Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)
05 dicembre 2022.
Rassegna anno III/n. 334
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I titoli:
Iran: Abolito il nome della “polizia morale”, ma rimangono i compiti. La rivolta continua con tre giorni di mobilitazioni e scioperi.
Palestina Occupata: La strage di giovani palestinesi continua. Omar è stato ucciso dai soldati israeliani nel campo di Dheisha, a Betelmme.
Siria: Due morti durante le proteste contro il carovita a Suwaida, nel sud.
Sudan: Oggi si firma l’accordo per l’uscita dei militari dal governo.
Etiopia: Il TPLF annuncia il ritiro del 65% dei miliziani dalla linea del fronte.
Bahrein-Israele: Visita del presidente israeliano Herzog.
Algeria: È stata danneggiata la scultura della donna nuda a Setif.
Marocco: Mega investimento per la produzione di energia solare ed eolica.
Libano: Inaugurato il Salone del libro di Beirut, capitale della cultura araba.
Le notizie
Iran
Il regime ha annunciato lo smantellamento della polizia religiosa. È un tentativo disperato degli ayatollah di arginare il fiume in piena che ha travolto il sistema a partire dal 16 settembre, giorno della morte di Mahsa Amini. È sicuramente una vittoria della società civile che contesta la riduzione delle libertà delle donne e di tutti, ma il movimento – secondo quanto scrivono molti protagonisti della rivolta popolare – non si arresta. Le condizioni di vita della popolazione sono molto dure a causa dell’embargo e della corruzione del potere.
“È una manovra tattica per dividere il movimento e denota uno scontro all’interno del potere tra Khaminei e Raissi”, scrive un’attivista che vive all’estero. Conferma questa interpretazione la dichiarazione della vice presidente per gli affari femminili e della famiglia, Ensieh Khazali: “non esiste la Gasht-e Ershade (la polizia morale), si tratta di una polizia per la sicurezza sociale che vigila su tutti i crimini e anche “la nudità”. Si tratterebbe quindi semplicemente di cambio del nome, ma i compiti rimangono gli stessi.
Oggi iniziano i tre giorni di mobilitazioni per la festa dello studente, che in Iran cade il 7 dicembre. Sono previsti scioperi nelle fabbriche e nei trasporti, la chiusura dei bazar e delle scuole e università.
Il regime ha annunciato l’esecuzione di 4 condanne a morte nei confronti di persone accusate di collaborazionismo con Israele. Lo ha riportato ieri la Tv di Stato, sostenendo che i 4 uomini sono stati arrestati lo scorso giugno.
Palestina Occupata
Un altro crimine dei soldati israeliani nei territori palestinesi occupati. Nel campo di Diheisha, vicino a Betelemme, è stato assassinato un altro giovane. Omar Yussuf Manna’ è stato colpito dalle pallottole nel torace ed è arrivato in ospedale morto. I rastrellamenti delle truppe di occupazione sono diventati una pratica quotidiana e generalizzata, con l’ordine di sparare a vista. Altri sei giovani, che avevano contrastato l’ingresso dei soldati con il lancio di pietre, sono stati feriti. In città è stato dichiarato un giorno di sciopero in occasione dei funerali, oggi.
Siria
Un poliziotto ed un manifestante sono rimasti uccisi in seguito agli scontri avvenuti a Suwaida, nel sud della Siria. Di fronte alla sede del governatorato si sono raccolte centinaia di manifestanti che protestavano contro il carovita e la penuria di derrate alimentari di prima necessità e di carburanti. La manifestazione pacifica è poi degenerata e si è trasformata in una battaglia di guerriglia urbana. Sono state incendiate due auto della polizia e decine di manifestanti hanno invaso la sede del governatorato incendiando uffici e archivi.
Suwaida è la più importante città drusa in Siria, una comunità che ha assunto un atteggiamento neutrale nei confronti del regime durante gli anni della rivolta. Vigeva una sorta di armistizio: l’esercito si manteneva all’esterno della città e i clan drusi sono stati autorizzati a portare armi leggere per difendersi da eventuali attacchi di milizie jihadiste. Dopo questo episodio sembra che la tregua sia finita. L’agenzia stampa Sana ha annunciato “l’entrata dell’esercito in città, per riportare l’ordine ed arrestare i vandali”.
Sudan
Il politico sudanese Wajdi Saleh è stato liberato dopo oltre un anno di reclusione nelle carceri dei golpisti. Saleh era a capo della Commissione per lo smantellamento delle strutture del regime di Omar Bashir e del suo partito. Dopo il golpe del 25 ottobre 2021, i militari hanno interrotto tutte le misure di contrasto al vecchio regime. Alla vigilia della firma dell’accordo per un governo civile, che si terrà oggi, la coalizione per le libertà e il cambiamento ha chiesto la liberazione dei politici detenuti.
Etiopia
Il Fronte Popolare per la liberazione del Tigray ha annunciato di aver ritirato il 65% delle proprie truppe dal fronte, secondo quanto previsto dagli accordi siglati con il governo a Nairobi e Pretoria.
Gli accordi prevedono la smilitarizzazione delle milizie e l’entrata in Tigray delle strutture di governo federale in cambio del passaggio degli aiuti internazionali alla popolazione della provincia, stremata dalla guerra e dalla fame.
Un esponente del Fronte ha spiegato che il ritiro non è totale perché ci sono ancora forze che non vogliono la pace, alludendo alle truppe eritree ed alle milizie di Amhara che occupano tuttora una parte del Tigray.
Bahrein-Israele
Il presidente israeliano, Herzog, ha compiuto una visita ufficiale in Bahrein, dove si è incontrato con il re Hamad Bin Issa Khalifa. Oggi si sposta negli Emirati. I due paesi del Golfo dal settembre 2020 hanno instaurato relazioni diplomatiche con Israele, in seguito all’incontro dei ministri degli esteri alla Casa Bianca per iniziativa di Trump. Questo è il primo viaggio di un presidente israeliano nella regione del Golfo. A Bahrein e Emirati, sia l’ex primo ministro Bennette e il ministro della difesa Gantz avevano compiuto visite concentrate sulle esportazioni di sistema d’arma. Lo scambio commerciale tra Tel Aviv e Manama è stato nel 2021 di 6,5 miliardi di dollari.
Algeria
Danneggiata per l’ennesima volta la scultura della donna nuda, il monumento nel centro cittadino di Setif denominato fountana di “Ain El Fouara” (la sorgente zampillante). Un uomo si è scagliato con un martello contro la storica opera dell’artista francese di origine italiana, Francis de Saint Vidal (nato a Milano nel 1840). Il gesto vandalico è stato bloccato dal pronto intervento di un agente e l’autore è stato arrestato.
L’opera era stata inaugurata nel 1898 durante il colonialismo francese ed è alta oltre due metri, posata su una base monumentale contenente una fontana.
La nudità del corpo di donna ha toccato la sensibilità morbosa dei fondamentalisti.
È la quarta volta che l’opera riceve assalti devastanti. Nel 1997, un gruppo jihadista ha piazzato una bomba sotto il piedistallo distruggendo seriamente l’opera. Nel 2017 e nel 2018 ha subito altri danneggiamenti ad opera di barbuti. È Stata sempre restaurata e riportata nel suo storico luogo.
La polemica sull’opportunità di esporre una statua raffigurante un corpo nudo di donna è arrivata nl 2018 in Parlamento. La deputata del partito islamista Blaydia Khamri ha presentato un’interrogazione al ministro della cultura, chiedendo se non fosse opportuno nascondere la scultura all’intero di un museo. La risposta del ministro Ezzeddine Mabhoubi è stata lapidaria: “Nel museo andrebbero depositati i cervelli degli oscurantisti, che vogliono importare in Algeria i metodi dell’Isis”.
Marocco
Il gruppo marocchino per i fosfati ha annunciato, dopo un incontro con il re Mohamed VI, che investirà 12,3 miliardi di dollari in 4 anni, per migliorare l’uso dell’energia alternativa nel processo di produzione dei fertilizzanti. Il programma di innovazione verde prevede lo sfruttamento dell’energia solare e eolica, per alimentare i centri di produzione del gruppo, raggiungendo la totale copertura del fabbisogno energetico nel 2027.
L’investimento riguarda anche la fornitura di energia pulita alle centrali di desalinizzazione dell’acqua marina, sia per l’uso industriale, sia per l’acqua potabile e dell’irrigazione.
Libano
Dopo 3 anni di assenza, è stato inaugurato ieri il Salone del libro di Beirut. È la 64esima edizione che vede la partecipazione di 133 case editrici, un numero ridotto a causa della crisi economico-finanziaria che ha travolto il paese dal 2019.
Il Salone è stato sempre uno degli indici del ruolo di capitale della cultura nel mondo arabo, per l’ampia libertà d’espressione e di stampa nel paese dei cedri. L’evento per gli organizzatori è un avvenimento culturale, ma allo stesso tempo un’avventura.
Oltre all’esposizione della ricca produzione editoriale libanese e araba, il Salone presenta un programma molto ricco di eventi culturali.
Notizie dal mondo
Sono passati nove mesi e 10 giorni di guerra russa in Ucraina.
Appelli:
Anbamed chiama la vostra sensibilità per salvare la 20enne sudanese, Amal, dalla lapidazione. Vi chiediamo di scrivere una lettera all’ambasciata sudanese a Roma: https://www.anbamed.it/2022/10/25/appellp-salvate-amal-dalla-lapidazione/
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