi soccorsi medici e poi sono stati consegnati alle autorità portuali di Tripoli.
Iraq
Si è concluso il vertice regionale organizzato dal governo di Baghdad. Obiettivi raggiunti a metà: assenti i capi di Stato di Arabia Saudita, Iran e Turchia, rappresentati dai ministri degli esteri. Il ministro iracheno, Fuad Hossein, ha sostenuto che i negoziati tra Teheran e Riad continuano a Baghdad, per la ripresa delle relazioni diplomatiche. Sicurezza nella regione, lotta al terrorismo e scambi economici e commerciali sono i punti fissati nel comunicato finale. L’intento del governo iracheno era quello di riprendere l’iniziativa e mandare un messaggio preciso: “L’Iraq non può essere il teatro degli scontri regionali!”, come ha dichiarato il primo ministro all’apertura dei lavori. È particolarmente significativa la partecipazione del presidente francese Macron che, in questi momenti di difficoltà di Washington, tenta di aprire uno spazio di manovra nella zona del Golfo, come mediatore internazionale per la riduzione delle azioni di destabilizzazione.
Palestina
Un bambino di 12 anni è morto in ospedale a Gaza in seguito alle ferite riportate durante la manifestazione, dello scorso sabato, contro l’embargo israeliano. I soldati di Tel Aviv hanno sparato pallottole di guerra contro la folla che si teneva lontana dalla barriera di demarcazione. Durante quelle proteste anche un giovane palestinese di 30 anni è rimasto ucciso. Continuano nel frattempo le manifestazioni notturne a ridosso del filo spinato che divide la striscia dal territorio israeliano. La scorsa notte 12 palestinesi sono rimasti feriti, tra i quali tre in condizioni gravi. Un ennesimo bombardamento israeliano su Gaza è avvenuto all’alba di oggi.