Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)
03 agosto 2022.
Rassegna anno III/n. 214
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Sono trascorsi 160 giorni di guerra. La maggior parte di residenti nel Donetsk sono stati evacuati. Bombe su Nikolaiev e Kharkiv. Il morbo della guerra si è radicato in Europa: scoppia la crisi balcanica tra Serbia e Kossovo.
Alaa Abdel Fattah ha iniziato lo sciopero della fame il 2 aprile, nel carcere egiziano di Wadi Natroun. In Italia dal 28 maggio è in corso un digiuno solidale a staffetta per chiedere la sua liberazione.
Appello della redazione di Anbamed ai lettori ed ascoltatori di aderire alla staffetta solidale di sciopero della fame per un giorno.
Oggi digiuna Elettra Stamboulis, autrice, curatrice d’arte, dirigente scolastica, organizzatrice di eventi artistici e culturali.
Per maggiori info: http://www.invisiblearabs.com
Il 30 giugno, Anbamed ha spento la seconda candelina. Due anni fa è iniziata questa maratona dell’informazione quotidiana sul Grande Vicino Oriente. Puntuale, completa e senza interruzioni. Agli abbonati del 2022 andranno due quadri donati da Silvia Lotti e Giuseppe Di Giacinto.
La Newsletter e il sito ANBAMED sospendono gli aggiornamenti dal 5 all’8 agosto, compresi. Un breve periodo che servirà a rigenerare le forze e corroborare le idee. Ritorneremo in linea il 9 agosto con più vigore. Seguiteci!
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I titoli
Afghanistan: Voci sul successore di Al-Zawahiri. Sarebbe l’ex ufficiale egiziano, Seif Al-Adel.
Iraq: Sadr ordina l’evacuazione del Parlamento, ma respinge gli inviti al dialogo con gli avversari politici.
Somalia: Il primo ministro incaricato nomina il fondatore pentito di Shebab alla carica di ministro.
Palestina Occupata: Arresti tra i militanti di Hamas e Jihad islamica a Jenin e Nablus. Chiusura ermetica dei valichi di passaggio da e per Gaza.
Libia: Bombardato con l’artiglieria l’aeroporto di Tripoli. 11 mercenari siriani feriti.
Tunisia: Tre giudici in sciopero della fame costretti dai medici ad interrompere il digiuno, per motivi di salute.
Le notizie
Afghanistan
L’uccisione di Al-Zawahiri in un quartiere di lusso della capitale Kabul, di proprietà di un consigliere della rete Haqqani, ha messo a nudo la natura perfida dei capi del movimento integralista taliban. Ripetevano in ogni incontro che l’Afghanistan non avrebbe dato rifugio a chi attenta alla sicurezza di altri paesi, ma in segreto ospitavano il capo della rete di Al-Qaeda. È stato gioco facile per la Casa Bianca ribattere alle accuse dei taliban sulla violazione degli accordi di Doha. Le reazioni nel mondo arabo e islamico vanno dal giubilo, come il comunicato dei ministeri degli esteri di Riad e Emirati, alla riflessione sul momento elettorale negli Stati Uniti e la bassa popolarità del presidente Biden e fino all’espressione del dubbio sull’avvenuta operazione. Il gruppo siriano Tahrir Sham, che domina Idlib e convive con i militari turchi, ha presentato le condoglianze alla famiglia e condannato la violazione della sovranità del paese.
La stampa egiziana riporta che dopo l’uccisione di Ayman Al-Zawahiri, la rete terroristica Al-Qaeda ha designato al suo posto un altro egiziano Saif Al-Adel. Le notizie pubblicate non contengono elementi concreti per valutarne la credibilità. Sembrano più delle congetture. Il testo è rimbalzato su altri media arabi. Seif Al-Adel (Spada della Giustizia) è il nome di battaglia di Mohammed Salahuddine Zaiedan, nato nel 1960 a Menoufiya, ex ufficiale delle forze speciali, esperto di esplosivi. È stato accusato per l’attentato contro il ministro dell’Interno Hassan Abu Basha nel 1987 e processato anche per la rifondazione della Jamaa Islamia e Jihad islamica, ma è stato assolto per insufficienza di prove.
È scappato dall’Egitto nel 1988 ed è finito in Afghanistan. Ha addestrato all’uso degli esplosivi nei campi di reclutamento dei miliziani anti sovietici e poi con i Taliban. Secondo un capo di Shebab somali, Mukhtar Alì Zubair, Seif Al-Adel ha giocato un ruolo importante nella battaglia per Mogadiscio nel 1993. Nel 1994 si è unito al gruppo di Bin Laden in Sudan e poi in Pakistan e Afghanistan per l’organizzazione di Al-Qaeda.
Dopo l’assassinio a Teheran, nel novembre 2020, di Abu Mohammed Al-Masri, allora secondo uomo della rete terroristica, Seif Al-Adel è l’ultimo capo di Al Qaeda della prima generazione.
Iraq
Il predicatore Sadr ha chiesto ai suoi seguaci di evacuare la sede del Parlamento e di spostare il presidio nelle adiacenze della zona verde. “La vostra lotta ha dato i suoi frutti. Il potere ha capito che il popolo non accetta i corrotti al vertice delle istituzioni. Non diamo ai nemici il pretesto per cambiare le carte in tavola”. Due giorni fa è stata organizzata dai partiti filo iraniani una grande manifestazione fuori dal Parlamento e si è rischiato lo scontro tra le due fazioni. Il premier Al-Kadhimi e il presidente del Parlamento, Halabussi, hanno invitato tutti i gruppi parlamentari al dialogo, per trovare una via uscita. La crisi è nata dallo scontro all’interno dei partiti sciiti, in seguito alle ultime elezioni che hanno visto il crollo delle formazioni filo iraniane. Da allora non è stato possibile eleggere il presidente e nominare il premier, a causa del boicottaggio dei perdenti. Adesso da minoranza pretendono di ottenere la presidenza del governo.
Somalia
Il neo premier, Hamza Abdi Barre, ha presentato la lista dei ministri del suo governo. Ad occupare la carica di ministro degli affari religiosi è stato nominato Mukhtar Robow, ex fondatore e portavoce del movimento jihadista Shebab, distaccatosi nel 2013. Il precedente governo lo aveva arrestato nel 2018, durante la campagna elettorale nel sud ovest della Somalia, dove si presentava come candidato alla presidenza regionale. Negli scontri che ne seguirono, sono rimasti uccisi 11 persone. La nomina odierna è motivata dal ruolo che Robow potrebbe dare nella la lotta contro il terrorismo, ma rischia di fomentare scontri tribali. Sulla testa del personaggio pendeva, prima di pentirsi e denunciare le atrocità di Shebab, una taglia del ministero della Giustizia USA di 5 milioni di dollari. La nomina rappresenta il trasformismo della politica in Somalia: dal carcere al ministero, per un miope calcolo di potere.
Palestina Occupata
L’esercito israeliano ha arrestato Bassam Saadi, uno dei capi di Jihad Islamica in Cisgiordania. Nelle operazioni di rastrellamento a Jenin è stato ucciso un giovane appartenente a Hamas. Anche a Nablus sono stati arrestati due professori universitari accusati di appartenere a Hamas. Le forze di occupazione hanno allertato le misure di sicurezza e chiuso i passaggi di e per Gaza. Tutti i valichi di transito, di persone e merci, sono stati chiusi. Si teme la ripresa del conflitto come nel maggio 2021, in seguito alla rivolta per Gerusalemme. Per avviare trattative indirette con il governo israeliano, una delegazione di Hamas è da ieri in visita al Cairo.
Libia
La capitale libica è ancora nell’occhio del ciclone. Un bombardamento con l’artiglieria ha colpito l’aeroporto di Mietiqa, provocando il ferimento di 11 mercenari siriani, tre di loro in gravi condizioni. I mercenari facevano parte della cosiddetta “Forza di difesa della Costituzione”, organizzata dal premier uscente Dbeiba. L’attacco non è stato rivendicato e non è stata individuata la zona dalla quale sono partiti i colpi. Analisti militari sostengono che le formazioni dell’ex ministro della difesa, Jweili, sono quelle in grado di colpire l’aeroporto. Jweili è alleato di Basha-Agha, il premier incaricato dal Parlamento, che non ha potuto insediare il suo governo a Tripoli per il rifiuto di Dbeiba di procedere al passaggio dei poteri, portando la capitale a una condizione di instabilità con il pericolo di una guerra civile devastante.
Tunisia
I tre giudici in sciopero della fame da due mesi, hanno interrotto il digiuno, a causa delle loro condizioni precarie di salute. Sono stati ricoverati in ospedale, dove i medici hanno ordinato l’alimentazione forzata. I 3 giudici erano stati sospesi per ordine presidenziale, insieme ad altri 50, con l’accusa di corruzione e di mancata prosecuzione delle indagini in casi di terrorismo. I magistrati respingono le accuse e accusano il presidente Saied di voler controllare politicamente l’azione giudiziaria. Le organizzazioni dei giudici avevano dichiarato lo sciopero delle udienze, per 4 settimane, ma poi quando è stato bloccato il pagamento degli stipendi sono tornati al lavoro. La vittoria del sì nel referendum sulla riforma costituzionale, ha indebolito il fronte degli oppositori di Saied, sia politici sia in seno alle corporazioni. Le manomissioni delle indagini sul terrorismo erano state denunciate, già nel 2013, dagli avvocati di parte civile nei casi di assassinio dei dirigenti di sinistra, Belied e Ibrahimi. Nell’inchiesta sulle deviazioni giudiziarie era finito anche il ministro dell’Interno, appartenente al partito islamista Ennahda, attualmente agli arresti domiciliari.
Approfondimento
In ricordo di “Abouna Paolo”, scomparso 9 anni fa in Siria
Il 29 luglio 2013 è l’ultima data nella quale è stato visto Padre Paolo Dall’Oglio, a Raqqa, mentre si recava nella sede del governatorato della città, diventato il quartier generale del fu falso califfato. 9 anni di angoscia per la scomparsa di “Abouna”, come lo chiamavano i giovani siriani in rivolta contro la dittatura di Bashar Assad. Dedichiamo in suo ricordo un approfondimento a più voci, con il link al video realizzato dal collega Amedeo Ricuci, recentemente scomparso.
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