Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)
09 dicembre 2022.
Rassegna anno III/n. 338
Per informazioni e contatti, manda un messaggio:
Le vignette sono QUI
Per ascoltare l’audio:
Avviso ai naviganti:
Il resoconto della banca ci informa che nel mese di novembre sono entrate 80 € (- 650 € rispetto al mese precedente). La situazione è grave e anche contraddittoria, perché aumentano i lettori del sito e gli apprezzamenti sui social, mentre il sostegno economico cala.
Sostenete Anbamed. Tutte le indicazioni si trovano in fondo a questa newsletter e nel sito (ecco il link).
Aderite alla campagna per gli abbonamenti 2023.
I titoli
Iran: Eseguite condanne a morte per 4 manifestanti. Il terrore per fermare le proteste.
Palestina Occupata: 5 palestinesi uccisi in 24 ore. L’esercito a Jenin contrasta i soccorsi per i feriti.
Siria: Trattative russo-usa per scongiurare l’offensiva di terra dell’esercito turco.
Iraq: Dimissionato il governatore di Nassiriya in seguito all’assassinio di un manifestante.
Libano: Nona votazione a vuoto nel Parlamento per l’elezione del presidente.
Le notizie
Iran
Si chiamava Mohesn Shekari. Aveva 23 anni. Ha partecipato alle manifestazioni di protesta il 25 settembre quando è stato arrestato con l’accusa di aver accoltellato un basiji, aver chiuso una strada principale della capitale e partecipato ai disordini. Ieri mattina, prima dell’alba è stato impiccato. Un tribunale farsa, senza avvocati, senza testimoni e senza esibizione dell’arma del delitto, lo ha condannato alla pena capitale. L’alta corte ha respinto il suo ricorso con la motivazione che il suo crimine è quello di essere “nemico di Allah”. Altri 3 fratelli beluci, Omar, Nader e Noushiravan, sono stati condannati a morte e la pena è stata eseguita all’alba. Il regime ha bisogno di seminare terrore per bloccare le proteste e di far presto. Le condanne esemplari servono ad impaurire la gente. Ma gli strateghi del regime si sbagliano; il fiume in piena non lo fermano questi mezzi, anzi rinfuocano gli animi e rischiamo di alzare il livello dello scontro. Non lasciamo i fratelli e le sorelle iraniane sole.
Palestina Occupata
Tre giovani palestinesi di Jenin, Tareq al Damej, Sudqi Zakarneh e Atta Shalabi, sono stati assassinati dai soldati israeliani durante un rastrellamento per l’arresto di persone sospettate di resistenza all’occupazione. Almeno altre 10 persone sono rimaste ferite da colpi di arma da fuoco. Vi invitiamo a guardare questo video, per prendere conoscenza del criminale comportamento dell’esercito di Israele: L’esercito israeliano impedisce i soccorsi delle ambulanze palestinesi.
Un quarto palestinese è stato ucciso ad Aboud, nei pressi di Ramallah. Sono stati 5 i giovani assassinati in 24 ore. 217 nel 2022.
Una carneficina quotidiana che non entra nell’agenda della politica internazionale. L’Apartheid di Israele viene declinato tutti i giorni con la confisca delle terre, la demolizione delle case, sradicamento degli ulivi e le uccisioni. Un processo programmato di sostituzione etnica che mira a cancellare i palestinesi fisicamente oltre alla rappresentanza politica. A quando il riconoscimento dello Stato di Palestina?
Siria
Nei giorni scorsi, si è tenuto un incontro tra comandanti militari russi e statunitensi nel nord della Siria. Secondo fonti curde, sono state date loro assicurazioni che non sarà ammessa l’invasione di terra turca contro le città dell’amministrazione autonoma. Il nuovo comandante delle truppe russe in Siria ha compiuto una visita al gruppo dirigente delle Forze Democratiche siriane. L’ultima proposta di Mosca è quella del ritiro dei combattenti curdi dalle città interessate (Kobame, Manbij e Tal Rifaat) lasciando soltanto la polizia curda per garantire la sicurezza e l’amministrazione autonoma. Nelle zone rurali interverranno i governativi e osservatori militari russi. Non ci sono dichiarazioni dirette di accettazione di questa proposta da parte dei consigli dell’autonomia, ma ad Ankara, il governo turco sostiene di aver ricevuto dalla delegazione russa alle trattative in corso, una proposta in tal senso. Un segnale che sia stata accettata dalla direzione politica curda come il male minore.
Mosca sta tentando di avvicinare le posizioni dei combattenti curdi con il governo di Damasco, per inserire il processo di autonomia curda nella nuova costituzione. In passato i curdi sono stati esclusi dal processo negoziale a Ginevra, per il veto incrociato di Ankara e Damasco.
I bombardamenti turchi di ieri nella provincia di Hasaka hanno costretto migliaia di persone ad abbandonare le loro case, per cercare rifugio in zone lontane dal tiro dell’artiglieria del neo sultano.
Oltre agli attacchi di Ankara, i curdi sono presi di mira dagli attentati terroristici di Daiesh (Isis) che sta alzando la testa, non casualmente, in questa fase.
Iraq
Le forze di sicurezza hanno sparato contro i manifestanti a Nassiriya, mercoledì, uccidendo due manifestanti e ferendone altri 16. Secondo la polizia e i medici, sono state usate pallottole di guerra e la maggior parte dei colpi erano indirizzati alle parti alte del corpo. I manifestanti protestavano contro la condanna a Baghdad di un giovane attivista a 3 anni di reclusione per un post sui social. Questo assassinio dei manifestanti è il primo da quando è stato insediato il nuovo governo guidato di Soudani. Il premier ha esonerato il governatore della provincia ed ha inviato a Nassiriya una commissione d’inchiesta.
Libano
Per la nona volta il Parlamento libanese ha fallito nelle votazioni per eleggere un nuovo presidente della Repubblica. Non c’è nessuna maggioranza capace di superare l’impasse e l’unica soluzione sarebbe un nome concordato, da scegliere tra i moderati della comunità maronita (che per consuetudine “costituzionale” esprime il presidente). I deputatidi Hezbollah e Amal hanno votato scheda bianca (39), il candidato Mouawwad, sostenuto da Forze libanesi e i drusi di Jumblatt, ha ottenuto 39 voti, molto lontano dall’attuale quorum (61 voti) per essere eletto. La prossima seduta è stata convocata per giovedì, tra una settimana.
Fuori dal Palazzo, la vita della popolazione è in grandi difficoltà, a causa del carovita e della crisi economica ed occupazionale.
Notizie dal mondo
Sono passati nove mesi e 14 giorni di guerra russa in Ucraina.
Appelli:
Anbamed chiama la vostra sensibilità per salvare la 20enne sudanese, Amal, dalla lapidazione. Vi chiediamo di scrivere una lettera all’ambasciata sudanese a Roma: https://www.anbamed.it/2022/10/25/appellp-salvate-amal-dalla-lapidazione/
Sostenete Anbamed
Comincia la campagna per gli ABBONAMENTI 2023.
Questa maratona dell’informazione quotidiana sul Grande Vicino Oriente continua “puntuale, completa e senza interruzioni”, come l’ha definita un collega e, quindi, merita il vostro sostegno.
L’amico fotografo Marco Costa ha donato 10 foto b/n stampa in camera oscura. Le potete ammirare QUI.
Andranno in regalo ai primi dieci abbonati del 2023.
Questa rassegna sopravvive grazie ai contributi dei suoi lettori e ascoltatori.
Ecco i dati per il versamento:
Associazione Anbamed, aps per la Multiculturalità
Iban: IT33U0891382490000000500793
Se continuiamo a tenere vivo questo spazio è grazie a te. Anche un piccolo contributo per noi significa molto. Torna presto a leggerci ed ascoltarci.
Approfondimenti:
Libertà per Assange:https://www.anbamed.it/2022/12/08/10-12-liberta-per-assange/
[…] Per ascoltare l’audio: clicca qui […]