Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)
25 ottobre 2022.
Rassegna anno III/n. 293
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A Roma, il 5 novembre, la manifestazione del movimento pacifista e nonviolento per il disarmo e il rifiuto di ogni guerra.
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I titoli
Palestina Occupata: 5 palestinesi uccisi nell’aggressione israeliana a Nablus.
Siria: La Turchia torna a lanciare i suoi droni contro le città curde nel nordest della Siria.
Etiopia: Iniziano in Sud Africa i negoziati tra il governo e il Fronte Popolare del Tigray.
Egitto: Rilasciato un ex deputato, in carcere dal 2019 per un post sui social.
Migrazioni-Yemen: Nel 2022, sono arrivati in Yemen 42 mila migranti dal Corno d’Africa.
Libano: Andata a vuoto la quarta votazione per eleggere il capo dello Stato.
Sudan: Nell’anniversario del golpe, i militari ritornano a sparare contro i manifestati.
Le notizie
Palestina Occupata
È battaglia a Nablus, nel nord della Cisgiordania. La città è stata assediata dalle truppe israeliane per due settimane, con gravi conseguenze per gli approvvigionamenti alimentari alla popolazione. All’alba di oggi martedì, i soldati sono penetrati nel quartiere vecchio e, con i cecchini sui tetti dei palazzi alti, hanno sferrato un attacco contro una casa dove erano asserragliati degli armati. Prima dell’avanzata dei soldati, droni armati hanno lanciato missili e mitragliato la città vecchia. Nello scontro sono rimasti uccisi 4 palestinesi. L’esercito israeliano non ha fornito un bilancio delle proprie perdite. Un quinto palestinese è sato ucciso da un obice anticarro lanciato dai militari contro la sua auto. Il suo corpo è arrivato in ospedale carbonizzato.
In città, le formazioni della resistenza hanno dichiarato una giornata di lutto e sciopero generale, in preparazione dei funerali delle vittime dell’aggressione israeliana.
Siria
Un drone turco ha lanciato diversi missili su una base curda nella città di Qamishli, nel nord est della Siria. Secondo testimoni locali vi sono stati 2 combattenti morti ed altri due feriti. Le aggressioni di Ankara contro la regione autonoma cura in Siria sono frequenti e l’uso dei droni è prevalente per ragioni di tattica militare, non avendo la Turchia truppe in zona e non avendo la luce verde di Washington per invaderla. Nel 2022 sono stati compiuti 62 attacchi con i droni, provocando 61 morti tra i combattenti e 26 civili, tra i quali 2 bambini, 13 donne e 11 uomini.
Più ad ovest, a Kobane, l’artiglieria turca ha colpito due villaggi, ma non ci sono informazioni sulle perdite umane e sui danni materiali.
L’esercito siriano ha comunicato che ieri missili israeliani hanno colpito, poco dopo mezzogiorno, nei pressi di Damasco, causando il ferimento di un soldato. Il sistema anti missilistico è entrato in funzione ed alcuni missili -continua il comunicato – sono stati abbattuti. È la prima volta che un attacco terra-terra israeliano avvenga durante le ore diurne. I missili sono partiti dal Golan occupato.
Etiopia
Sono arrivate in Sud Africa la delegazione del governo di Addis Abeba e quella del Fronte Popolare del Tigray per l’avvio dei negoziati. L’incontro con la mediazione dell’Unione Africana doveva tenersi la scorsa settimana, ma era stato rinviato per “motivi logistici”. Obiettivo dei negoziati è quello di porre fine al conflitto in corso dal 2020, che ha causato migliaia di vittime e milioni di sfollati. Alla vigilia del negoziato, le truppe governative, appoggiate da quelle eritree, hanno sferrato attacchi via terra e bombardamenti aerei con l’obiettivo di conquistare le infrastrutture federali, come aeroporti e basi militari. L’offensiva è riuscita a strappare ai guerriglieri del FPLT almeno tre città, tra le quali Sciré.
Egitto
Un decreto presidenziale di amnistia è stato pubblicato ieri. Ne ha beneficiato l’ex deputato, avvocato Ziad El-Eleimi, protagonista della rivolta di Piazza Tahrir e eletto deputato nel 2012. L’attivista era stato arrestato, nel 2019, con la solita accusa di pubblicazione di notizie false e lo scorso anno è stato condannato dal tribunale del Cairo a 5 anni di reclusione. La criminalizzazione del dissenso è la regola in Egitto. L’uso politico della magistratura al servizio della dittatura è palese agli occhi di tutti: giacciono nelle celle 60 mila detenuti politici e di opinione, in maggioranza in carcere preventivo in attesa di conclusione indagini oppure sotto processo, per reati che in un paese normale avrebbero dovuto affrontarlo da persone libere.
Il rilascio col contagocce dei detenuti serve per attenuare le pallide pressioni dei paesi occidentali, alleati della dittatura, alla viglia della Conferenza mondiale per il clima, COP27, a Sharm Sheikh tra una settimana. La grazia presidenziale è anche l’occasione per strombazzare, sulla stampa del regime, la magnanimità del paternalismo di Al-Sissi.
Migrazioni-Yemen
Il conflitto in Yemen non inibisce i disperati del Corno d’Africa a rischiare la vita, attraversare il piccolo tratto di mare e raggiugere le coste asiatiche. Secondo i dati dell’OIM, sono 42 mila i migranti africani arrivati in Yemen dall’inizio dell’anno. La maggior parte sono etiopici e somali. Fuggono dalle guerre ed dalla povertà per tentare di raggiungere i paesi arabi del Golfo e in particolar modo l’Arabia Saudita.
Libano
Per la quarta volta il Parlamento libanese fallisce nella scelta del nuovo capo dello Stato. Il presidente del legislativo, Nabih Berri, ha annunciato che Michel Moawwadh ha ottenuto 39 voti su 99 presenti, 50 schede bianche e 10 sono andate a Issam Khalifeh. Per eleggere il presidente sono necessari i due terzi dei 128 deputati. Il 31 ottobre scade il mandato dell’attuale Michel Aoun. Berri ha convocato la quinta votazione per giovedì 27 ottobre. Si annuncia un vuoto istituzionale a causa del mancato accordo politico su un nome condiviso. La norma costituzionale non scritta prevede che il capo dello Stato sia eletto tra i cristiano-maroniti. Nel Parlamento, i due partiti sciiti hanno il 40% dei seggi e non sarà possibile eleggere il presidente senza il loro consenso.
Sudan
La polizia ed i militari sono tornati a sparare contro i manifestanti pacifici. Un giovane è stato ucciso, colpito da una pallottola al torace. Il comitato dei medici ha informato che il giovane è giunto in ospedale già deceduto, perché i soccorsi non sono arrivati in tempo a causa degli ostacoli frapposti dalla cosiddetta Forza di Pronto Intervento, comandata dal gen. Hamidati, vice presidente della giunta militare golpista. Le manifestazioni in corso questi giorni sono state organizzate per la ricorrenza di un anno dal golpe del generale Burhan, il 25 ottobre. Oggi, il programma di proteste culminerà in una manifestazione alla quale si prevede la partecipazione di un milione di persone.
Nel sud del paese, alla guerra inter-etnica si aggiunge la ribellione armata. Nella città di Al-Damazine, un gruppo di ribelli ha assaltato una caserma e saccheggiato i depositi di armi. È stata incendiata anche la sede del governatorato. Da Khartoum sono stati mandati rinforzi ed è stato imposto il coprifuoco totale. Non si conosce il numero delle vittime. L’ospedale della città raggiunto telefonicamente ha informato che non ci sono più letti per accogliere i feriti, che giacciono su delle lenzuola per terre, e mancano medicamenti e strumentazioni.
Mondo
Sono passati sette mesi e 29 giorni di guerra russa in Ucraina.
Sabato 5 novembre si terrà a Roma una manifestazione nazionale contro la guerra, per la Pace e il disarmo.
Appelli:
Alaa Abdel Fattah ha iniziato lo sciopero della fame il 2 aprile, nel carcere egiziano di Wadi Natroun. Sono passati 207 giorni e il regime di Al-Sissi è sordo agli appelli e nelle cancellerie internazionali prevale l’insensibilità. In Italia, dal 28 maggio, è in corso un digiuno solidale a staffetta per chiedere la sua liberazione.
oggi, martedì 25 ottobre, digiuna ancora una volta Emanuele Fantini.
Appello della redazione di Anbamed ai lettori ed ascoltatori di aderire alla staffetta solidale di sciopero della fame per un giorno. Urge una vostra adesione.
Per maggiori info: http://www.invisiblearabs.com
Appello di Anbamed per salvare la 20enne sudanese, Amal, dalla lapidazione.
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