Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)
13 agosto 2022.
Rassegna anno III/n. 220
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Sono trascorsi 170 giorni di guerra. La centrale nucleare di Zaporizhzhia è al centro di combattimenti per il suo controllo. Mosca minaccia la rottura delle relazioni diplomatiche con Washington, in caso il Congresso USA votasse per includere la Russia tra i paesi sponsor del terrorismo.
Alaa Abdel Fattah ha iniziato lo sciopero della fame il 2 aprile, nel carcere egiziano di Wadi Natroun. In Italia dal 28 maggio è in corso un digiuno solidale a staffetta per chiedere la sua liberazione.
E oggi, in Italia, Gianni Toma (dirigente del COSPE) digiuna in solidarietà con Alaa.
Appello della redazione di Anbamed ai lettori ed ascoltatori di aderire alla staffetta solidale di sciopero della fame per un giorno.
Per maggiori info: http://www.invisiblearabs.com
Il 30 giugno, Anbamed ha spento la seconda candelina. Due anni fa è iniziata questa maratona dell’informazione quotidiana sul Grande Vicino Oriente. Puntuale, completa e senza interruzioni. Agli abbonati del 2022 andranno due quadri donati da Silvia Lotti e Giuseppe Di Giacinto.
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I titoli
Cultura e terrorismo: Versa in gravi condizioni Salman Rushdie, dopo l’accoltellamento per mano di un fanatico.
Yemen: 80 morti negli scontri tra unità governative.
Arabia Saudita: Un attentatore suicida si è fatto esplodere a Gedda, per non farsi arrestare.
Tunisia: Scontri tra militari e terroristi nelle montagne al confine con l’Algeria.
Siria: Rimpatriati in Iraq 700 trattenuti nel campo di El-Hol, familiari di terroristi.
Iraq: Manifestazioni di piazza contrapposte pro e contro lo scioglimento del Parlamento.
Le notizie
Cultura e terrorismo
L’accoltellamento di Salman Rushdie a New York, durante una conferenza letteraria, è un segnale pericoloso contro la libertà d’espressione. Rushdie, secondo il suo agente, è in gravi condizioni ed è operato al fegato e rischia di perdere un occhio ed i movimenti delle mani. L’accoltellatore è stato arrestato e la polizia ha diffuso il suo nome: Hady Matar, 24 anni, di origine libanese. Non viene descritta la motivazione dell’accoltellamento, ma non sfugge la relazione alla fatwa illegale di Khomeini del 1989, che incitava ad uccidere lo scrittore britannico, dopo l’uscita del libro “Versetti satanici”, considerato offensivo per il profeta Mohammed. Il governo iraniano aveva emesso allora una taglia di 3 milioni di dollari per chi lo avesse ucciso. In tutto il mondo islamico si sono tenute manifestazioni di fanatici e Rushdie è stato costretto a nascondersi protetto dalla polizia. Il traduttore del suo libro in giapponese è stato ucciso, quello italiano e norvegese sono stati feriti. Alla fine degli anni ’90, il presidente iraniano Khatami ha dichiarato che il governo di Teheran non è più impegnato a pagare la taglia, ma la fatwa non è stata mai annullata. Un fanatico qualsiasi -come è avvenuto ieri – può arrogarsi il diritto di applicarla, trasformandosi in assassino, e sperare – illuso – nel paradiso dell’aldilà. I regimi teocratici sono un pericolo contro l’umanità.
Yemen
Sono scoppiati scontri nella provincia di Shabwa tra due formazioni delle forze governative. Nelle sparatorie sono caduti 80 vittime, tra i quali 5 civili. Il Consiglio presidenziale provvisorio non è riuscito finora ad imporre il cessate il fuoco. La tregua con i ribelli Houthi invece regge ed è stata rinnovata all’inizio di agosto per altri 2 mesi, ma non si sono ancora avviati i negoziati politici per la fine del conflitto.
Arabia Saudita
L’agenzia stampa saudita, WAS, ha scritto che mercoledì alle ore 22:00, a Gedda, un ricercato dalla polizia ha fatto deflagrare la cintura esplosiva che indossava, mentre veniva inseguito per le strade della città. Nell’esplosione sono rimasti feriti tre poliziotti e un passante di nazionalità pakistana. L’uomo ricercato si chiamava Abdallah Shehri ed è morto all’istante. Siti giornalistici locali sostengono che sia affiliato a Daiesh (Isis).
Tunisia
Due militari sono rimasti feriti durante gli scontri con miliziani armati nelle montagne di Qasserine, a sud ovest della capitale. L’operazione dell’esercito è iniziata due giorni fa dopo l’individuazione di un gruppo armato che si nascondeva nella zona montagnosa di Salloum, vicino al confine con l’Algeria. Secondo fonti dell’esercito, “anche tra la cellula di terroristi ci sono stati dei feriti, ma non è stato possibile arrestarne nessuno. Si sono ritirati durante la notte e le operazioni di ricerca e inseguimento continuano”, ha affermato il portavoce militare.
Siria
Le Forze democratiche siriane hanno consegnato a Baghdad circa 700 iracheni, familiari di miliziani di Daiesh (Isis), che erano trattenuti nel campo di El-Hol. La situazione umanitaria nel campo è al limite, per l’affollamento e le continue azioni criminali delle cellule clandestine che minacciano e uccidono le persone considerate apostate. Le autorità curde hanno lanciato appelli ai governi stranieri di riprendere i propri cittadini, ma nessuno ha risposto adeguatamente alla misura necessaria ed urgente. Nel campo sono presenti 56 mila persone, per metà iracheni, ma ci sono anche cinesi, inglesi, francesi e di altre nazionalità, accorsi in Siria dal 2014 in poi, per raggiungere il fu falso califfato. L’ONU ha messo in guardia dalla trasformazione del campo in una fucina di nuovi fanatici tra i figli di seconda generazione.
Iraq
A Baghdad si sono svolte in contemporanea, ma separatamente, due manifestazioni contrapposte dei seguaci di Muoqtada Sadr e dei militanti dei partiti sciiti avversari. Le forze di sicurezza hanno creato un cordone di sicurezza e finora non ci sono stati scontri tra le due parti. Il gruppo Sadr chiede lo scioglimento del Parlamento e elezioni anticipate, in seguito all’impasse politica che vive il paese dalle ultime elezioni dello scorso ottobre. In 10 mesi non è stato possibile raggiungere un accordo sul presidente della Repubblica e la nomina di un nuovo premier. La rottura all’interno del campo sciita ha impedito il formarsi di una maggioranza qualificata per aggiungere il quorum dei due terzi. I veti reciproci e gli enormi interessi dei politici e funzionari corrotti hanno portato ad una situazione senza vie d’uscita.
Approfondimenti
12 agosto 1976 il massacro di Tel Zaatar
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