Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)
8 ottobre 2022.
Rassegna anno III/n. 276
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Sono passati sette mesi e 13 giorni di guerra russa in Ucraina.
Alaa Abdel Fattah ha iniziato lo sciopero della fame il 2 aprile, nel carcere egiziano di Wadi Natroun. Sono passati sei mesi e il regime di Al-Sissi è sordo agli appelli e nelle cancellerie internazionali prevale l’insensibilità. In Italia dal 28 maggio è in corso un digiuno solidale a staffetta per chiedere la sua liberazione.
Appello della redazione di Anbamed ai lettori ed ascoltatori di aderire alla staffetta solidale di sciopero della fame per un giorno. Urge una vostra adesione.
Per maggiori info: http://www.invisiblearabs.com
Lo scorso 30 giugno, Anbamed ha spento la seconda candelina. Due anni fa è iniziata questa maratona dell’informazione quotidiana sul Grande Vicino Oriente. Puntuale, completa e senza interruzioni. Agli abbonati del 2022 andranno due quadri donati da Silvia Lotti e Giuseppe Di Giacinto.
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I titoli
Palestina Occupata: due palestinesi uccisi e oltre 50 feriti in diversi villaggi in Cisgiordania.
Siria: Le vittime del blitz su Qamishli, per gli Usa sono jihadisti e per il regime sono martiri.
Cipro: Erdogan ha dislocato droni nella parte turca dell’isola.
Pakistan: L’ex premier Khan sta preparando una manifestazione con un milione di partecipanti, per una spallata al governo.
Kuwait: Dagli USA vendita di missili terra-aria per tre miliardi di dollari.
Algeria: Visita della premier francese Elizabeth Borne ad Algeri
Libano: Serrata delle banche per le ripetute incursione di correntisti armate.
Le notizie
Palestina Occupata
Due giovani palestinesi sono stati uccisi dalle pallottole dell’esercito israeliano in due località della Cisgiordania. Uno di 14 anni a Qalqilya colpito alla testa con un proiettile da guerra, durante un rastrellamento israeliano. L’altra vittima è caduta durante le mobilitazioni contro i coloni che tentavano di appropriarsi dei terreni agricoli del villaggio di Mazraa, a nord di Ramallah. La mezzaluna rossa palestinese ha spiegato che i soldati hanno sparato contro i soccorritori, mentre il ferito Mahdi Ldawda perdeva sangue, lasciandolo così morire. Negli scontri ci sono stati 50 palestinesi feriti con arma da fuoco e 13 per soffocamento da gas lacrimogeni.
Siria
Il CentCom Usa ha annunciato l’uccisione di due alti dirigenti del fu falso califfato e catturati altri due in un blitz nel nordest della Siria, la zona rurale a sud di Qamishli, capoluogo della provincia di Hasaka. Tra gli uccisi ci sarebbe El-Shemri, considerato l’uomo numero due nell’organizzazioni in Siria. La zona del blitz è tra le poche sotto il controllo dei governativi. L’agenzia stampa ufficiale, Sana, ha scritto ieri l’altro che gli statunitensi avevano ucciso un “martire” ed avevano portato via con loro il suo cadavere. Una gaffe mediatica che la dice lunga sulle oblique relazioni tra governativi e jihadisti.
Cipro
Il presidente turco Erdogan ha confermato che il suo paese ha istallato basi per droni di spionaggio e armati nella parte settentrionale di Cipro. “La repubblica turco-cipriota ha bisogno di essere protetta”, ha detto. L’autoproclamata Cipro del Nord, nata dopo l’invasione turca dell’isola nel 1974, è riconosciuta soltanto da Ankara, mentre la Repubblica di Cipro è membro dell’ONU e dell’UE. La crisi cipriota è tornata al centro dell’attenzione per lo scontro sui confini marittimi tra Ankara e Atene, in seguito alle grandi scoperte di giacimenti di gas e petrolio nell’est del Mediterraneo. Nelle scorse settimane Washington ha tolto l’embargo alle armi a Cipro e la mossa ha allarmato la Turchia. Due giorni fa il ministro degli esteri della parte turca-cipriota ha mandato un ultimatum all’ONU: “O ci riconoscete oppure dislocate altrove i caschi blu”, la forza di interposizione decisa nel 1964 in seguito alla prima crisi nei rapporti tra le due comunità che compongono l’isola.
Pakistan
La polizia ha arrestato il senatore Seifullah Nyiazi, del partito Insaf (Equità) guidato dall’ex premier Oumran Khan, sfiduciato lo scorso aprile. L’arresto avviene alla vigilia della grande manifestazione programmata per i prossimi giorni, con la parola d’ordine “elezioni anticipate”. Si prevede l’arrivo nella capitale Islamabad, di milioni di manifestanti da tutto il Pakistan. La polizia sta chiudendo le principali strade d’accesso alla città con container, per ridurre il numero dei partecipanti. Khan era stato eletto nel 2018 sull’onda dell’indignazione popolare per la corruzione che aveva travolto i due partiti che si alternavano al governo, la Lega islamica di Nawwaz Sharif e il partito del popolo della famiglia Bhutto. Dopo la caduta del governo Khan, i due partiti rivali si sono coalizzati.
Kuwait
Il Pentagono ha approvato una vendita di armi all’emirato del Kuwait per il valore di 3 miliardi di dollari. La partita include un sistema d’arma di difesa missilistica terra-aria, di media gettata, con le relative munizioni. Dall’invasione di Saddam Hussein e l’intervento di Bush padre nella regione del Golfo, gli Stati Uniti hanno un trattato di cooperazione militare con l’emirato, che permette alle truppe di Washington di avere basi militari per ancora 10 anni.
Algeria
La premier francese, Elizabeth Borne, compirà una visita ufficiale in Algeria domani domenica e dopodomani lunedì. Nella visita sarà accompagnata da una gigantesca delegazione costituita da 18 ministri. La visita rientra nel “piano comune per la cooperazione rinnovata”, siglato lo scorso 27 agosto durante la visita del presidente francese ad Algeri. Era la prima dopo una fase di tensione diplomatica tra i due paesi, per una frase di Macron che metteva in dubbio l’esistenza della nazione algerina prima del colonialismo francese.
Libano
Le banche hanno chiuso i battenti di nuovo dopo le incursioni armate di correntisti, che chiedevano la consegna dei loro risparmi. Rimarranno in funzione gli sportelli automatici, che operano soltanto in valuta libanese. I possessori di conti correnti in valuta estera vedranno svalutati i loro risparmi per la differenza cospicua tra il cambio a tasso ufficiale e quello del mercato libero. La lira libanese ha perso negli ultimi due anni il 90% del suo valore, rispetto alle principali valute estere. Disoccupazione e inflazione hanno fatto il resto per portare l’80% della popolazione allo stato di povertà.
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