Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)
20 novembre 2022.
Rassegna anno III/n. 319
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I titoli:
Siria: Raid aerei turchi su Kobane. È campagna elettorale di Erdogan con il sangue curdo.
Iraq: Teheran minaccia di invadere il Kudistan iracheno.
Iran: Tre morti durante un funerale simbolico di una vittima della repressione.
Palestina Occupata: Finito l’incubo della popolazione di Al-Khalil.
COP27: Accordo in extremis a Sharm Sheikh sui risarcimenti ai paesi poveri per i danni climatici.
Qatar: Partono oggi, in mezzo alle polemiche, i mondiali di calcio a Doha.
Le notizie:
Siria
L’esercito turco ha bombardato stanotte Kobane, la città simbolo della lotta contro il terrorismo daeshista (Isis). Le notizie giunte dalla città sono allarmanti. I caccia F16 di fabbricazione USA hanno martellato su diverse ondate scuole, ospedali e abitazioni, causando danni e vittime. (Leggi il comunicato del Consiglio Nazionale del Kurdistan-KNK).
L’attacco aereo ha colpito la città ed i villaggi attorno, dove sono ammassate decine di migliaia di sfollati dai precedenti bombardamenti su Afrin e sulle altre città a maggioranza curda delle province nord occidentali della Siria, compiuti negli anni passati.
Già ieri, il consolato USA ad Erbil aveva annunciato che secondo informazioni dell’intelligence statunitense, Ankara stava preparando un attacco imminente contro il nord della Siria, ma evidentemente non è stato fatto nulla per impedirlo.
L’attentato terroristico di via Istiklal a Istanbul del 13 novembre, è stato il pretesto per mettere in atto il piano criminale di Erdogan di annientare l’autonomia curda nel Rojava. È una campagna elettorale, per le presidenziali del prossimo anno, portata avanti con il sangue degli innocenti. Tutti i movimenti curdi hanno preso le distanze e condannato quell’attentato, ma la macchina di guerra e di propaganda del regime turco ha snocciolato palesi bugie, per accreditare l’asserita responsabilità curda nell’atto terroristico.
Iraq
Il comandante delle Brigate Al-Quds, delle guardie rivoluzionarie iraniane, Ismail Qani, ha minacciato l’Iraq di un’invasione terrestre nel Kurdistan. Teheran chiede all’esercito di Baghdad di controllare i confini, “per impedire le azioni sovversive”. La minaccia è stata consegnata a Baghdad al governo federale e a quello autonomo curdo dallo stesso Qani che ha compiuto la settimana scorsa una visita non annunciata nella capitale irachena. Teheran intende scaricare le tensioni interne con un attacco militare al vicino Iraq.
Iran
Tre manifestanti sono stati assassinati dalla polizia, durante il tentativo di impedire un funerale simbolico organizzato dalla famiglia di una delle vittime della repressione di martedì scorso a Bukane, nel Kurdistan iraniano. Le forze di sicurezza avevano sequestrato venerdì il corpo di Shahryiar Mohammadi dall’ospedale della città, per seppellirlo segretamente. La famiglia ieri ha svolto i funerali di rito con una bara vuota, ma l’iniziativa non è stata gradita dalla polizia che ha sparato contro i fedeli in preghiera.
Palestina Occupata
È tornata la calma nella città di El-Khalil, parte meridionale della Cisgiordania, dopo un’invasione dei coloni estremisti, durata 24 ore, protetti dall’esercito israeliano. Sono state attaccate con lanci di pietre e subito devastazioni le case degli attivisti palestinesi. I coloni hanno distrutto uliveti nelle zone rurali, sradicando o tagliando gli alberi. Un incubo vissuto per un intero giorno dalla popolazione civile palestinese indifesa.
(Galleria immagini sull’invsione dei coloni a El-Khalili)
Un altro aspetto della ferocia dell’occupazione israeliana è quello degli arresti dei minori. Secondo un rapporto del Circolo dei prigionieri palestinesi, dall’inizio dell’anno sono stati arrestati 750 minori, la maggior parte durante le manifestazioni a Gerusalemme. 116 dei quali sono tuttora reclusi.
COP27
A un passo dalla rottura, l’accordo è stato trovato. Alla Cop27 di Sharm Sheikh, i Paesi industrializzati e quelli emergenti e in via di sviluppo, hanno concordato di istituire un fondo per risarcire le perdite e i danni causati dal riscaldamento globale nei Paesi più poveri e vulnerabili. Su questo punto si è rischiato che saltasse il tavolo, per l’irrigidimento dell’UE che considerava il fondo molto dispendioso e aveva minacciato di abbandonare Sharm Sheikh.
All’ultimo, il rischio di un fallimento della Cop, di una conferenza che finiva senza risultati tangibili, è stato sventato. A Sharm è stata nominata una commissione di esperti, che porterà il progetto del fondo alla prossima Cop28 di Dubai, l’anno prossimo.
Il compromesso è stato raggiunto aggiustando il progetto iniziale proposto dal Gruppo 77 e la Cina, inserendo due clausole: i risarcimenti andranno soltanto ai paesi vulnerabili e alla costituzione del Fondo parteciperanno tutti i paesi industrializzati.
Qatar
Iniziano oggi a Doha i Mondiali del calcio. I più costosi di sempre e l’edizione costellata maggiormente da una campagna di denigrazione, vissuta dall’emirato come un attacco islamofobo. La Fifa parla di ipocrisia dell’Occidente, ma chiude tutt’e due gli occhi sulle violazioni dei diritti umani e sulle molte, moltissime vittime sul lavoro durante la costruzione in tempi record degli stadi; per non parlare degli scandali sulle tangenti pagate per ottenere l’assegnazione al Qatar.
Nello stadio di Idlib, in Siria, si stanno organizzando i “Giochi mondiali dei campi profughi”, un’iniziativa di un’associazione educativa locale, per attirare l’attenzione sul dramma dei giovani nel nord della Siria, terra di una guerra dimenticata tra jihadismo e tirannia. Un centinaio di giovani sportivi siriani si sono allenati, negli ultimi sei mesi, per replicare imitando il calendario delle partite del Qatar, con squadre che indosseranno le maglie delle diverse nazioni in gara durante la Coppa del mondo Fifa 2022.
Notizie dal mondo
Sono passati otto mesi e 25 giorni di guerra russa in Ucraina.
Appelli:
campagna a sostegno del blogger e attivista iraniano Hossein Ronaghi-Maleki. Hossein è in sciopero della fame. La sua vita è in pericolo. Sono state attivate due petizioni per chiedere la sua immediata scarcerazione. Vi chiediamo di firmare:
Anbamed chiama la vostra sensibilità per salvare la 20enne sudanese, Amal, dalla lapidazione. Vi chiediamo di scrivere una lettera all’ambasciata sudanese a Roma: https://www.anbamed.it/2022/10/25/appellp-salvate-amal-dalla-lapidazione/
Sostenete Anbamed
Il prossimo 29 novembre è il secondo anniversario della costituzione di Anbamed, aps per la multiculturalità.
Questa maratona dell’informazione quotidiana sul Grande Vicino Oriente continua “puntuale, completa e senza interruzioni”, come l’ha definita un collega. Agli abbonati del 2022 andranno due quadri donati da Silvia Lotti e Giuseppe Di Giacinto.
Il rapporto delle donazioni dal 1° al 31 ottobre 2022 ci dice che sono state raccolte 730 € (+ 165 € rispetto al mese precedente).
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