Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
14 settembre 2021
Rassegna anno II/n. 76
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Nella rubrica approfondimenti vi proponiamo il comunicato finale della sessione romana del controvertice “The Last 20”, gli ultimi paesi impoveriti.
Le vignette di Mimmo Lombezzi: QUI
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I titoli
Palestina Occupata: Accoltellamenti a Gerusalemme e Betlemme. Una seconda Intifada dei coltelli senza spiragli di una soluzione negoziale.
Egitto-Israele: Vertice Al-Sissi/Bennett a Sharm Sheikh, il primo da 10 anni.
Afghanistan: Aiuti ONU per un miliardo di dollari. I taliban non cedono sul governo monocolore.
Disoccupazione Paesi arabi: È la più alta nel mondo. Due terzi dei lavoratori sono in nero. Investimenti sbagliati e programmi di istruzione non adeguati.
Libano-USA: Washington emette una taglia di 7 milioni di dollari per la testa di un responsabile di Hezbollah.
Le notizie
Palestina Occupata
Un giovane palestinese ha accoltellato due giovani israeliani a Gerusalemme ovest, mentre erano in attesa alla fermata degli autobus. Una ronda della polizia in zona ha visto l’accaduto ed ha sparato ferendo l’aggeressore. Tutt’e tre i giovani sono stati ricoverati in ospedale e non sono in pericolo di vita. Un altro accoltellamento è avvenuto a sud di Betlemme. I soldati hanno sparato ferendo il giovane palestinese.
Dal momento della fuga dei sei detenuti dal carcere di Gilboa, l’esercito israeliano ha avviato una politica di vendetta collettiva e sono aumentate le azioni di accoltellamento di cittadini e/o poliziotti israeliani.
Egitto-Israele
Il premier israeliano Bennett ha compiuto una visita in Egitto, la prima, dopo 10 anni, di un capo di governo di Tel Aviv. Lo ha accolto il presidente Al-Sissi a Sharm Sheikh, dove hanno discusso diversi argomenti: embargo a Gaza, prigionieri di guerra e ripresa del processo negoziale israelo-palestinese. Al-Sissi ha offerto la mediazione dell’Egitto per la fine del conflitto, la ripresa della ricostruzione e lo scambio dei prigionieri tra le due parti. Giovedì scorso si è tenuto al Cairo un vertice palestinese-giordano-egiziano per definire la linea dell’azione diplomatica congiunta nel tentativo di riprendere il negoziato tra Ramallah e Tel Aviv.
Afghanistan
La conferenza ONU per gli aiuti all’Afghanistan che si è conclusa ieri a Ginevra ha raccolto donazioni per oltre un miliardo di dollari. Il segretario generale, Guterres, ha invitato ad aprire una fase di dialogo con il governo dei taliban, per garantire la sicurezza degli operatori internazionali.
La situazione alimentare nel paese è drammatica: metà della popolazione vive in povertà, 11 milioni hanno bisogno di aiuti immediati per alimenti e almeno 4 milioni hanno necessità immediata di cure mediche. Gli sfollati interni sono 3,5 milioni di abitanti che non possiedono nulla e vivono sull’assistenza. Guerra, siccità e corruzione hanno impoverito la popolazione, già prima della caduta di Kabul nelle mani dei barbuti.
Nella capitale afgana nessun passo avanti nella riconciliazione nazionale annunciata dai capi taliban. Il ministro degli esteri del Qatar ha compiuto una visita in Afghanistan e svolto incontri con i capi del movimento e con diverse personalità, ma i taliban non sembrano voler cedere di un millimetro. Il paese da ora in poi si chiamerà Emirato islamico e la bandiera nazionale è quella bianca con la scritta coranica in nero.
Le difficoltà nella gestione economica e finanziaria cominciano a fasi sentire. La Banca centrale ha bloccato i conti degli ex funzionari dello Stato, ha limitato l’ammontare del ritiro dei correntisti e ha cancellato le autorizzazioni ai cambiavaluta. Secondo molti analisti, la politica economica dei taliban per salvare il paese dalla bancarotta sarà costretta – paradossalmente – a chiedere soccorso finanziario alla Cina.
Disoccupazione Paesi arabi
I paesi arabi hanno registrato la più alta percentuale di disoccupati nel mondo. Lo conferma un rapporto della Commissione ONU per gli affari economici e sociali dell’Ovest dell’Asia (Escwa) e dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO). In un comunicato si afferma che sono stati registrati 14 milioni di disoccupati, ai quali vanno aggiunti gli inoccupati non registrati. Inoltre, due terzi della forza lavoro è irregolare. Il fenomeno colpisce particolarmente le donne e i giovani. Questi dati si riferiscono al 2019, quindi prima dell’emergenza Covid, che ha avuto effetti ancora più duri sull’occupazione. Secondo il rapporto: instabilità politica, conflitti, scelte politiche errate in materia di lavoro e investimenti e sistema non adeguato di programmi dell’istruzione sono all’origine del fallimento dei piani di sviluppo nella regione. I Paesi arabi sono ricchi di petrolio, ma dominati da monarchie assolutiste e regimi militari, che hanno drenato le risorse verso investimenti finanziari nei mercati internazionali, invece di creare sviluppo economico indipendente nazionale e inter-regionale.
Libano-USA
Il sito del Dipartimento di Stato USA (QUI), dedicato alle taglie premio in cambio di informazioni su terroristi e ricercati, ha pubblicato l’offerta di 7 milioni di dollari su Talal Hamiya, responsabile dei servizi di sicurezza – settore estero di Hezbollah libanese. Un mese fa, un altro esponente di Hezbollah, Khalil Harb, è stato dichiarato ricercato ed è stata promessa una taglia di 5 milioni di dollari a chi fornirà informazioni certe per il suo arresto. Sarebbe implicato in finanziamenti delle milizie yemenite Houthi. Gli Stati Uniti hanno preso di mira Hezbollah in seguito all’esplosione a Beirut, del 18 aprile 1983, che distrusse la sede dell’ambasciata statunitense e portò al ritiro delle truppe Usa dal Libano.
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