Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

12 ottobre 2022.

Rassegna anno III/n. 280

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I titoli

Migranti: 30 migranti morti nel naufragio di due barche nel mare Egeo.

Palestina Occupata: Un soldato israeliano è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco nel nord della Cisgiordania occupata.

Libano-Israele: Ad un passo dall’accordo sui confini maittimi.

Iran: Svelato un rapporto Aiea sull’arricchimento di uranio.

Arabia Saudita: Washington rivede le relazioni con Riad.

Emirati: Abu Dhabi in sintonia con Mosca per i prezzi petroliferi.

Palestina-OLP: In Algeria, le organizzazioni palestinesi provano a ricucire le fratture interne.

Dubai: Le principesse prigioniere nei palazzi del potere.

Le notizie

Migranti

È salito a 30 il numero dei corpi recuperati nel mare Egeo, in seguito al naufragio di due barche partite dalle coste turche. La guardia costiera di Ankara ha affermato di aver salvato ieri 38 persone al largo delle coste di Smirne (Izmir). Il loro gommone era stato respinto dalla marina greca e sono rimasti due giorni in balia delle onde con un vento fortissimo. La maggior parte dei migranti salvati sono di nazionalità somala e soltanto metà avevano i giubbotti salvagente. Uno è stato arrestato perché sospettato di essere lo scafista.

Palestina Occupata

Un soldato israeliano è stato ucciso da un militante palestinese nel nord della Cisgiordania occupata. Testimoni oculari palestinesi hanno affermato che un uomo ha sparato da un mitra contro un posto di blocco, vicino alla colonia Shavei Shomron, a nord ovest di Nablus, ferendo tre soldati. Il gruppo armato “Fossa dei Leoni” ha rivendicato l’attacco ed ha comunicato l’avvio delle operazioni “Giorni dell’Ira”. Gli attacchi palestinesi sono la risposta alle operazioni di rastrellamento compiute dalle truppe di occupazione, in decine di città e villaggi, con uccisioni e arresti.

Nel campo profughi di Sha’fat e nella cittadina di Anata, a nord di Gerusalemme, è ancora in corso da tre giorni il rastrellamento casa per casa alla ricerca dell’attentatore che ha ucciso una soldatessa israeliana a Gerusalemme. La casa della famiglia è stata circondata e sono in corso i preparativi del genio militare per la sua demolizione. Ci sono stati numerosi scontri tra i giovani delle pietre ed i soldati armati. Il Comitato cittadino ha deciso la disobbedienza civile come misura di protesta contro l’assedio imposto dall’esercito dell’occupazione, considerato una punizione collettiva.

Un altro motivo di tensione a Gerusalemme è la profanazione delle moschee di Al-Aqsa da parte di un migliaio di coloni, che hanno celebrato la festività ebraica Sukkot, con preghiere e voti vegetali.

Libano-Israele

Il governo israeliano ha annunciato che si è vicini alla firma dell’accordo con il Libano per la demarcazione dei confini marittimi. Oggi, mercoledì, il comitato ministeriale ristretto dovrebbe discutere e approvare la bozza di accordo. La presidenza libanese si è detta ottimista dell’ultima versione proposta dal mediatore statunitense. Secondo fonti stampa, Hezbollah ha dato il suo appoggio per la firma. Israele ottiene i diritti sul campo di Karish, dove ha già cominciato le ricerche di gas ed è in procinto di avviare la produzione. Il Libano ottiene i pieni diritti su quello di Qana, dove c’è già un contratto con la francese Totale per le ricerche di gas, che inizieranno appena sarà firmato l’accordo di demarcazione.  

Iran

Secondo un rapporto dell’Aiea, Teheran sta accelerando l’arricchimento dell’uranio con centrifughe di nuova generazione. Si fornisce inoltre informazioni dettagliate sulla dislocazione delle centrifughe, con annesse cartine geografiche e foto. Il rapporto doveva rimanere segreto, ma una copia è giunta alle agenzie stampa occidentali. La fuga di notizie mina la credibilità dell’agenzia dell’ONU per l’energia atomica e rafforza le accuse dell’Iran sulla natura politica dell’intervento dell’Aiea. Il rapporto è il frutto delle ispezioni dei tecnici internazionali ammesse da Teheran. Non si conosce ancora quale sia la reazione iraniana allo svelamento dei suoi segreti sul piano nucleare.

Arabia Saudita

Il presidente USA Biden ha avviato un processo di revisione delle relazioni con l’Arabia Saudita, in seguito alla riduzione della produzione petrolifera, decisa dal cartello Opec+. La difesa di Riad dei prezzi petroliferi è stata vista da Washington come una mano di aiuto alla Russia (anch’essa membro dell’Opec+). Il portavoce della Casa Bianca non ha specificato in quale direzione va questa revisione e si è limitato a dire che il presidente si consulterà con il Senato per i passi da intraprendere. Neanche un mese fa, Biden è stato in visita a Riad, dove si è incontrato con l’erede al trono Mohammed Bin Salman, mandante occulto dell’assassinio del giornalista Jamal Khashoggi. Un senatore democratico ha proposto il congelamento delle esportazioni di armi.

Emirati

L’emiro Mohammed Bin Zaied ha compiuto una visita a Mosca dove si è incontrato con Putin. I rapporti economici tra i due paesi si sono rafforzati malgrado le sanzioni occidentali contro la Russia: da 2,5 di miliardi di dollari nel 2020 a 5 miliardi nei primi nove mesi del 2022. Abu Dhabi è stata tra i membri di Opec+ più convinti della necessità di ridurre la produzione petrolifera del cartello. di 2 milioni di barili al giorno, a partire da novembre. “Noi dobbiamo guardare agli interessi nazionali e lavoreremo per una soluzione negoziata dei conflitti”, ha scritto il ministero degli esteri in una nota. Gli emirati sono una meta turistica molto ambita per i russi e un canale finanziario per dribblare le sanzioni occidentali.

Palestina-OLP

È iniziato ieri e prosegue anche oggi, ad Algeri, l’incontro tra tutte le organizzazioni della resistenza palestinese. Il presidente algerino Tabboune ha avanzata una proposta politica per la riunificazione del movimento e mettere fine alla divisione al suo interno. La “Carta di Algeri” non è stata divulgata pubblicamente ed è stata oggetto di discussione tra il governo algerino e le singole organizzazioni e partiti palestinesi. Secondo gli scettici sarà molto difficile mettere in pratica questo processo, come avvenuto in passato per le mediazioni egiziane, dal 2011 in poi. I due movimenti principali, Fatah e Hamas, che amministrano rispettivamente Cisgiordania e Gaza, non hanno mai fatto prevalere l’interesse generale alla convenienza di partito. Una lotta di potere che ha danneggiato e danneggia le prospettive di lotta di indipendenza dall’occupazione coloniale israeliana. Le richieste delle organizzazioni democratiche sono: elezioni politiche e presidenziali, un governo di unità nazionale e l’ingresso di tutti i movimenti nell’OLP. Passi preliminari per raggiungere questo obiettivo sono lo smantellamento degli accordi di Oslo e la fine di ogni collaborazione dell’ANP con l’esercito di occupazione. L’arroganza militare di Tel Aviv con uccisioni, rastrellamenti e arresti quotidiani, la politica della sostituzione etnica e dell’Apartheid e il sostegno totale di Stati Uniti e paesi europei alla politica israeliana (nessun paese del fronte occidentale ha finora riconosciuto lo Stato di Palestina), tutti questi elementi messi insieme dovrebbero consigliare di procedere a passi celeri verso l’unità nazionale. All’Algeria un fronte palestinese unito sarà di utilità per la riuscita del vertice arabo di novembre (ad Algeri) e metterà in difficoltà i paesi che hanno riconosciuto recentemente Israele, prima ancora della nascita di uno Stato palestinese (Emirati, Bahrein, Marocco e Sudan) nei cosiddetti accordi di Abramo.  

Dubai

Gli avvocati dell’ex moglie del principe Said Bin Maktoum, nipote del governatore di Dubai, hanno chiesto al Consiglio ONU per i Diritti Umani di intervenire presso le autorità dell’emirato, in modo di garantire l’incolumità di Zainab Jawadly e dei figli e figlie. Il gruppo di difesa ha avanzato nella missiva le accuse di maltrattamenti e pressioni sulla donna, compiute dalle autorità. La Jawadly è una ex campionessa di ginnastica artistica di origine azera. In un video, pubblicato sui social, ha accusato le autorità di polizia e giudiziarie di aver compiuto pressioni su di lei per rinunciare all’affido dei figli, arrivando alle minacce, restrizioni di movimenti e ricorsi al terrorismo psicologico.

Approfondimenti

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Mondo

  • Sono passati sette mesi e 17 giorni di guerra russa in Ucraina.
  • Alaa Abdel Fattah ha iniziato lo sciopero della fame il 2 aprile, nel carcere egiziano di Wadi Natroun. Sono passati sei mesi e il regime di Al-Sissi è sordo agli appelli e nelle cancellerie internazionali prevale l’insensibilità. In Italia, dal 28 maggio, è in corso un digiuno solidale a staffetta per chiedere la sua liberazione.

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