Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)
22 settembre 2022.
Rassegna anno III/n. 260
Per informazioni e contatti, manda un messaggio: anbamedaps@gmail.com
Per ascoltare l’audio:
Le vignette sono QUI
Sono passati 210 giorni di guerra russa in Ucraina.
Alaa Abdel Fattah ha iniziato lo sciopero della fame il 2 aprile, nel carcere egiziano di Wadi Natroun. In Italia dal 28 maggio è in corso un digiuno solidale a staffetta per chiedere la sua liberazione.
Oggi giovedì 22 settembre digiuna per la prima volta Francesca Delfino Ayari, docente del Liceo Artistico ” Misticoni Bellisario” di Pescara.
Appello della redazione di Anbamed ai lettori ed ascoltatori di aderire alla staffetta solidale di sciopero della fame per un giorno.
Per maggiori info: http://www.invisiblearabs.com
Lo scorso 30 giugno, Anbamed ha spento la seconda candelina. Due anni fa è iniziata questa maratona dell’informazione quotidiana sul Grande Vicino Oriente. Puntuale, completa e senza interruzioni. Agli abbonati del 2022 andranno due quadri donati da Silvia Lotti e Giuseppe Di Giacinto.
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Il rapporto delle donazioni dal 1° al 31 agosto ci dice che sono state raccolte 320 € (- 150 € rispetto al mese precedente). Grazie per la sensibilità e l’impegno a coloro che hanno risposto al nostro appello.
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I titoli
Iran: Il numero delle vittime cresce a 8 nelle proteste seguite alla morte di Mahsa Amini in carcere.
Marocco: Condannata a tre anni l’attivista El-Alami per un post di critica alle repressioni giudiziarie dei giornalisti.
Iraq: Una ragazza di 15 anni uccisa da una pallottola vagante partita da un poligono di tiro statunitense.
Migranti: Si sono perse le tracce di una barca partita dalle coste libanesi con 53 persone a bordo.
Turchia: Il sindaco di Istanbul è sotto processo per una frase contro l’annullamento delle elezioni del 2019.
Yemen: Presto inizieranno le operazioni di salvataggio della nave Safir, la bomba ecologica nel Mar Rosso.
Le notizie
Iran
Il governo di Teheran ha oscurato Internet per bloccare le comunicazioni tra i gruppi di protesta nelle diverse città e soprattutto per impedire la diffusione delle informazioni sulla rivolta che sta assumendo un carattere più generale di condanna del regime e delle sue leggi oppressive. La parola d’ordine, sia in Kurdistan iraniano sia a Teheran e nelle altre città, è stata: “morte alla dittatura”. Per il quinto giorno consecutivo gli studenti universitari sono usciti in cortei, gridando slogan contro la guida spirituale Khaminei, senza nominarlo: “Vergogna al nostro capo”. Nella mattinata di ieri i siti della Banca centrale e del Ministero della cultura sono stati hackerati da pirati del web di Anonymous. In 15 città sono state registrate manifestazioni fortemente partecipate e con azioni coraggiose di opposizione alla dittatura degli ayatollah. In una di queste manifestazioni, è stata tolta l’immagine di Khaminei dall’ingresso di un ufficio pubblico ed è stata bruciata in pubblico. Le autorità hanno ammesso che nelle proteste sono morte 8 persone, ma hanno addossato la responsabilità a “organizzazioni criminali che mirano a destabilizzare l’Iran”. A Teheran gli arresti di ieri sono stati 22 ed in Kurdistan iraniano 250 persone, tra le quali donne che avevano tolto il velo e ne hanno fatto un falò.
Marocco
L’attivista Saida El-Alami ha perso il ricorso contro la condanna in primo grado. In appello, la condanna a due anni è stata elevata a tre immediatamente esecutiva. Per il collegio dei difensori è un accanimento giudiziario in una causa per reati di opinione. La sorella, Laila, ha scritto: “Saida è un’attivista, non una criminale. Il suo posto non è in carcere”. Il post incriminato tratta della corruzione dilagante e del clientelismo politico, che vede l’assegnazione di incarichi a chi si presta a sostenere la linea governativa. Sul tema delle persecuzioni nei confronti dei giornalisti, El-Alami ha denunciato che la donna accusatrice di Tawfiq Bueshreen, direttore del quotidiano marocchino Akhbar Al Yom, per molestie sessuali (condannato in un processo farsa a 15 anni di reclusione), è stata premiata con un’assunzione a tempo indeterminato in un ente pubblico, senza concorso, con uno stipendio di 1500 € al mese. Lo scorso 10 agosto, El-Alami è entrata in sciopero della fame ed il processo che si doveva tenere una settimana fa, era stato rinviato a ieri. La donna è stata alimentata forzatamente con le flebo in ospedale, per metterla in condizioni di stare in piedi davanti ai giudici.
Iraq
Una ragazza di 15 anni, Zainab Issam, è stata uccisa da una pallottola vagante proveniente da un poligono di tiro nella base militare statunitense presso l’aeroporto internazionale di Baghdad. La ragazza è del villaggio Buolwan, nel distretto di Abu GHraib , ad ovest di Baghdad ed è stata colpita mentre era in compagnia di altre amiche in un parco cittadino all’aperto. I genitori della ragazza hanno affermato che non è la prima volta che pallottole vaganti causano ferimenti e uccisioni nella zona, per la vicinanza tra il poligono e le abitazioni. L’incidente ha suscitato rabbia tra la popolazione e sui social ed è stato oggetto di interrogazioni parlamentari e appelli per un’inchiesta giudiziaria che metta i militari di fronte alle loro responsabilità.
Migranti
Una barca partita dal Libano con a bordo 53 persone, in maggioranza profughi siriani, non è più rintracciabile nell’est del Mediterraneo. Lo ha comunicato Alarm Phone che aveva ricevuto la sera di martedì un SOS dai migranti che dicevano di essere nei pressi di Creta. Da ieri mattina non è stato più possibile contattarli. La guardia costiera greca sostiene che le ricerche non hanno portato a nessun risultato.
Turchia
Il sindaco di Istanbul ed esponente del partito repubblicano del popolo, Ekrem Imamoglu, è sotto processo per dichiarazioni che aveva pronunciato, nel 2019, dopo la prima sua elezione, annullata dai giudici dopo un ricorso del partito islamista di Erdogan, con il pretesto delle molte schede sospette. La seduta è stata rinviata al prossimo novembre. Imamoglu è uno dei principali oppositori al regime di Erdogan ed è stato trascinato in tribunale con l’accusa di offesa a pubblico ufficiale. Dopo l’annullamento delle prime elezioni che aveva vinto, Imamoglu ha definito coloro che hanno preso quella decisione con l’appellativo di “stupidi”. Nelle elezioni che ne sono seguite tre mesi dopo, nel giugno 2019, Imamoglu ha vinto lo stesso con uno scarto di voti che ha surclassato fortemente il partito del presidente, che governava Istanbul dal 1994. In quell’occasione lo stesso Erdogan ha svolto 8 comizi nel solo giorno di chiusura della campagna elettorale. Il Partito dei popoli non ha presentato un proprio candidato a sindaco, permettendo così che il voto dei curdi vada al candidato del partito repubblicano del popolo. Il processo contro Imamoglu ha l’obiettivo di influenzare la campagna elettorale per le politiche e presidenziali del prossimo giugno 2023.
Yemen
L’inviato speciale dell’ONU ha annunciato che sono state raccolte le somme necessarie per l’esecuzione della prima di fase del salvataggio della nave Safir, ferma dal 2015 con un carico di petrolio di fronte al porto di Hodeida. 59 milioni di dollari sono già stati versati da parte dei paesi donatori, di un totale di 77 milioni promessi. La nave, che contiene oltre un milione di barili di greggio, è da sette anni senza manutenzioni e in diverse fasi ha perso chiazze di petrolio, minacciando un grave disastro ambientale. Le operazioni di salvataggio inizieranno presto con lo svuotamento del carico.
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