Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)
26 agosto 2022.
Rassegna anno III/n. 233
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Sono passati 183 giorni di guerra russa in Ucraina.
Alaa Abdel Fattah ha iniziato lo sciopero della fame il 2 aprile, nel carcere egiziano di Wadi Natroun. In Italia dal 28 maggio è in corso un digiuno solidale a staffetta per chiedere la sua liberazione.
Oggi digiuna Alessandra Icardi.
Appello della redazione di Anbamed ai lettori ed ascoltatori di aderire alla staffetta solidale di sciopero della fame per un giorno.
Per maggiori info: http://www.invisiblearabs.com
Il 30 giugno, Anbamed ha spento la seconda candelina. Due anni fa è iniziata questa maratona dell’informazione quotidiana sul Grande Vicino Oriente. Puntuale, completa e senza interruzioni. Agli abbonati del 2022 andranno due quadri donati da Silvia Lotti e Giuseppe Di Giacinto.
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I titoli
Siria: Bombardamenti israeliani e statunitensi sulla Siria.
Palestina Occupata: Migliaia di prigionieri politici palestinesi nelle carceri israeliane entrano in sciopero.
Sudan: I golpisti impediscono alla CPI di incontrare l’ex dittatore Omar Bashir.
Algeria: Macron parla di “doloroso periodo coloniale”, ma non sii scusa per le sofferenze causate dall’occupazione militare francese.
Afghanistan: I taliban mettono in dubbio che sia Al-Zawahiri l’uomo ucciso a luglio nel raid USA a Kabul.
Sahara Occidentale: La Germania riconosce come “credibile e realistica” la proposta marocchina di autonomia.
Le notizie
Siria
Bombardamenti statunitensi e israeliani sulla Siria. Nel nord est, caccia e elicotteri di Washington hanno colpito le basi di milizie sciite per il terzo giorno consecutivo. Secondo il Pentagono sono stati uccisi 3 miliziani che stavano caricando un lanciarazzi mobile. Ieri l’altro la base USA nella zona, che controlla il campo petrolifero ad est dell’Eufrate, è stata fatta segno di razzi che hanno causato 3 feriti. La Casa Bianca sostiene di aver colpito milizie filo iraniane, mentre Teheran nega qualsiasi collegamento.
Il bombardamento israeliano invece è avvenuto nella zona nord occidentale della Siria, ad Hama e Tartous. Secondo un comunicato dell’esercito siriano, 3 civili sono rimasti feriti. Gli attacchi aerei israeliani avvengono quasi quotidianamente, con il pretesto di colpire la presenza militare iraniana.
Palestina Occupata
Migliaia di prigionieri politici palestinesi sono entrati oggi in sciopero della fame e disobbedienza civile nelle carceri israeliani. L’azione mira ad ottenere l’applicazione degli accordi raggiunti con la direzione delle prigioni nello scorso marzo. “Uniti vinceremo” è la parola d’ordine annunciata dalla Società dei prigionieri, un organismo di sostegno alle rivendicazioni per la fine dell’arresto amministrativo, senza accusa e senza arresto, utilizzato dalla polizia israeliana per opprimere qualsiasi tipo di resistenza civile all’occupazione.
Sudan
Il generale golpista Burhan ha dimissionato alcuni degli alti comandi delle forze armate, per imprimere un maggiore controllo della giunta. È il secondo avvicendamento al vertice operativo dell’esercito dal 25 ottobre 2021, data del golpe. Il paese è senza governo dallo scorso novembre e il braccio di ferro tra la società civile e i partiti dell’opposizione da una parte e i militari dall’altra non ha trovato finora una soluzione politica, malgrado le lotte quotidiane della popolazione, per mettere fine al potere dei militari.
L’influenza di Omar Bashir è ancora forte nella cerchia dei militari che hanno preso il potere nel 2019. Una delegazione della Corte Penale Internazionale in visita a Khartoum ha chiesto di incontrare l’ex dittatore, visto il rifiuto dei militari golpisti di consegnare il loro ex capo al Tribunale internazionale. Il governo civile guidato dal premier Hamdouk, aveva firmato un accordo per la consegna degli imputati ricercati a livello internazionale, ma dopo il colpo di Stato tutto è cambiato. I criminali di guerra in Darfur rimarranno impuniti.
Algeria
È iniziata ieri ad Algeri la visita ufficiale del presidente francese Macron, dopo una lunga fase di tensione diplomatica tra i due paesi. Nel suo discorso durante l’incontro con il presidente Tabboune, Macon ha parlato del periodo coloniale definendolo “doloroso”. Nessuna frase di scuse al popolo algerino che ha sofferto per 132 anni di occupazione francese. L’accento nei discorsi ufficiali è stato messo sulla necessità di rafforzare le relazioni economiche. La stampa algerina è molto ottimista per la soluzione positiva di diversi dossier al centro dello scontro diplomatico, compresa la questione degli indennizzi per gli esperimenti nucleari francesi nel deserto algerino degli anni ’50 e ’60. La posizione francese si è ammorbidita a causa della crisi del gas in Europa.
Afghanistan
Il portavoce dei taliban sostiene che non è stato trovato il corpo di Ayman Al-Zawahiri nella villa bombardata dagli Stati Uniti a Kabul lo scorso luglio. Dhabihullah Mujahid ha anche affermato che “le indagini proseguono per conoscere l’identità della persona uccisa, malgrado le difficoltà incontrate, perché il corpo è stato disintegrato dalle bombe”. La linea ufficiale del governo di Kabul è quella di negare di essere a conoscenza della presenza del capo di Al-Qaeda nel loro paese. Tesi molto difficile da prendere come veritiera.
Sahara Occidentale
Anche la Germania ha tradito la causa Saharawi, abbandonando la neutralità e sposando la tesi del governo di Rabat sull’autonomia all’interno del regno. Il passo è stato consumato durante la visita a Rabat della ministra degli esteri di Berlino, Annalena Baerbock. Il comunicato congiunto tedesco-marocchino parla della proposta di Rabat per un’autonomia del Sahara Occidentale “come una base credibile e realistica per la soluzione del conflitto”. Il governo tedesco aveva criticato, nel 2020, la decisione dell’amministrazione Trump di riconoscere la sovranità del Marocco. La reazione di Rabat è stata quella di interrompere tutte le comunicazioni diplomatiche con l’ambasciata tedesca. Il cedimento tedesco odierno mette fine ad una fase di tensione diplomatica tra i due paesi. I diritti del popolo saharawi vengono calpestati dagli interessi economici.
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