“Fare del Mediterraneo uno degli spazi creatori di un’umanità che vuole vivere insieme”
Convenzione dei Diritti nel Mediterraneo
Palermo 19 Marzo 2022
Premesso che
• L’iniziativa“Verso una convenzione dei diritti nel Mediterraneo” si propone di raggiungere i seguenti obiettivi:
- Riconoscere le matrici comuni nella storia, nella geografia, nelle culture dei popoli del Mediterraneo per ridare centralità ad una identità mediterranea plurale assunta come base delle relazioni tra i popoli dell’area
- Affermare una concezione del Mediterraneo come nuovo spazio creatore di una umanità che vuole vivere insieme
- Strutturare una rete permanente tra i soggetti aderenti
- Diffondere e praticare esperienze di democrazia partecipata
• I contenuti e le azioni di seguito declinati sono il frutto di una co-costruzione, espressione di cinque gruppi di lavoro tematici, densi di capacità utopica, in grado di orientare e prefigurare soluzioni atte a trasformare l’ordine esistente e di un Patto Forte tra gli aderenti mirato a generare una Convenzione dei diritti nel Mediterraneo da proporre ai cittadini, alle organizzazioni sociali, alle istituzioni ad ogni livello.
Convenzione che:
- guarda alla pace, alla salute, all’acqua, all’alimentazione, alla conoscenza, ai saperi, alle capacità, alle risorse culturali e ambientali quali beni comuni pubblici dei popoli del Mediterraneo, in una cornice che tenga conto di elementi trasversali quali: la sostenibilità globale, le differenze di genere, le diseguaglianze, la sicurezza, il cambiamento climatico.
Il tutto attraverso un approccio sistemico offerto dall’analisi della mobilità umana internazionale.
• I popoli del Mediterraneo non sono soltanto titolari di diritti ma costituiscono un soggetto geopolitico collettivo attivo.
• Una effettiva trasformazione sociale dei paesi mediterranei può passare solo da una presa di coscienza che rifiuti qualsiasi forma di colonialismo culturale e si fondi, con l’ausilio di una rete fitta e condivisa tra istituzioni locali ed espressioni della società civile, sull’incremento cosciente delle relazioni; sul rispetto del patrimonio culturale e ambientale; sull’eredità di una storia millenaria; sulla salvaguardia, recupero e valorizzazione delle identità e tradizioni locali.
Considerato che
- Il Mediterraneo oggi appare un’area pervasa da guerre e da conflitti interni a singoli paesi spesso alimentati da nazioni esterne all’area mediterranea;
- I gruppi di potere dominanti nell’area, con il sostegno e a volte per conto di potenze straniere e aziende multinazionali, attuano strategie e politiche predatorie delle risorse che determinano incremento di povertà e diseguaglianze;
- In atto è presente una ulteriore spinta alla privatizzazione dei beni comuni;
- Nazionalismi esasperati ed estremismi ideologici condizionano sempre più le politiche degli Stati determinando chiusure e disumane pratiche di esclusione;
- I grandi flussi migratori ci ricordano che le prime vittime del Cambio Climatico sono proprio coloro che fuggono dalla desertificazione; le prime vittime della guerra sono coloro che fuggono da conflitti locali; le prime vittime dell’insicurezza sono coloro che fuggono da paesi in cui la popolazione è condannata a subire violenze;
- Le sofferenze dei cosiddetti migranti inquietano e ci interpellano, richiedendo un possibile contributo ad un nuovo umanesimo e ad una Casa Comune;
- Il Mediterraneo continua ancora oggi ad essere un luogo nevralgico dell’economia mondiale: attraverso le sue acque passa oltre il 15% dei traffici commerciali marittimi di tutto il Pianeta e il 20% del valore economico ad essi collegato e il suo ruolo di produttore di energia è in continuo aumento;
- Di fronte ad una entità come quella mediterranea diventa indispensabile che i popoli che la compongono riprendano la coscienza del loro essere e insieme la coscienza di luogo, tale da puntare alla crescita qualitativa dei loro territori, riconoscendone i valori, le tradizioni, i giacimenti patrimoniali, le identità, tutte condizioni per l’affermazione di autonomia e capacità di autogoverno;
- La sostenibilità nei processi riguardanti la sovranità alimentare ed energetica, il governo collettivo dei beni comuni, i modelli produttivi e di consumo fondati sulla valorizzazione delle risorse locali, sull’inclusione sociale, rappresentano il presupposto per affermare un modello di sviluppo non assistito ed etero diretto, ma autocentrato e capace di produrre relazioni solidali dentro le comunità e tra comunità diverse;
- La partecipazione in tale contesto non rappresenta il pur indispensabile potenziamento della democrazia, ma diventa vero e proprio strumento di liberazione della vita quotidiana, della vita collettiva, pratica ordinaria di governo mirata alla creazione di benessere riferito alla qualità complessiva dell’esistenza di ognuna e ognuno.
Preso atto che
É il momento di un urgente, rinnovato, responsabile, cooperativo protagonismo dei soggetti sociali attivi dell’area mediterranea, in grado di creare o potenziare relazioni tra gruppi, associazioni, movimenti, istituzioni locali a forte vocazione democratica, per dare vita ad una vera e propria Agorà degli abitanti del Mediterraneo e per creare una massa critica che spinga verso il cambiamento.
Alla luce di tali premesse e considerazioni
Noi, soggetti della società civile e Istituzioni Locali del Mediterraneo
Assumiamo
le Libertà Individuali e Collettive, la Pace Possibile, la Giustizia Sociale, la Fraternità quali Orizzonti valoriali su cui fondare
un PATTO FORTE che
– operi in direzione di un nuovo vivere insieme fondato sui diritti e sulle responsabilità
– contribuisca ad eliminare le diseguaglianze
– si opponga energicamente all’appropriazione privata delle forme di vita
– agisca concretamente per l’affermazione del Diritto alla Democrazia, ovvero chi controlla che cosa, e del Diritto allo Sviluppo, ovvero a chi va il benessere prodotto dalla comunità
– mantenga un carattere dinamico, processuale e aperto ad altre istanze che si riconoscano nei riferimenti valoriali e negli obiettivi progettuali
E CONVENIAMO
sulle seguenti Idee Forza e sui Seguenti Percorsi
- Mediterraneo Casa Comune Identità Plurale
“Per il riconoscimento e la narrazione di una storia comune mediterranea, nel rispetto delle diversità”
- elaborare e divulgare un tracciato narrativo del Mediterraneo che ne ripercorra la storia a partire dal ‘800, ripensando la fase coloniale e post-coloniale e i suoi effetti;
- realizzare un Atlante storico dei popoli del Mediterraneo;
- conoscere, valorizzare le lingue e i dialetti parlati in tutta l’area;
- Immaginare una mappa del Mediterraneo, che raffiguri la circolarità dei paesi dell’area, provando a sovvertire anche simbolicamente le sponde e l’egemonia del nord sul sud.
- Ascolto, Conoscenza, Dialogo, Apprendimento Collettivo
“Bisogna conoscere l’altro per non averne paura”.
- redigere schede conoscitive per ogni paese;
- effettuare una ricerca/sondaggio per cogliere dal basso gli elementi caratterizzanti e comuni nel Mediterraneo;
- creare occasioni e spazi di scambio interculturale e religioso, collegato quest’ultimo al diritto alla libertà personale di fede e a quella sociale di pratica del culto;
- promuovere occasioni di educazione informale;
- attivare, promuovere e pubblicizzare una Piattaforma on line che ci aiuti ad elaborare un tracciato narrativo del Mediterraneo;
- contribuire fattivamente all’accesso equo e paritario ai mezzi digitali, garantendo privacy e sicurezza.
- Importanza di una Rete tra società civili e istituzioni locali
“Le società civili e le istituzioni locali abbiano più voce e più spazio nel dibattito pubblico
accrescendo le loro relazioni”
- rafforzare la rete, garantendo la continuità e la partecipazione di altri soggetti della società civile mediterranea e delle istituzioni locali democratiche;
- contribuire alla diffusione e al potenziamento delle reti informali della società, consapevoli delle difficoltà incontrate dagli organismi internazionali istituzionali;
- promuovere e/o valorizzare opportunità di scambio e di conoscenza, in particolare tra i giovani, anche attraverso piattaforme digitali;
- innovare nelle forme e negli strumenti la cooperazione, considerato che in passato essa si è sviluppata spesso in modo squilibrato e unidirezionale (dai paesi nord ai paesi del sud);
- contrapporre ad un modello di relazioni fondato sulla supremazia di alcuni paesi su altri, uno fondato sulla cooperazione a partire dal riconoscimento dell’appartenenza ad una unica area mediterranea.
- Ruolo centrale delle donne
“Le donne risorse fondamentali per la pace e la democrazia”
- attivare progetti di promozione delle pari opportunità e di valorizzazione del ruolo della donna nella vita produttiva dei paesi dell’area, favorendo la mediazione interculturale tra donna e contesto, finalizzata all’emancipazione dal bisogno e all’autonomia economica;
- promuovere progetti e iniziative che favoriscano la partecipazione e l’inclusione delle donne nei processi decisionali a tutti i livelli;
- prevedere aiuti economici e sussidi didattici per favorire l’accesso all’istruzione di quante ne sono impedite per motivi economici o per particolari condizioni sociali;
- promuovere l’accesso alle cure e ai servizi;
- promuovere lo status delle donne e definire un codice di famiglia che ne garantisca i diritti .
- Sostegno ai giovani capitale del futuro
“Raccogliamo il grido che giunge dalle giovani generazioni”
- promuovere scambi culturali, periodi di formazione tra studenti delle Università del Mediterraneo, estendendo i confini del progetto Erasmus che potrebbe chiamarsi MedErasmus o ancor più specificamente Al-Idrisi in onore del cartografo e geografo arabo del XII secolo, grande viaggiatore lungo tutti i paesi del Mediterraneo;
- attivare scambi tra giovani, anche per finalità sociali e solidaristiche, prevedendo un Servizio Civile Mediterraneo sul modello del Corpo Europeo di Solidarietà;
- favorire l’accesso a percorsi formativi a quei giovani che non riescono a frequentare la scuola o l’università per motivi economici e condizioni sociali particolarmente disagiate, anche attraverso aiuti economici e sussidi didattici.
- Lotta alla povertà e alle disuguaglianze sociali ed economiche
“E’ intollerabile l’aumento delle disuguaglianze tra paesi ricchi e paesi poveri e il livello crescente della povertà”
- riaffermare con forza il diritto al minimo vitale, di acqua e cibo, chiedendo il rispetto delle convenzioni internazionali;
- promuovere e coinvolgere i paesi delle aree economicamente “depresse” ed a maggior tasso di migrazione in progettualità di creazione di mercati locali, di innovazione tecnologica e formazione professionale al fine di “attivare” il giovane capitale umano presente, potenziarne le capacità di autodeterminazione, mitigare il flusso migratorio derivante dalla mancanza di lavoro e prospettive;
- porre grande attenzione verso la disabilità. Promuovere il protagonismo dei soggetti coinvolti e garantire pari opportunità di accesso.
- Riappropriazione, salvaguardia e valorizzazione da parte dei paesi che si affacciano nel Mediterraneo delle risorse regionali in un’ottica di sostenibilità globale che comprenda gli aspetti economici, sociali, ambientali e culturali
“Liberiamo il potenziale economico della regione a beneficio dei popoli e non degli interessi politici ed economici esterni all’area”
- favorire l’espansione delle fonti energetiche rinnovabili che trovano nel Mediterraneo un’area privilegiata per il loro sviluppo e sostenere il passaggio da un’economia fondata sui combustibili fossili ad un’economia verde;
- sostenere lo sviluppo di strumenti finanziari quali il microcredito che possano consentire di intraprendere attività imprenditoriali;
- promuovere il commercio di prossimità per mantenere attive le relazioni sociali e per favorire lo sviluppo delle piccole attività locali in un’ottica di sostenibilità;
- promuovere l’agricoltura di qualità e lo sviluppo rurale sostenibile;
- favorire esperienze di turismo sostenibile;
- individuare come questione cruciale quella finanziaria che, ove permanesse nelle forme attuali, costituirebbe un serio vincolo a che i diritti possano essere riconosciuti e rispettati;
- favorire le iniziative volte a contrastare, in una fase in cui le mafie si sono internazionalizzate, il loro inserimento sempre più pervasivo nelle attività economiche e nel controllo del territorio.
- Il Mare Nostrum grande risorsa da tutelare e valorizzare – Mare che unisce
“Il nostro Mar Mediterraneo una risorsa economica, sociale ed ambientale da valorizzare e
tutelare per il benessere dell’umanità intera”
- costruire e promuovere un’economia blu per il Mediterraneo garantendo la salute del
nostro mare, della costa e degli ecosistemi marini;
- valorizzare la storia dei “Popoli del Mare” sostenendo gli organismi che possono svolgere funzioni di governo e di tutela della risorsa ittica e dello sviluppo costiero del Mediterraneo, in una prospettiva di cooperazione che sappia frenare i conflitti indotti da politiche nazionaliste;
- cooperare insieme agli organismi internazionali per il governo e la sicurezza dei commerci e della navigazione e delle attività di pesca;
- elaborare progetti mirati per le città portuali, da sempre crocevia di innovazione, contaminazione, multiculturalità, naturalmente predisposte ad accogliere uomini e cose, che integrino, oltre gli scambi culturali, il tema della cura ambientale ed ecologica con quello della sicurezza per creare una “governance” del mare sicuro che favorisca una zona di libero scambio protetto;
- favorire accordi tra Enti, Associazioni dell’area per la costituzione di una Confederazione delle isole del Mediterraneo per il turismo itinerante e destagionalizzato;
- porre al centro le questioni dei trasporti e dell’accessibilità;
- promuovere una gestione sostenibile del mare e del litorale e fermare il degrado delle zone costiere;
- sostenere la costruzione della “casa delle sonorità mediterranee”
- Tutelare e rendere disponibili a tutti i beni comuni essenziali come l’acqua e il cibo
“Affermare i diritti umani essenziali alla qualità della vita ed all’esercizio di tutti i diritti dell’uomo”
- favorire il diffondersi di una cultura del bene pubblico, collegata alle risorse naturali, che contrasti l’uso delle risorse come strumento di pressione sulle popolazioni più fragili;
- sensibilizzare i cittadini del Mediterraneo per il superamento della “cultura dello spreco”, in particolare di acqua e cibo, in favore di un maggiore benessere sociale e a tutela dell’ambiente;
- contrastare la privatizzazione delle risorse comuni, quale ad es. l’acqua: non si può privatizzare la vita a vantaggio dei profitti finanziari;
- promuovere Consorzi Alimentari con un marchio made in Mediterraneo che valorizzi tutte le produzioni locali;
- riaffermare il principio di Sovranità Alimentare;
- favorire la costituzione di Banche del Grano.
- La Mobilità Umana Internazional come Diritto Inalienabile
“Mai più stragi nel Mediterraneo. Garantiamo percorsi migratori sicuri e legali”
10.1 rivendicare, oltre al diritto di emigrare come sancito dall’articolo 13 della Dichiarazione
universale dei diritti umani del 1948, attualmente firmata da tutti gli stati aderenti alle
Nazioni Unite, anche il corrispondente diritto a immigrare, ad essere accolto;
10.2 sperimentare modelli di governo delle migrazioni che sbarrino la strada ai trafficanti del mare, anche con il coinvolgimento della società civile organizzata, consentendo ricongiungimenti familiari e aprendo le porte ai corridoi umanitari;
10.3 diffondere nei paesi di destinazione dei flussi migratori la cultura dell’integrazione territoriale, favorendo lo sviluppo delle competenze necessarie al suo governo;
10.4 sollecitare l’Unione Europea per l’istituzione di un RESCUE european civil service (RECS), Servizio Civile Europeo di Salvataggio in mare e in terra, per difendere prioritariamente il Diritto alla Vita, insieme ai soggetti che si iompegnano in tale direzione
- Mediterraneo area di pace smilitarizzata
“Per un Mediterraneo senza armi apriamo sentieri di pace”
11.1 rivendicare la neutralità della Regione Mediterranea, l’applicazione delle risoluzioni di pace dell’ONU, il pieno rispetto della dignità umana, proteggendo i più fragili, ponendo fine alle situazioni di apartheid ed all’utilizzo della carestia e della sete quale arma di guerra;
11.2 rivendicare un cessate il fuoco generalizzato immediato e l’avvio di trattative per la smilitarizzazione e denuclearizzazione del Mediterraneo Zona Neutrale;
- vietare le armi nucleari, le armi chimiche e le armi di distruzione di massa;
11.4 esercitare il diritto alla pace e ad una sana convivenza civile in cui i conflitti venganoregolati senza l’uso della forza, della violenza, delle armi, degli eserciti;
11.5 progettare iniziative mirate alla liberazione dei popoli del Mediterraneo dalle potenze militari esterne e da forze coloniali interne che non possono decidere dei destini delle popolazioni locali;
- esercitare un controllo democratico dal basso sulle spese militari dei paesi del Mediterraneo;
- favorire l’interculturalità e il dialogo interreligioso per la crescita di una cultura della
pace contro il fondamentalismo religioso e la cultura della violenza.
12. Diritto alla salute e accesso alle cure
“Senza un’etica mondiale, che nei fatti rispetti il diritto universale alla salute di tutti i suoi abitanti, ognuno di noi resta a rischio”
- potenziare l’impegno dei popoli del Mediterraneo per la sospensione/abolizione
dei brevetti per i vaccini da considerare “beni comuni”;
- intraprendere iniziative per il potenziamento dei sistemi sanitari con investimenti forti in “primary health care” e nell’affrontare fenomeni pandemici;
- attivare campagne di Educazione alla salute (educazione sessuale, malattie sessualmente trasmissibili, igiene alimentare);
- attivare/potenziare i “Centri della salute”;
- contribuire alla ricerca su correlazione tra cambio climatico e malattie;
- intraprendere iniziative a sostegno del diritto alla formazione sanitaria;
- rafforzare l’attività di partnership e di crescita condivisa dei sistemi sanitari
dello spazio euromediterraneo con il rilancio della cooperazione multilaterale e
bilaterale;
- richiedere con forza l’incremento dei budget per la salute.
13. Città e Comunità Sostenibili
“La sostenibilità delle aree urbane è obiettivo fondamentale per lo sviluppo della regione
mediterranea”
13.1 considerare le città e le comunità luoghi di sviluppo sostenibile e di sperimentazione della democrazia partecipata;
13.2 attivare comunità energetiche;
13.3 evitare il consumo del terreno agricolo;
13.4 sensibilizzare al risparmio dell’acqua;
13.5 assumere la progettazione condivisa e la partnership per obiettivi quali elementi
chiave dell’agire trasformativo;
13.6 promuovere iniziative mirate alla semplificazione amministrativa e alla approvazione/applicazione di norme anticorruzione.
14. L’informazione bene comune, fondamento della democrazia
“Stranamente non abbiamo mai avuto più informazione di adesso, ma continuiamo a non
sapere che cosa succede”
14.1 pretendere un’informazione più libera, più autonoma, più attenta alla voce dei popoli
che a quella dei governi
14.2 sostenere gli organi di informazione indipendenti più attenti ai temi e alle questioni internazionali.
SOTTOSCRIVIAMO
1 Orlando Leoluca – Sindaco di Palermo e della Città Metropolitana di Palermo – Presidente ANCI Sicilia
- Petrella Riccardo – Presidente di AGORA’ degli abitanti della terra
- 3 Rizzuti Domenico “Forum italo-tunisino per la cittadinanza mediterranea”.
- 4 Abdelhafid Kheit – Imam Sicilia Presidente delle comunità islamiche di Sicilia – Algeria
- 5 Abramo Emiliano Comunità di Sant’Egidio – SIcilia
- 6 Adly Farid Ass. Culturale Mediterraneo – Acquedolci, Messina
- 7 Alberti Fabio Comitato Nazionale “Un Ponte Per” – Roma
- 8 Alwahidi Souad – Observatory on gender in crisis – Libia
- 9 Ammatuna Roberto – Sindaco di Pozzallo (RG)
- 10 Anastasi Giacomo Responsabile “Centro Mediterraneo La Pira”- Pozzallo RG
- 11 Aodi Foad Dr.– Presidente di Uniti per Unire, AMSI, UMEM – da remoto
- 12 Batool Kareem – Studentessa presso l’Università AlMustansiriya – Iraq
- 13 Boujdaria Rafik – Docente medicina univ. Al Manara – Tunisi.
- 14 Brocchi Valentina – Da Remoto Associazione Rondine Cittadella della Pace – Toscana
- 15 Cacciatore Francesco (Presidente ALI – Lega Autonomie Italiane) Sindaco di Santo Stefano Quisquina (AG)
- 16 Cacciola Salvatore Sociologo, Presidente della Rete Fattorie Sociali Sicilia Con il contributo di Associazione Cinque Stelle Presidenza Assemblea Regionale Siciliana 2
- 17 Cherchi Salvatore – presidente ISPROM – Sardegna
- 18 Conti Claudio – Associazione Laboratorio Musicale HumaniorA – (SS)
- 19 Corveddu Salvatore – Ex dirigente della Cgil.
- 20 Cultrera Flavia – Responsabile Società Cooperativa Sociale Onlus “Foco”. Formazione e Comunione
- 21 Dal Tuba – Prof. Dott. Dipartimento Di Scienze Mediche (Scuola di Medicina dell’Università di Ankara) – Turchia
- 22 Diana Antonio – Sindaco di Stintino (SS)
- 23 Di Dato Vincenzo – Responsabile XERDAN Ltd.- Malta
- 24 Faiyad karam – Fede e Luce – Siria
- 25 Fishman Rotmensz Alessandro – Militante Pacifista – Italia
- 26 Fogarizzu Marilina – ASD IOLAUS – (SS)
- 27 Garaizar Javier – Dott. Prof. facoltà di farmacia (Univ. dei Paesi Baschi) -Bilbao – Spagna
- 28 Ghanem Liliane – Antropologa Caporedattrice Bada’el – Association Ecologia – Libano
- 29 Giansiracusa Michelangelo – Sindaco di Ferla (SR) 3
- 0 Giaquinta Concetta Vice Sindaca di Monterosso Almo (RG)
- 31 Giunta Gaetano – Responsabile Fondazione di Comunità di Messina onlus – Promozione sui territori di sviluppo umano sostenibile
- 32 Grari Malek – Haouaria – municipalità del governatorato di Nabeul, in Tunisia.
- 33 Habashi Mamdouh – Membro del Part. Soc. dell’Alleanza Pop. in Egitto – nel consiglio dell’Arab & African Research Center del Cairo. – Egitto
- 34 Hannachi Karim – (Mazara del Vallo) Docente Università Kore – Enna
- 35 Hassouna Ekram Rich Ep – Conseillée de Municipalité de mahdia – Tunisia•Comune di Mahdia – Tunisia
- 36 Iozia Edgardo Maria Asso.ne Melitea fautrice di iniziative di Cittadinanza attiva
- 37 Isayed Mohammed – Ingegnere capo del Comune di Gerico – Palestina
- 38 Italia Francesco Sindaco di Siracusa 3
- 39 Kobeissi Jawad – Giornalista e Traduttore – Francia
- 40 La Rosa Enrico – Ammiraglio – Presidente Associazione Culturale OMeGA, Osservatorio Mediterraneo di Geopolitica e Antropologia
- 41 Liotta Antonio – Medinova – Favara (AG)
- 42 Liviano Gianni – Sentinelle – (TA)
- 43 Lo Faro Lavinia – Associazione Trucioli – ecomuseo del Castagno – Fornazzo di Milo (CT)
- 44 Maalouf Habib – Capo Associazione Libanese per l’Ambiente e Sviluppo – Libano
- 45 Maamri Hassan – Mediatore Culturale, Presidente Circolo Arci Amari – Caltagirone
- 46 Maddau Gerolama Pres. Ass. Il Tempo della Memoria – Stintino – (SS)
- 47 Maritato Filippo – Responsabile MOVI (Movimento di Volontariato Italiano – Federazione Provinciale – ( C L )
- 48 Mascali David – Presidente del “Presidio Partecipativo del Patto di Fiume Simeto”
- 49 Mastino Attilio – Direttore della Scuola Archeologica di Cartagine, Storico, Accademico e Saggista italiano, Università di Sassari
- 50 Meli Renato – Presidente della Fondazione San Giovanni – Ragusa – da remoto
- 51 Melli Silvana / Rossetti Giovanni – Cantiere di Comunità – (TA)
- 52 Morgantini Luisa – Responsabile dell’Associazione “Assopace Palestina”
- 53 Murrillo Guadalupe – Solidaridad Sin Fronteras – Spagna – da remoto
- 54 Musmeci Rosario – Educatore – Scrittore – APS Camperisti Torres
- 55 Nicolosi Marianna Associazione Cultura è Progresso
- 56 Norel Jerzy Wlodzimierz – VICARIO GENERALE DELL’ORDINE DEI FRATI MINORI CONVENTUALI – Assisi
- 57 Novembre Maria Adelaide – In Sardegna: Sport, Cultura e Territorio
- 58 Orkan Yilmaz – Presidente Comunità Kurda in Italia – UIKI ONLUS – Kurdistan
- 59 Pagano Salvatore – Sindaco di Monterosso Almo – (RG)
- 60 Palumbo Antonio Sindaco di Favara (AG)
- 61 Perna Antonio Vicesindaco di Reggio Calabria
- 62 Piro Franco – già deputato, Associazione “rivediamoitermini” – Termini Imerese – (PA) 4
- 63 Piro Pietro – Saggista, traduttore, sociologo dell’Opera Don Calabria di Verona
- 64 Pollozhani Azis – Rettore Mather Teresa University – Skopje – North Macedonia
- 65 Quinci Salvatore – Sindaco di Mazara del Vallo (TP)
- 66 Ramli Iman – Insegnante ricercatrice e PhD – Université des frères Mentouri – Algeria
- 67 Raspa Don Carmelo – Parroco e Biblista – Diocesi di Acireale
- 68 Roccuzzo Fabio – Sindaco di Caltagirone (CT)
- 69 Rosa Lavinia – Associazione “Ponti Non Muri”
- 70 Rossi Claudio – Ricercatore sociologia delle migrazioni Università La Sapienza-Roma
- 71 Rubino Salvatore – Docente e Presidente del Centro Studi sulla Civiltà del Mare (SS)
- 72 Ruvolo Fabio – Presidente Coop Sociale Etnos – Caltanissetta
- 73 Scaglione Sebastiano – Responsabile Passwork – impresa sociale scs onlus – Canicattini Bagni (SR)
- 74 Scifo Giovannella – Casa delle culture a Scicli, Ragusa.
- 75 Sechi Benedetto – Presidente del FLAG Nord Sardegna
- 76 Sirri Riccardo/ Hamdouna Yousef – Educaid
- 77 Soubhi Hamouda – Forum marocain des alternatives sud – Marocco
- 78 Spahic Ibrahim – International peace centre/Sarajevo winter – Bosnia Erzegovina
- 79 Suli Suor Arta – Dirigente Istituto Superiore Lezha – Albania
- 80 Tedesco Manuela – Casa della Comunità Speranza – Mazara del Vallo (TP)
- 81 Teresi Vittorio – Presidente del Centro Paolo e Rita Borsellino – Palermo
- 82 Touloumtzidis Alexandros – Responsabile della rete (iED) – Larissa, Grecia
- 83 Treves Shulamit Hannah – Militante Pacifista – Italia
- 84 Ughi Esmeralda – Direttrice del Museo della Tonnara di Stintino – SS
- 85 Valmorbida Antonella – Segretario Generale (European Association for Local Democracy) – ALDA – Francia
- 86 Venezia Fabio – Sindaco di Troina (EN)
- 87 Wissam Ibrahim Anber – Direttore esecutivo UFUQ – Organization For Human Development – Iraq 5
- 88 Xuereb Karsten – Responsabile Inizjamed – Associazione Culturale del Mediterraneo – Malta
- 89 Yaseen Mahmoud Abdulbadia – Coordinatore di Iraqi Social Forum – Iraq
- 90 Younes Amir – Responsabile popolinews – Egitto
- 91 Zakout Jamal – Member of Palestinian National council – Capo del Centro di ricerca e studio Al-ARD, scrittore – Palestina
- 92 Zambernardi Ambra – Antropologa – Docente Università di Torino
- 93 Zaqout Naila – Women and human rights Activists – Palestina
- 94 Zilexhiu Mihallaq – Professore di lingua tedesca all’Università di Tirana – Albania
- 95 Villa Emanuele – Pres. dell’Associazione Un’Altra Storia
- 96 Foti Alfio– Coordinatore del Progetto “Convenzione dei Diritti nel Mediterraneo
[…] Convenzione dei diritti nel Mediterraneo […]
[…] Per leggere il testo della Convenzione […]