Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)
15 ottobre 2022.
Rassegna anno III/n. 283
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Nell’approfondimento, la giornata mondiale per la libertà di Julian Assange. Anbamed ha aderito alla maratona di 24 ore di iniziative in più di 50 città italiane ed oltre 7 nazioni. apri qusto link per saperne di più.
I titoli
Palestina Occupata: A Jenin una guerra non dichiarata. 4 palestinesi uccisi, tra i quali un medico.
Yemen: 10 bambini malati di cancro morti dopo l’iniezione di un siero infetto.
Tunisia: 15 corpi di migranti africani recuperati in mare al largo delle coste di Mahdia.
Turchia: Votata dalla maggioranza governativa una legge liberticida.
Iran: Per oggi è indetta una manifestazione a Teheran con lo slogan “L’inizio della fine”.
Libia: Il neo inviato dell’ONU arriva a Tripoli.
Le notizie
Palestina Occupata
Tre palestinesi uccisi a Jenin tra i quali un medico. Un quarto freddato a nord di Ramallah. Assedio a Nablus ed al campo di Sha’fat, a nord di Gerusalemme. I soldati sono penetrati all’alba di ieri nel campo profughi di Jenin ed hanno iniziato un rastrellamento casa per casa, alla ricerca di armati. Hanno ucciso 3 palestinesi tra i quali un medico, colpito in testa dai cecchini appena arrivato con l’autoambulanza per soccorrere i feriti. In alcuni quartieri, le truppe sono state affrontate con lancio di bottiglie incendiarie e spari. A nord di Gerusalemme ci sono stati scontri tra coloni e giovani palestinesi. I militari sono intervenuti massicciamente in difesa dei coloni, ferendo 18 persone e arrestando altri 20. In tutta la Cisgiordania occupata si sono svolte azioni di disturbo contro le truppe di occupazione, che hanno risposto col fuoco. Alla preghiera collettiva del venerdì, nella moschea di Al-Aqsa a Gerusalemme occupata, hanno partecipato 40 mila fedeli, malgrado le restrizioni imposte dall’esercito, che aveva predisposto posti di blocco su tutte le vie di accesso ai luoghi di culto islamici. Durante la cerimonia religiosa, i droni dell’esercito israeliano hanno sorvolato a bassa quota tutta l’area.
Yemen
Non sono bastate la guerra e la malattia. Dieci bambini yemeniti affetti da cancro sono morti a causa dell’iniezione di un siero infetto. È avvenuto all’ospedale di San’aa. Un medico sotto anonimato, ha rivelato che la medicina è contrabbandata dall’estero ed era già scaduta. “I bambini sono morti immediatamente dopo l’iniezione”, ha affermato. Si teme che il numero reale delle vittime sia molto più alto, perché nella stessa unità si trovano 50 bambini. La capitale yemenita è sotto il controllo dei ribelli Houthi dal 2014 e l’embargo imposto dall’aeronautica saudita impone lunghe procedure di controllo sulle forniture ospedaliere e sui carburanti.
Tunisia
Un’altra strage di mare. La guardia costiera tunisina ha annunciato di aver raccolto nelle acque di fronte alle coste tunisine 15 corpi di migranti dell’Africa sub sahariana. Il ritrovamento riguarda il mare al largo di Mahdia, a nord di Sfax. Lo scorso 21 settembre una barca con a bordo giovani tunisini era partita da Zarzis ed è affondata in mare. Non è stato salvato nessun sopravvissuto. Ieri si è svolto in città un momento di raccolta al quale hanno partecipato i parenti dei migranti, per sollecitare nuove ricerche in mare. La folla, molto scossa alla notizia del ritrovamento di Mahdia, ha cacciato il governatore della provincia e il sindaco dalla piazza, dove si teneva la cerimonia di preghiera.
Turchia
Il Parlamento turco ha approvato una legge liberticida. I due partiti di governo, l’islamista “Giustizia e Sviluppo” e il Movimento Patriottico di destra, hanno votato una legge che prevede il carcere fino a 3 anni per i giornalisti e i mediattivisti, in caso di “diffusione di notizie false atte a disturbare la quiete pubblica e sociale”. Gli articoli della legge non danno nessuna definizione certa del concetto di notizie false. I deputati dell’opposizione hanno criticato il testo e accusato il governo di voler zittire le voci del dissenso, prima delle elezioni del prossimo giugno. La legge impone ai gestori dei social di fornire alle autorità le identità dei possessori degli account sotto indagini. Due giornalisti turchi sono stati condotti in carcere e processati, nel 2021, per aver informato della morte di due ufficiali turchi, spediti in Libia, notizia vera ma tenuta segreta per non rivelare l’interferenza diretta militare di Ankara nella guerra libica. Anche in quel caso si è parlato di diffusione di notizie false, malgrado l’evidenza dei fatti.
Iran
Un’organizzazione per i diritti umani in Iran, con sede in Norvegia, ha diffuso un video dove si vedono dei poliziotti su una camionetta, con un mitra montato sul tetto, nell’intento di sparare contro la folla in fuga. Il video riprende scene di protesta a Baneh, nel Kurdistan iraniano, avvenute alcuni giorni fa. Ad un mese di distanza dalla morte di Mahsa Amini, la repressione ha ridotto il vigore delle mobilitazioni, ma non le ha soffocate. Sono incessanti le azioni di piccoli gruppi di donne, o anche quelle individuali, di subordinazione alle leggi sull’obbligo del Chador in pubblico. Malgrado la chiusura di Internet e il blocco di molti social, gli attivisti hanno partecipato numerosi alle proteste di ieri venerdì ed hanno indetto, con appelli sul web alternativo, una grande manifestazione per oggi dal titolo: “L’inizio della fine”, in riferimento alla fine del regime.
Libia
L’inviato dell’ONU, Bathili, è arrivato nella capitale libica ed ha annunciato che si incontrerà con tutte le parti, per trovare una soluzione negoziata e evitare lo scontro armato. Un compito arduo, visto l’arroccamento dei due governi sulle loro posizioni, senza nessun tentativo di trovare un terreno di confronto. Il premier uscente Dbeiba ha dato ordini alle istituzioni di non eseguire le decisioni del governo incaricato dal Parlamento e guidato dall’ex ministro dell’interno, Basha-Agha. Questi sta organizzando le elezioni locali in 5 province nell’est e nel sud della Libia, sotto la sua amministrazione. La preoccupazione di Dbeiba è che la Banca centrale disponga il finanziamento stanziato dal Parlamento al governo rivale.
Approfondimento
24hAssange: una maratona mondiale per salvare Julian Assange
Mondo
- Sono passati sette mesi e 19 giorni di guerra russa in Ucraina.
- Alaa Abdel Fattah ha iniziato lo sciopero della fame il 2 aprile, nel carcere egiziano di Wadi Natroun. Sono passati sei mesi e il regime di Al-Sissi è sordo agli appelli e nelle cancellerie internazionali prevale l’insensibilità. In Italia, dal 28 maggio, è in corso un digiuno solidale a staffetta per chiedere la sua liberazione.
Oggi 14 ottobre digiuna, ancora una volta, Simona Brambilla.
Appelli:
Appello della redazione di Anbamed ai lettori ed ascoltatori di aderire alla staffetta solidale di sciopero della fame per un giorno. Urge una vostra adesione.
Per maggiori info: http://www.invisiblearabs.com
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