Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)
20 giugno 2022.
Rassegna anno III/n. 170
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116 giorni di guerra russa contro l’Ucraina. Fonti media: i comandanti di Azov in prigione a Mosca. L’esercito russo sostiene di aver ucciso 50 generali ucraini. A Kiev arrivano armamenti pesanti anche dall’Australia. Parlamento Kiev vieta libri e musica russi.
Continua lo sciopero della fame solidale a staffetta per chiedere la liberazione di #AlaaAbdelFattah, attivista egiziano leader delle rivolte di piazza Tahrir, da 80 giorni in sciopero della fame nelle carceri di Al-Sissi. Anche la sorella, Mouna Seif, ha iniziato 8 giorni fa lo sciopero della fame permanente.
In Italia, oggi digiunano: Costanza Pasquali Lasagni, Elena Medi e a Laura Guidi.
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Titoli
Palestina Occupata: ANP chiede ad Israele la consegna dell’arma che ha ucciso Shireen Abu Aqile.
Sudan: Il Club di Parigi annulla la cancellazione di 64 miliardi di dollari del debito estero di Khartoum.
Egitto: La polizia prende in consegna dal Sudan 21 terroristi egiziani.
Iran: Svalutazione del rial nel mercato parallelo delle valute.
Tunisia: Oggi sarà reso pubblico il testo della nuova costituzione.
Medio Oriente: Un balletto di incontri al vertice, in attesa dell’arrivo di Biden.
Le notizie
Palestina Occupata
Il ministero della sanità palestinese ha comunicato la morte di un giovane palestinese, ferito dalle pallottole dei soldati israeliani. Sabato, nei pressi del valico di Jaljoulia sul muro di separazione, Nabil Ghanem stava tentando di passare da un buco nel muro, per andare a lavorare in Israele. Ricoverato nell’ospedale di Nablus, è morto il giorno dopo. La licenza di uccidere concessa dal governo Bennett e la certezza dell’impunità rendono più spietata l’azione dei soldati di Tel Aviv nei confronti dei palestinesi, anche quando sono inoffensivi.
Si è svolta a Ramallah la cerimonia di commemorazione della giornalista Shireen abu Aqile nel quarantesimo giorno dalla morte. Il premier palestinese Shtie ha chiesto al governo israeliano di consegnare alla giustizia palestinese l’arma dalla quale è partito il colpo che ha ucciso la giornalista, un mitra di precisione con cannocchiale, M4, di fabbricazione statunitense. Shtie ha ribadito che non ci sarà nessuna inchiesta congiunta con gli assassini e che l’Autorità palestinese si è rivolta alla Corte penale Internazionale, per chiedere giustizia.
Sudan
Il Club di Parigi, gruppo infirmale di organizzazioni finanziarie dei 22 paesi più ricchi del mondo, ha deciso di cancellare la precedente raccomandazione di azzerare debiti esteri del governo sudanese per 64 miliardi di dollari. Motivo della draconiana decisione è il ritorno dei militari al potere a Khartoum e la crisi istituzionale che è seguita al colpo di Stato del generale Burhan, con il conseguente defenestramento del premier Hamoduk. La notizia arriva come una clava sulla testa dei golpisti che non sanno come uscire dalla crisi aggravata dalle condizioni economiche e di scarsezza delle derrate alimentari. Secondo un rapporto internazionale dell’ONU, metà della popolazione sudanese è a rischio fame.
Egitto
La polizia egiziana ha preso in consegna dal governo sudanese 21 egiziani accusati di terrorismo. Le forze di sicurezza sudanesi li hanno definiti “i membri della cellula di Hasm”, un’organizzazione accusata di collegamento con i Fratelli Musulmani egiziani e che ha compiuto diversi attentati contro ufficiali e giudici egiziani. Il nucleo principale di questo gruppo di estradati è stato arrestato lo scorso settembre 2021, dopo uno scontro a fuoco in una zona residenziale a sud di Khartoum. La collaborazione tra le due polizie è intensa: lo scorso gennaio uno dei capi di Hasm, Hossam Salam, è stato arrestato a Luxur, durante un finto atterraggio d’emergenza dell’aereo di linea che lo trasportava da Khartoum ad Ankara.
Iran
Un’inflazione record e caduta libera del rial nel mercato parallelo delle valute. È il primo effetto della decisione del governo di cancellare le sovvenzioni statali ad alcune derrate alimentari e carburanti. Le misure per ridurre il debito pubblico non sono state affrontate con aumenti degli stipendi del settore pubblico e soprattutto dei pensionati, che sono scesi in piazza. Il dollaro ha raggiunto ieri 330 mila rial, malgrado la Banca centrale abbia messo a disposizione di commercianti e imprese ingenti quantità di valuta estera (dollaro e euro) al prezzo ufficiale. La polizia ha arrestato 30 cambia valuta con l’accusa di speculazione. Rispetto all’inizio della presidenza Raissi, lo scorso agosto, l’inflazione ha registrato una crescita del 25%.
Tunisia
Un’altra manifestazione a Tunisi contro le misure intraprese dal presidente Saied. La parola d’ordine del Fronte di Salvezza, la coalizione che raccoglie i patiti di opposizione, è astensione al referendum sulla Costituzione. La mossa politica è azzardata, perché la decisione viene annunciata prima di conoscere il testo della bozza, che viene consegnata oggi a Saied dal Comitato costituente incaricato dal presidente. Nella consultazione popolare, via web dello scorso gennaio, è uscita l’indicazione di una “nuova repubblica semipresidenziale”. Il referendum secondo i piani della presidenza si terrà il 23 luglio, primo anniversario delle misure d’emergenza con la sospensione del Parlamento e la concentrazione di tutti i poteri nelle mani di Saied. Continua per la terza settimana lo sciopero dei magistrati, che contestano il licenziamento di 53 giudici, per corruzione e coinvolgimento in relazioni con gli ex partiti di governo.
Medio Oriente
Si è tenuto ieri a Sharm Sheikh un vertice tra il presidente egiziano, re di Giordania e di Bahrein. L’incontro precede la visita, domani, dell’erede al trono saudita ad Ankara, che toccherà poi Il Cairo ed Amman. Questo balletto diplomatico serve alla preparazione del vertice in Arabia Saudita, di metà luglio, dei capi di Stato del Consiglio di Cooperazione del Golfo + Egitto, Giordania e Iraq con il presidente Biden. I tre capi di Stato che si sono incontrati ieri a Sharm Sheikh hanno tutti relazioni diplomatiche con Israele. Al di là delle dichiarazioni di prammatica nei 3 comunicati ufficiali, peraltro molto differenti, la discussione non palesata in realtà ha toccato la proposta di un fronte anti iraniano sotto la leadership saudita. Un’edizione aggiornata del vecchio progetto USA del Patto di Baghdad, tra le allora monarchie arabe in funzione anti nasseriana. Il dibattito sotto il tavolo verte su come coinvolgere Israele in questa alleanza, non solo politica ma anche militare, con la questione palestinese ancora irrisolta.
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