Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)
15 novembre 2022.
Rassegna anno III/n. 314
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I titoli:
Turchia: Arrestata la presunta attentatrice di Istanbul. I movimenti curdi respingono le accuse di Ankara.
Iraq: Iran attacca con missili e droni il Kurdistan iracheno.
Egitto: Ancora una volta impedito all’avvocato di incontrare Alaa Abdel Fattah in carcere.
Palestina Occupata: Una ragazza palestinese di 16 anni uccisa a sangue freddo dai soldati israeliani.
Sudan: Coprifuoco nel Darfur occidentale n seguito a scontri tribali per futili motivi.
Somalia: Una taglia di Washington per 10 milioni di dollari a chi fornisce informazioni sui capi di Shebab.
Le notizie:
Turchia
La polizia turca ha arrestato, in una retata lampo, la presunta responsabile dell’attentato di ieri l’altro, in piazza Istiklal che ha provocato la morte di 6 persone e il ferimento di altre 81. Sono state arrestate altre 47 persone. La donna, secondo quanto affermato dal portavoce governativo, è di nazionalità siriana, si chiama Ahlam El-Basheer, 23 anni, e secondo il comunicato del ministero dell’Interno turco avrebbe confessato, durante ‘interrogatorio, di essere inquadrata nelle Unità femminili di difesa del Popolo, affiliate al PKK.
Sia il PKK sia le Forze Democratiche siriane hanno respinto le accuse e affermato che non fa parte della loro tradizione di lotta attaccare i civili. In effetti, Erdogan aveva puntato il dito contro i curdi, subito dopo l’attentato e prima ancora degli arresti.
Il portavoce della presidenza turca ha respinto le condoglianze dell’ambasciata statunitense, per il sostegno offerto da Washington alle Forze Democratiche siriane nella lotta contro l’Isis in Siria. Questi elementi indicano che Ankara vuole sfruttare questo vile attentato per sferrare un’offensiva su larga scala nel nord est della Siria per occupare la fascia di territorio, dove intende insediare un milione di profughi siriani attualmente rifugiati in Turchia.
Iraq
L’esercito iraniano ha colpito nel Kurdistan iracheno diversi villaggi e campi profughi di curdi iraniani, a ridosso del confine tra i due paesi. Missili terra-terra e droni hanno ucciso 2 persone e ferito altre 8, secondo quanto riferito dal governatore della provincia di Erbil. L’attacco è stato confermato anche dalla stampa iraniana. Teheran dalla metà di settembre ha computo diversi attacchi simili, per ridurre nel silenzio l’opposizione curdo iraniana che ha sedi nella zona di confine.
Il governo di Baghdad ha presentato a quello iraniano la propria protesta e il ministero degli esteri ha avvisato Teheran che ci saranno ripercussioni diplomatiche a queste violazioni della sovranità irachena.
Egitto
Ancora una volta, l’avvocato Khaled Alì torna dal carcere di Wadi Natroun senza poter incontrare il suo assistito Alaa Abdel-Fattah, malgrado l’autorizzazione ottenuta dal procuratore generale. L’unico spiraglio è stato il messaggio, scritto a mano da Alaa, intestato alla madre che riporta la data di sabato 12 novembre. Almeno è una prova dell’esistenza in vita. Nel messaggio, Alaa informa che da sabato ha ripreso a prendere un bicchiere d’acqua e di essere sotto cura dei medici. Diventa chiaro che il governo del Cairo non vuole che nessuno veda lo stato in cui è stato ridotto Alaa, dopo 220 giorni di sciopero della fame: uno scheletro. Svelerebbe le loro bugie.
La condotta del regime nei confronti della famiglia di Alaa di accanimento gratuito è una punizione collettiva per il loro atteggiamento combattivo e di non voler subire in silenzio.
Palestina Occupata
Una ragazza di 16 anni è stata assassinata a sangue freddo dai soldati israeliani a Beitounia, vicino a Ramallah. Durante un rastrellamento delle truppe di Tel Aviv nella cittadina, i soldati hanno sparato contro l’auto che la trasportava. È stata colpita in testa ed è morta all’istante. Nella stessa auto sono stati feriti altri tre giovani. I soldati li hanno arrestati, mentre lei è stata trascinata fuori dall’auto e poi, constatato che era morta, l’hanno abbandonata per terra e si sono ritirati. Quando l’ambulanza della mezzaluna rossa è arrivata non c’era più nulla da fare. Avrebbe compiuto oggi il suo sedicesimo anno. Si chiamava Fulla Masalma. “Esecuzione di piazza”, ha detto il portavoce dell’ANP.
Il governo di Tel Aviv continua la sua politica di Apartheid. Il ministro della difesa Gantz ha firmato il decreto per la costruzione di un altro tratto del muro di separazione nella Cisgiordania. La sindrome del ghetto israeliana viene imposta ai palestinesi con il pretesto della sicurezza, ma il muro viene costruito sul territorio occupato e non sulla linea di demarcazione, la cosiddetta linea verde. Dal 2002, Israele ha costruito 712 km di muro.
Sudan
L’esercito ha imposto il coprifuoco nella provincia del Darfur occidentale, in seguito agli scontri tribali che nell’ultima settimana hanno causato la morte di 24 persone. Gli scontri sono avvenuti tra due clan nella zona di Zalingei, per motivi futili. L’agenzia stampa Suna afferma che “il litigio tra due persone, per una moto rubata, si è trasformato in attacchi armati e incendi di case tra i due clan dei Bani Rashed e Massiria”. Lo scontro non ha carattere interetnico, perché i due clan hanno origini arabe. Il martoriato Darfur ha sofferto di una lunga guerra che ha provocato la morte di 300 mila persone e la fuga di due milioni di sfollati. Malgrado la firma di un accordo di pace nel 2020, la situazione non è stata tuttora stabilizzata, per le continue lotte sulla proprietà delle terre.
Somalia
Gli Stati Uniti hanno annunciato una taglia di 10 milioni di dollari per chi fornisce informazioni su tre capi di Shebab: l’emiro del movimento, Abu Obeida, il suo vice, Mahed Karate, Jihad Mustafà addestratore militare e esperto di esplosivi. Quest’ultimo è anche cittadino statunitense. https://twitter.com/RFJ_USA
Secondo l’ONU, il movimento Shebab ha ucciso oltre 600 persone, nel 2022, in attentati e agguati.
Mondo
Sono passati otto mesi e 20 giorni di guerra russa in Ucraina.
Appelli:
campagna a sostegno del blogger e attivista iraniano Hossein Ronaghi-Maleki. Hossein è stato arrestato il 24 settembre, picchiato e minacciato dalle guardie carcerarie. È in sciopero della fame da 48 giorni. La sua vita è in pericolo. Sono state attivate due petizioni per chiedere la sua immediata scarcerazione.
Go Petition
e Change
Anbamed chiama la vostra sensibilità per salvare la 20enne sudanese, Amal, dalla lapidazione. Vi chiediamo di scrivere una lettera all’ambasciata sudanese a Roma: https://www.anbamed.it/2022/10/25/appellp-salvate-amal-dalla-lapidazione/
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Il prossimo 29 novembre è il secondo anniversario della costituzione di Anbamed, aps per la multiculturalità.
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Il rapporto delle donazioni dal 1° al 31 ottobre 2022 ci dice che sono state raccolte 730 € (+ 165 € rispetto al mese precedente).
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