Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)
14 agosto 2022.
Rassegna anno III/n. 221
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Sono trascorsi 171 giorni di guerra. Nuovi scambi di accuse tra Mosca e Kiev per la centrale nucleare di Zaporizhzhia, ancora sotto tiro. Per Mosca, L’AIEA potrebbe visitare la centrale a fine agosto.
Alaa Abdel Fattah ha iniziato lo sciopero della fame il 2 aprile, nel carcere egiziano di Wadi Natroun. In Italia dal 28 maggio è in corso un digiuno solidale a staffetta per chiedere la sua liberazione.
Oggi digiuna Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, in solidarietà nei confronti di Alaa, e delle decine di migliaia di prigionieri detenuti nelle carceri egiziane.
Appello della redazione di Anbamed ai lettori ed ascoltatori di aderire alla staffetta solidale di sciopero della fame per un giorno.
Per maggiori info: http://www.invisiblearabs.com
In ricordo di Gino Strada, fondatore di Emergency, scomparso un anno fa.
Il 30 giugno, Anbamed ha spento la seconda candelina. Due anni fa è iniziata questa maratona dell’informazione quotidiana sul Grande Vicino Oriente. Puntuale, completa e senza interruzioni. Agli abbonati del 2022 andranno due quadri donati da Silvia Lotti e Giuseppe Di Giacinto.
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I titoli
Palestina Occupata: Un attentato a Gerusalemme Est. 7 feriti nella sparatoria contro un autobus.
Migranti: 20 persone morte nel deserto tra Sudan, Libia e Ciad.
Afghanistan 1: Un attentato a Kabul ad un anno dalla conquista talibana.
Afganistan 2: Miliziani armati sparano in aria contro una manifestazione di donne autorizzata.
Egitto 1: Offensiva dei terroristi di Isis vicino al canale di Suez.
Egitto 2: Rimpasto governativo in piena estate.
Arabia Saudita: Condannata a 34 anni di reclusione l’attivista per i diritti delle donne Salma Al-Shehab.
Le notizie
Palestina Occupata
Poco dopo mezzanotte, una sparatoria contro un autobus turistico a Gerusalemme est ha provocato il ferimento di 7 persone, due in modo grave. Lo ha comunicato la Stella di Davide Rossa israeliana. Secondo la radio militare, le forze di occupazione hanno fermato un giovane palestinese con l’accusa di aver compiuto l’attentato. È sotto interrogatorio per verificare la sua responsabilità, in quanto non possedeva al momento dell’arresto nessun’arma. L’unico indizio nei suoi confronti è quello di essere palestinese e si trovava sulla scena durante l’attacco.
Migranti
Le guardie di frontiere congiunte di Libia e Sudan hanno perlustrato la zona di confine, in seguito ad una segnalazione via satellitare, scoprendo 20 corpi di migranti morti di fame e sete, nel triangolo di deserto con il Ciad e l’Egitto. Otto persone sono state salvate e portate in elicottero all’ospedale di Kufra per le cure necessarie. I sopravvissuti hanno raccontato di aver perso la strada a causa di una tempesta di sabbia. Il camionista che li trasportava è tra le vittime del viaggio.
Afghanistan 1
Una deflagrazione ha scosso un ufficio pubblico nella zona ovest di Kabul. Sono rimasti uccisi 3 persone e ferite altre 10. Tutti civili. Nessuna rivendicazione. Secondo una fonte della polizia taliban, una moto imbottita di tritolo, parcheggiata davanti al palazzo, è esplosa durante l’ora di punta di affluenza dei cittadini, per il ritiro dei documenti richiesti. Ad un anno dalla conquista di Kabul, i taliban che si vantano di aver portato stabilità al paese, in realtà si registra un’offensiva degli estremisti di Daiesh (Isis-Khorasan) con bombe e attacchi armati quasi quotidiani, sia nella capitale che nelle altre province, compresa Qandahar, roccaforte del movimento fondamentalista taliban.
Afghanistan 2
A Kabul, un gruppo di donne, che manifestava pacificamente per il diritto allo studio ed al lavoro, è stato disperso dai miliziani taliban con spari in aria e inseguimenti violenti. Le donne hanno raccontato che i miliziani le hanno malmenate e sequestrato i loro effetti personali come cartelle di documenti e telefonini. La manifestazione era regolarmente richiesta ed autorizzata e si svolgeva davanti al ministero dell’Istruzione. Tutte le donne partecipanti portavano un copri volto, ma non il burqa. Sui cartelli, le attiviste hanno scritto: “Pane, lavoro e libertà”, “Il 15 agosto per noi è un giorno nero”, in riferimento alla presa di Kabul un anno fa da parte dei taliban.
Egitto 1
La situazione militare in Sinai si aggrava ogni giorno di più.
Ieri, un attacco della Wilayat Sinai (Isis) nei pressi di Rafah ha causato la morte di 2 soldati e 3 miliziani tribali. L’Isis ha rivendicato l’attacco sui social. L’esercito egiziano aveva condotto da marzo una campagna militare durissima contro le cellule di Daesh (Isis- Wilayat Sinai; ex Beit Al-Maqdis), ottenendo diversi successi con l’aiuto delle formazioni tribali dei beduini locali. La campagna era concentrata nella zona di Rafah egiziana e Al-Areesh, nel nord est della penisola.
Lo sviluppo più grave è avvenuto nella zona occidentale della penisola. Nella città di Qantara orientale, i miliziani dell’isis hanno assediato giovedì alcuni quartieri, in particolare hanno preso il controllo di una centrale di distribuzione elettrica e la stazione ferroviaria. Hanno realizzato posti di blocco controllando i documenti dei viaggiatori e perquisendo le auto. Con loro c’erano miliziane donne che operavano controlli e perquisizioni sulle donne fermate. L’operazione – secondo testimoni locali – è durata più di due ore. I miliziani si sono ritirati prima che l’esercito e le forze di sicurezza possano arrivare in zona. Il controllo nella zona che ne è seguito, con reparti di terra e elicotteri, non ha portato a nessun risultato.
Nella zona occidentale del Sinai, i terroristi di Beit Al-Maqdis hanno compiuto, a maggio, un attacco contro un serbatoio dell’acquedotto e hanno tentato un attacco contro una centrale di gas. In quella operazione sono stati uccisi 16 soldati e ufficiali che proteggevano la centrale.
Va ricordato che nel 2013, Beit Al-Maqdis aveva attaccato con un razzo una nave, battente bandiera panamense, che stava attraversando il Canale.
Egitto 2
Il presidente Al-Sissi non è soddisfatto dei risultati del suo governo. Mentre il parlamento era chiuso per ferie, ha convocato una seduta urgente per l’approvazione di un rimpasto governativo. 13 ministri sono stati rimossi. Tra i ministri defenestrati, vi troviamo quelli di istruzione, sanità, irrigazione, emigrazione, alloggi abitativi e produzione bellica. Sono ministeri di servizi, che riguardano le prestazioni pubbliche alla popolazione, dove il fallimento delle politiche economiche del rais sono palesi agli occhi di tutti, compresi gli scandali di corruzione e sperperi di denaro pubblico.
Arabia Saudita
L’attivista femminista Salma Al-Shehab è stata condannata a 34 anni di reclusione per un articolo sui social che rivendicava riforme politiche. Ad emettere la sentenza è stato il tribunale militare anti terrorismo. La notizia non è apparsa sui media sauditi, ma è stata riportata da un’organizzazione saudita per la difesa dei diritti umani con sede negli Stati Uniti. Al-Shehab risiedeva in GB, dove studiava per il dottorato, ed è stata arrestata lo scorso anno durante il suo ritorno in patria per le vacanze. Nella sentenza di primo grado era stata condannata a 6 anni di reclusione, ma il ricorso della procura militare ha aggravato la condanna. È la più dura sentenza nel regno del falso “rinascimento arabo”, strombazzato dall’emiro Mohammed Ben Salman e dai suoi adepti adulatori.
Approfondimenti
In ricordo di Gino Strada
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