Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)
11 gennaio 2023.
Rassegna anno IV/n. 010
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I titoli:
Palestina Occupata: Il parlamento israeliano ha approvato una proposta di legge per l’annessione dei territori palestinesi occupati.
Yemen: La V flotta USA ha bloccato una nave con armi iraniane destinate agli Houthi.
Egitto: Inflazione al 21,9% in dicembre.
Emirati-Israele: Forum ad Abu Dhabi tra i sei paesi firmatari degli “accordi di Abram”.
Sudan: Proseguono gli incontri diretti tra i politici ed i militari per uscire dalla crisi.
Migranti: Nei primi giorni di quest’anno oltre mille migranti fermati in mare e riportati in Libia.
Le notizie
Palestina Occupata
La Knesset ha votato, in prima lettura, una proposta di legge governativa per l’estensione della legge israeliana nei territori palestinesi occupati. È un’annessione camuffata che garantisce ai coloni ebrei i privilegi della cittadinanza, escludendo gli abitanti palestinesi. Il ministero degli esteri dell’ANP ha definito questa legge “una violazione delle norme internazionali”. Il ministro della giustizia, Yariv Levin, ha dichiarato: “Adesso cominciamo a credere nel nostro diritto su tutto il territorio di Israele e troniamo così a rafforzare gli insediamenti”. Nel testo della legge la Cisgiordania non viene definita, come di consueto nei media israeliani, con il termine generico “territori”, ma bensì con il nome ebraico “distretto di Giudea e Samaria”.
Yemen
La V flotta statunitense ha bloccato, nel Golfo di Oman, una nave carica di armi di fabbricazione iraniana destinate alle coste yemenite. Nella stiva sono state trovate 2116 mitragliatrici di attacco. Non è la prima volta che le navi da guerra USA blocchino navi commerciali o di pesca nel Golfo di Oman cariche di armi e munizioni destinate agli Houthi. Dal 2014, lo Yemen è sottoposto a un embargo ONU sulle armi, ma Arabia Saudita, Emirati e Iran non lo hanno mai rispettato. I paesi esportatori di armi, compresa l’Italia, hanno foraggiato i belligeranti in una guerra che ha distrutto uno dei paesi più poveri del mondo.
Egitto
L’inflazione sta crescendo in modo vertiginoso balzando al 21,9% nel mese di dicembre su base annua e crescendo di 2,1 punti rispetto a novembre. L’anno precedente era soltanto del 6,5%. Ad imprimere questo salto sono stati gli aumenti dei prezzi degli alimentari. Oltre ai prezzi di grano e riso, gli aumenti sono causati soprattutto dalla politica finanziaria del governo che ha portato alla svalutazione della lira ed al calo del suo valore nei cambi rispetto al dollaro.
Emirati-Israele
Si svolge ad Abu Dhabi un forum di funzionari dei paesi firmatari degli accordi di Abramo: Bahrein, Emirati, Marocco e Israele con la partecipazione di Egitto e Stati Uniti. L’incontro è la continuazione dei lavori del Forum del Negev dello scorso marzo e settembre. A questo forum è assente la delegazione giordana, per protesta silente dalla politica del governo Netanyahu sulla questione dei luoghi sacri islamici a Gerusalemme Est. Alle 5 commissioni di lavoro (sanità, sicurezza regionale, istruzione, energia e turismo) hanno partecipato oltre 150 funzionari ed esperti. È il più grande raduno di cooperazione tra paesi arabi e Israele, malgrado le politiche aggressive messe in campo dal governo di estrema destra di Tel Aviv. Per le organizzazioni dell’OLP questo forum è un premio che incoraggerà Netanyahu a proseguire la sua politica intransigente di oppressione del popolo palestinese.
Sudan
Proseguono gli incontri a Khartoum, tra i componenti militari ed i partiti e formazioni armate regionali, per la conclusione del potere militare e l’avvio di un governo civile. Il punto debole finora riscontrato è la mancata adesione di alcuni partiti fondamentali tra i movimenti rivoluzionari che hanno condotto le manifestazioni di proteste del 2019 e portato alla caduta del regime dittatoriale di Omar Bashir. La questione potrebbe essere superata in seguito alla formazione di una commissione per lo smantellamento del regime e dei suoi tentacoli, operazione che era stata contrastata dal colpo di Stato dei generali del 25 ottobre 2021. La commissione formata da politici e tecnici, con l’esclusione dei militari, è stata aperta alle organizzazioni della società civile ed ai partiti non partecipanti alla mediazione.
Migranti
Nei primi 10 giorni del 2023, la guardia costiera libica ha riportato indietro 1067 migranti bloccati su gommoni e barche nella zona SAR di competenza. Per l’OIM, queste cifre dimostrano che i flussi migratori sono un fenomeno strutturale e non sono stati fermati dall’inverno. Nel 2022 i migranti respinti sono stati 16.502, trasferiti nei centri di detenzione gestiti dalle milizie che lucrano sulla gestione di questi centri e dispongono della vita degli ultimi in combutta con gli scafisti.
Notizie dal mondo
Sono passati dieci mesi e 17 giorni di guerra russa in Ucraina.
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