Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)
04 dicembre 2022.
Rassegna anno III/n. 333
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I titoli:
Palestina Occupata: Israele ha bombardato Gaza nelle prime ore di oggi domenica.
Siria: 70 attacchi turchi, con artiglieria e droni, sulle zone curde, in 24 ore.
Iran: Il regime annuncia una riforma sull’hijab obbligatorio.
Turchia: Svezia consegna nelle mani di Erdogan un militante politico curdo.
Sudan: Gli islamisti manifestano contro l’accordo per la fine del golpe militare.
Tunisia: Il sindacato scarica Saied e la sua legge elettorale a due settimane dal voto.
Le notizie
Palestina Occupata
Nuova aggressione israeliana sulla striscia di Gaza. Il bombardamento di stamattina, domenica, ha riguardato il sud della striscia e la zona dell’aeroporto abbandonato di Rafah. Caccia e droni di Tel Aviv hanno agito senza neanche il pretesto dei razzi lanciati da Gaza. Non si conoscono gli effetti dell’attacco.
In Cisgiordania è stato rispettato uno sciopero contro le atrocità dell’esercito israeliano, dopo l’assassinio del giovane Ammar Muflih per mano dei soldati dell’occupazione.
A Haifa, in Israele, l’organizzazione di sinistra Abnaa Balad (La gente de Paese) ha svolto un presidio. Nel comunicato si legge: “il genocidio dei nostri fratelli in Cisgiordania e Gaza non può passare in silenzio. 10 martiri in 72 ore, assassinati con esecuzioni di piazza, devono svegliare le coscienze del mondo contro queste nuove barbarie”.
Siria
L’operazione militare turca va avanti con i bombardamenti quotidiani da oltre due settimane sulle zone rurali delle province di Aleppo, Raqqa e Hasaka. In particolare ieri è stato preso di mira l’aeroporto di Minaq, in mano delle forze governative.
Il comando statunitense in Siria ha annunciato la sospensione delle azioni congiunte con le Forze democratiche siriane contro l’Isis, a causa dei bombardamenti turchi sulla autostrada M4 a ovest di Ain Issa, a nord di Raqqa.
Secondo il portavoce dei combattenti curdi, sono stati registrati oltre 70 attacchi turchi con l’artiglieria e i droni nella sola giornata di ieri.
Questa aggressione turca contro i curdi avviene nel silenzio delle diplomazie e dei media. Ieri a Roma il ministro degli esteri turco è stato ricevuto dall’omologo italiano, senza nessun accenno, nelle dichiarazioni pubbliche, alla questione.
L’associazione Fonti di Pace invita a partecipare alla conferenza stampa dal Rojava via Internet, aperta al pubblico, organizzata dall’EU Turkey Civic Commission (EUTCC).
“Vi invitiamo a partecipare a una testimonianza diretta dal Rojava giovedì prossimo 8 DICEMBRE, dalle 19.00 alle 21.00, è stata organizzata una conferenza-online (via ZOOM) su quanto succede in ROJAVA. Lo speaker principale è SALEH MUSLIM capo politico / copresidente del PYD (partito curdo siriano) ci sarà anche Barbara Spinelli”.
Per iscriversi e ricevere il link occorre mandare una mail entro il 6 DICEMBRE a brusselsconferenceep@gmail.com il 7 riceverete il link. La cnferenza sarà solo in inglese.
Iran
Gli studenti dell’Università di Teheran sono in sciopero da ieri e fino all’8 dicembre per chiedere la liberazione dei loro compagni arrestati e per il ritorno alle loro cattedre dei professori sospesi dal governo, per le espressioni di solidarietà con le lotte per la libertà in seguito all’assassinio di Mahsa Amini. A livello nazionale era stato indetta una mobilitazione da domani al 7 dicembre, giornata dello studente in Iran.
La repressione del regime contro gli intellettuali solidali con la rivolta continua senza sosta. L’attrice comica Zainab Mousavi è stata arrestata, ha trascorso 25 giorni in isolamento ed è stata condannata a 2 anni di carcere a causa della sua attività artistica solidale con la causa delle libertà delle donne.
Ma il regime tradisce anche segnali di cedimento. Il procuratore generale iraniano, l’ultraconservatore Mohammad Jafar Montazeri, ha annunciato che «a seguito dei recenti incidenti nel paese, il Parlamento e il Consiglio Supremo della Rivoluzione Culturale stanno studiando e lavorando sulla questione dell’hijab obbligatorio e annunceranno il risultato tra 15 giorni».
Turchia
La Svezia ha estradato verso la Turchia un richiedente asilo curdo, Mahmout Tat. L’esule politico si trovava a Stoccolma dal 2015. Secondo le prime ricostruzioni il militante politico curdo sarebbe stato arrestato venerdì e rinchiuso nel centro di detenzione di Mölndal, dove gli sarebbe stata notificata l’espulsione. La stessa sera, un aereo della polizia svedese avrebbe raggiunto l’aeroporto di Istanbul con a bordo Tat, consegnato alle autorità di Erdogan.
È il primo caso di un militante politico curdo estradato in ottemperanza dell’accordo firmato a maggio a Madrid tra Turchia, Svezia e Danimarca, per il sì di Erdogan all’’ingresso nella NATO dei due paesi scandinavi. Le precedenti due estradizioni riguardavano persone condannate per reati comuni.
Sudan
Migliaia di islamisti sostenitori dell’ex dittatore Omar Bashir hanno manifestato a Khartoum contro quelle che hanno definito “interferenze dell’ONU negli affari interni sudanesi”. La contestazione riguarda la mediazione per il passaggio dei poteri ad un governo civile. È chiaramente una manifestazione eterodiretta dai militari golpisti, per condizionare la delicata fase futura. Esercito e polizia non sono intervenuti per contenere la protesta, anzi hanno formato un cordone di protezione per evitare frizioni con i manifestanti democratici.
Domani lunedì dovrebbe essere firmato l’accordo quadro per il passaggio dei poteri ad un governo civile. Il compromesso è stato raggiunto, dopo lunghe trattative indirette con la mediazione dell’ONU e dell’Unione Africana, tra i generali golpisti e la coalizione delle forze per la libertà e il cambiamento.
Tunisia
Il segretario del principale sindacato, UGTT, ha dichiarato a margine di una conferenza sull’occupazione, che le prossime elezioni politiche del 17 dicembre “non hanno né capo, né coda”. È un duro attacco al processo di riforma istituzionale che il presidente della Repubblica Saied ha introdotto, con lo scioglimento del Parlamento e le dimissioni del governo, il 25 luglio 2021.
In un primo momento il sindacato aveva considerato le misure introdotte necessarie per combattere la corruzione dilagante, ma gli ulteriori passi unilaterali intrapresi dal presidente, soprattutto sulle questioni economiche e sociali, hanno fatto cambiare posizione al sindacato. UGTT ha annunciato anche un serie di scioperi in caso di mancata apertura di tavoli di trattativa sulle misure riguardanti le riforme strutturali richieste dal FMI per la concessione di un prestito di 4 miliardi di dollari.
Notizie dal mondo
Sono passati nove mesi e 9 giorni di guerra russa in Ucraina.
Appelli:
Anbamed chiama la vostra sensibilità per salvare la 20enne sudanese, Amal, dalla lapidazione. Vi chiediamo di scrivere una lettera all’ambasciata sudanese a Roma: https://www.anbamed.it/2022/10/25/appellp-salvate-amal-dalla-lapidazione/
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