Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)
03 settembre 2022.
Rassegna anno III/n. 241
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Per ascoltare l’audio:
Le vignette sono QUI
Sono passati 191 giorni di guerra russa in Ucraina.
Alaa Abdel Fattah ha iniziato lo sciopero della fame il 2 aprile, nel carcere egiziano di Wadi Natroun. In Italia dal 28 maggio è in corso un digiuno solidale a staffetta per chiedere la sua liberazione.
Oggi digiuna per la prima volta Azzurra Meringolo Scarfoglio – giornalista e docente a contratto di Media Arabi all’Università Roma 3.
Appello della redazione di Anbamed ai lettori ed ascoltatori di aderire alla staffetta solidale di sciopero della fame per un giorno.
Per maggiori info: http://www.invisiblearabs.com
Il 30 giugno, Anbamed ha spento la seconda candelina. Due anni fa è iniziata questa maratona dell’informazione quotidiana sul Grande Vicino Oriente. Puntuale, completa e senza interruzioni. Agli abbonati del 2022 andranno due quadri donati da Silvia Lotti e Giuseppe Di Giacinto.
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I titoli
Migranti: Finalmente il governo italiano ha indicato un porto sicuro per la nave soccorso Ocean Viking, con 459 migranti a bordo.
Afghanistan: Un’altra strage in una moschea di Herat.
Libia: Nuovi scontri tra milizie rivali.
Palestina Occupata: Due giovani uccisi dai soldati israeliani.
Tunisia: Rastrellamenti dell’esercito nelle montagne di Kasserine, al confine con l’Algeria. Uccisi tre jihadisti dell’Isis.
Sudan: Ripresi gli scontri inter-etnici nella provincia di Nilo Blu.
Egitto: Pericolo di demolizione per la tomba del grande scrittore Taha Hussein.
Le notizie
Migranti
Sos Mediterranee ha annunciato che è stato acconsentito l’arrivo a Taranto della nave di soccorso Ocean Viking. Nel comunicato si legge: “Le autorità italiane hanno finalmente assegnato un porto di arrivo per i 459 naufraghi sulla #OceanViking. Dopo 10 soccorsi, 8 giorni di attesa, 1 situazione medica difficile, condizioni di vita a bordo estreme, il diritto dei sopravvissuti a scendere a terra sarà rispettato”. Il lavoro di soccorso, che le ONG compiono quotidianamente in mezzo a mille difficoltà, dovrebbe essere espletato dagli Stati, ma fascisti e razzisti si oppongono con un’azione propagandistica elettorale, stuzzicando la pancia della gente con discorsi falsi. L’egemonia culturale colturale della destra inibisce importanti forze democratiche ad affrontare con determinazione un tema che riguarda il futuro di tutti. La discrepanza dii trattamento tra profughi ucraini e africani è un palese atto di razzismo e discriminazione.
Afghanistan
Un altro grave attentato nella provincia di Herat. Un’autobomba è esplosa nei pressi di una moschea uccidendo 28 fedeli, compreso un imam noto per il suo sostegno al movimento taliban. L’Imam Ansari stava arrivando alla moschea, attorniato dei suoi seguaci, quando una deflagrazione ha scosso il capoluogo Herat, facendo una strage. Nell’ospedale di Emergency sono arrivati 45 feriti, alcuni dei quali gravi. La situazione di sicurezza in Afghanistan si sta aggravando con attacchi terroristici frequenti ad opera di jihadisti più estremisti dei taliban. In precedenza attentati simili sono stati rivendicati da Daiesh-Khorassan, ma per questo non c’è stata ancora nessuna rivendicazione.
Libia
La capitale libica è tornata nel caos degli scontri tra milizie rivali che si contendono il controllo del territorio. Il clima di sfida tra i due governi ha creato le condizioni nelle quali i signori della guerra aumentano il loro ricatto, per guadagnare milioni di dollari in ingaggi nominalmente “per mantenere la sicurezza”. I paesi europei sono interessati soltanto al flusso di petrolio e gas, che è tornato quasi ai livelli del 2011. Un comunicato della NOC afferma che l’esportazione è attualmente di un milione e 260mila barili al giorno. La questione politica è stata lasciata nelle mani di Erdogan, che si è incontrato con i due premier rivali, Basha-Agha e Dbaiba. Il Consiglio di sicurezza ha ripetuto fino alla nausea le sue risoluzioni fotocopia sulla necessità del ritiro delle truppe straniere, ma nessuno le ha mai applicate, a partire dal governo italiano che tiene a Misurata 400 militari.
Palestina Occupata
Due giovani palestinesi sono stati uccisi dai soldati di occupazione israeliani, in due episodi distinti, uno nei pressi di Nablus e l’altro ad Al-Khaleel. In tutt’e due i casi, l’esercito ha affermato che si trattava di casi di tentato accoltellamento. L’offensiva dei coloni nei territori palestinesi occupati è diventata quotidiana, con azioni mirate a sottrarre terre ai villaggi e città palestinesi. La loro azione è protetta con lo schieramento di ingenti reparti militari. Ieri sono avvenuti due episodi gravi, nei quali l’esercito ha usato le pallottole vere per sopprimere le poteste pacifiche della popolazione. I raduni contro i coloni a Kafr Qaddoum e Nabi Samuil sono stati respinti con la forza. In quest’ultima località, a nord di Gerusalemme, le forze di occupazione hanno scortato il deputato estremista Itmar Ben Gvir ed i suoi seguaci che volevano compiere una visita alla tomba del profeta Samuele, in una moschea medievale. Nello scambio impari tra pietre e pallottole, 7 palestinesi sono rimasti feriti. Nabi Samuil è stata trasformata dai governi israeliani in un ghetto racchiuso all’interno di due muri di separazione e la linea verde di demarcazione tra Israele e Cisgiordania occupata.
Tunisia
L’esercito tunisino ha compiuto un’operazione di rastrellamento nelle zone montagnose al confine con l’Algeria ed ha ucciso 3 terroristi. La località interessata è Gebel Salloum, dichiarata zona militare chiusa. L’operazione è avvenuta dopo che il 12 agosto un gruppo armato ha teso un agguato ad una ronda dei militari, ferendone due. Nel covo sono stati trovati documenti dell’organizzazione Giund Al-Khilafa (Soldati del Califfato), una sigla affiliata all’Isis. Secondo la portavoce del ministero dell’Interno, i militari sono sulle tracce di un quarto terrorista. Nella zona è segnalata anche la presenza di cellule di Al-Qaeda. La Tunisia è il paese che ha “esportato” il maggior numero di jihadisti in Siria e Libia.
Sudan
Torna lo spettro del conflitto inter-etnico nella provincia di Nilo Blu. 12 persone sono rimaste uccise e 45 ferite negli scontri tra due tribù per il possesso delle terre. Le autorità governative locali hanno imposto il coprifuoco serale, per limitare gli scontri. Nello scorso luglio, la guerra fratricida ha causato 105 vittime e lo sfollamento di oltre 40 mila persone, che sono tuttora ospitate in tende. L’esplosione delle dispute etniche nelle varie province sudanesi si affianca alla crisi politico-istituzionale a Khartoum, dove manca un governo dallo scorso 25 ottobre, giorno del colpo di Stato del generale Burhan.
Egitto
La tomba di Taha Hossein è in pericolo di demolizione. Lo denuncia la famiglia del grande scrittore, scomparso nel 1973. La nipote, Maha Aoun, ha scritto sul proprio profilo social (Vedi) di aver trovato la scritta in rosso “Da rimuovere”, che solitamente i tecnici dei ministeri appongono sulle costruzioni da demolire per lasciare spazio alle nuove opere faraoniche oppure per allargare le strade, volute dal rais, Al-Sissi. Dopo la denuncia, la scritta è stata cancellata con vernice nera, ma non si sa se per un moto di pentimento delle autorità oppure per mano di un ammiratore del grande intellettuale. Taha Hussein è stato uno scrittore, professore universitario e ministro dell’educazione ed istruzione egiziano. Negli anni ’20 ha suscitato scalpore la sua ricerca sulle origini della poesia preislamica, mettendo in dubbio la sua autenticità. I fondamentalisti avevano visto nella sua ricerca filologica comparata un pericolo che avrebbe potuto minare le fondamenta delle fonti della Sharia, a partire dallo stesso testo coranico. Dopo una denuncia penale degli imam di Al-Azhar, Hussein ha dovuto modificare alcuni capitoli del libro e cambiarne il titolo.
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