Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)
23 novembre 2022.
Rassegna anno III/n. 322
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I titoli:
Siria/Turchia: Erdogan senza freni minaccia l’offensiva terrestre. Continuano i bombardamenti con aerei, droni e artiglieria.
Iran: Milizie sciite non iraniane sparano col mitra contro i manifestanti inermi. “70 morti in una settimana”.
Palestina Occupata: Un giovane palestinese ucciso a Nablus dai soldati. Un gruppo armato ha rapito il corpo di un giovane israeliano dall’ospedale di Jenin.
Migranti: Al largo di Creta, soccorsa una barca con oltre 400 migranti.
Iraq: Per la ripicca di un giudice, una giornalista è stata “dimenticata” in carcere per 67 giorni.
Le notizie:
Siria/Turchia
Continuano per il quarto giorno consecutivo gli attacchi aerei turchi su Kobane e su tutto il nord est della Siria, accompagnato dall’artiglieria sulle città curde nella provincia di Aleppo. Secondo l’Osservatorio siriano ci sono stati, ieri, 7 morti: 4 combattenti delle Forze democratiche siriane e 3 soldati governativi. Su tutta la fascia di confine, la popolazione curda sta sfollando per sfuggire alle bombe. Le truppe turche bombardano sia dalle zone occupate all’interno della Siria, sia dal territorio turco. I caccia di Ankara sono penetrati per 80 km in territorio siriano colpendo nelle province di Hasaka e di Deir Azzour.
La sorte dei siriani e dei curdi non sembra interessare alle cancellerie internazionali. A Doha i capi di Stato arabi hanno stretto la mano ad Erdogan, senza nessun cenno alle violazioni delle leggi internazionale e della sovranità di un paese arabo. Mosca e Washington si sono appellate a tutt’e due le parti, l’aggressore e la vittima, chiedendo di non alzare ulteriormente il livello delle violenze.
Erdogan con questa guerra ottiene due obiettivi: creare di fatto la “fascia di sicurezza” sulla frontiera, per cacciare i profughi siriani attualmente residenti in Turchia e distogliere l’attenzione della popolazione turca dalla crisi economica devastante causata dalle sue politiche fallimentari in materia economico-finanziaria. L’attenzione del neo sultano è rivolta tutta all’appuntamento delle presidenziali, il prossimo giugno 2023.
Iran
La repressione del regime sta assumendo nelle zone curde le sembianze di una guerra. Nelle città del Kurdistan iraniano sono comparse formazioni armate di mitra, con abiti civili, che sparano contro i manifestanti. Secondo fonti dell’opposizione all’estero, sono miliziani fatti arrivare dalla Siria; sono sciiti di nazionalità irachena, libanese e afghana. Un rapporto parla di 70 morti in una settimana nelle sole città curde.
Proseguono anche gli attacchi con missili e droni contro le zone di confine in Kurdistan iracheno, per colpire i campi profughi e le sedi delle formazioni curde.
Mentre le proteste in tutto il paese assumono oramai il carattere di una rivoluzione per rivendicare la libertà, la macchina repressiva del regime usa la mano dura con ogni voce di dissenso: l’attrice iraniana Katayoun Riahi è stata arrestata dopo una sua dichiarazione di vicinanza con le proteste per la libertà. È stata accusata di “diffusione di contenuti falsi” e “contributo a disturbare l’opinione pubblica e creare caos”.
In una sorta di sfida e di ricatto, il governo di Teheran ha comunicato all’AIEA (organismo ONU per l’energia atomica, con sede a Vienna), che ha iniziato di nuovo ad arricchire l’uranio fino alla concentrazione del 60%. Secondo la stampa iraniana filo governativa, la decisione è la risposta al consiglio dei governatori dell’AIEA, che ha ordinato la scorsa settimana a Teheran di collaborare con l’inchiesta degli ispettori sui siti di ricerca nucleare non dichiarati.
Palestina Occupata
A Nablus, un minore di 16 anni è stato assassinato dai soldati israeliani durante l’invasione dei coloni della città, protetti dall’esercito. Si chiamava Ahmed Shahadeh ed è stato colpito al cuore con una pallottola militare. Altri due giovani sono stati feriti gravemente e mentre venivano trasportati in ospedale, i militari hanno sparato contro l’ambulanza bloccandola per più di un’ora.
A Jenin, il corpo di un cittadino israeliano, morto in un incidente stradale, è stato rapito dall’ospedale della città da un gruppo armato palestinese. È una degenerazione che non fa onore alla lotta di liberazione del popolo palestinese. Chi critica i sequestri dei corpi dei morti palestinesi da parte dell’esercito israeliano (sono più di 200 i corpi dei giovani palestinesi uccisi non ancora restituiti alle loro famiglie), non si deve permettere di agire nello stesso modo. Sono in corso trattative tra l’ANP e il gruppo armato di Jenin, per la consegna del corpo alla famiglia.
Una campagna di arresti israeliana si è svolta ieri in diverse località della Cisgiordania e a Gerusalemme est. 24 giovani tra i quali molti minorenni sono stati condotti in carcere, per il loro ruolo nelle azioni di contrasto ai coloni. I lanciatori di pietre sono quelli che mettono in maggiori difficoltà gli strateghi della repressione coloniale. Dallo scorso maggio sono stati 900 i casi di lancio di pietre contro soldati e coloni. Non sono servite a ridurre il fenomeno, né le pallottole, né gli arresti.
Migranti
Una barca in difficoltà a sud di Creta è stata rimorchiata da un peschereccio fino al porto di Paleochora. La guardia costiera greca ha informato che a bordo vi sono tra 400 e 500 persone, senza indicarne la nazionalità. La barca ha lanciato l’SOS nella notte tra lunedì e martedì e le autorità hanno fatto partire i soccorsi, dando l’autorizzazione al peschereccio più vicino di operare. Nessun ministro ha parlato di carico residuale.
Iraq
La giornalista Taghreed Hadi è stata arrestata in commissariato per oltre due mesi senza aver compiuto nessun reato. La sua detenzione arbitraria è stata una ripicca di un giudice del tribunale civile.
Hadi aveva sporto denuncia contro l’editore di una testata giornalistica, per compensi arretrati non pagati. Malgrado la documentazione e le testimonianze, il giudice ha sentenziato a favore dell’editore, addossando a lei le spese di giudizio. Alla conclusione della lettura della sentenza, lei si è rivolta al giudice esprimendo il suo disappunto: “Questa è un’ingiustizia nei miei confronti”. Per ripicca il giudice ha ordinato il suo arresto. È stata “dimenticata” in commissariato per ben 67 giorni.
Il suo caso è stato aperto in seguito ad una trasmissione televisiva di interviste per strada. Il padre della giornalista ha esposto il caso, con le lacrimi agli occhi. Il giorno dopo è stata rilasciata con le scuse del primo ministro.
Notizie dal mondo
Sono passati otto mesi e 28 giorni di guerra russa in Ucraina.
Appelli:
campagna a sostegno del blogger e attivista iraniano Hossein Ronaghi-Maleki. Hossein è in sciopero della fame. La sua vita è in pericolo. Sono state attivate due petizioni per chiedere la sua immediata scarcerazione. Vi chiediamo di firmare:
Anbamed chiama la vostra sensibilità per salvare la 20enne sudanese, Amal, dalla lapidazione. Vi chiediamo di scrivere una lettera all’ambasciata sudanese a Roma: https://www.anbamed.it/2022/10/25/appellp-salvate-amal-dalla-lapidazione/
Sostenete Anbamed
Il prossimo 29 novembre è il secondo anniversario della costituzione di Anbamed, aps per la multiculturalità.
Questa maratona dell’informazione quotidiana sul Grande Vicino Oriente continua “puntuale, completa e senza interruzioni”, come l’ha definita un collega. Agli abbonati del 2022 andranno due quadri donati da Silvia Lotti e Giuseppe Di Giacinto.
Il rapporto delle donazioni dal 1° al 31 ottobre 2022 ci dice che sono state raccolte 730 € (+ 165 € rispetto al mese precedente).
Grazie per la sensibilità e l’impegno a coloro che hanno risposto al nostro appello.
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