Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)
13 gennaio 2023.
Rassegna anno IV/n. 012
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I titoli:
Palestina Occupata: Altri 2 palestinesi uccisi nei rastrellamenti israeliani in Cisgiordania.
Iran: Lo stupro come pratica per reprimere le proteste. Il caso di 15 ragazze entrate in sciopero della fame nel carcere di Karaj.
Siria: La Turchia continua i suoi attacchi con droni contro l’autonomia curda.
Sudan: Manifestazioni sindacali a Khartoum per rivendicazioni salariali e contro il carovita.
Somalia: 20 mila nello stadio di Mojadiscio manifestano contro il terrorismo jihadista.
Algeria-Francia: Macron non chiede scusa agli algerini per i 132 anni di colonialismo.
Le notizie
Palestina Occupata
Altri due giovani palestinesi uccisi ieri nei rastrellamenti a Qalandia, a sud di Ramallah ed a Jenin. I soldati dell’esercito di occupazione sono penetrati nella parte vecchia del campo di Qalandia, per arrestare ricercati appartenenti alla resistenza armata, ma sono stati affrontati da lanci di pietre di gruppi di giovani. I cecchini israeliani appostati sui tetti hanno sparato ed ucciso Auni Aslan. Altri 7 sono rimasti feriti. Altri rastrellamenti sono avvenuti anche a Nablus e Jenin, dove è stato assassinato Abdulhadi Nazzal, 18 anni, e sono stati arrestati oltri 20 giovani. Il numero degli assassinati in 48 ore è salto così a 5, quattro giovanissimi e un cinquantenne, che stava difendendo suo figlio dall’arresto ed è stato ucciso a sangue freddo dai soldati. Gli operatori sanitari della Mezzaluna rossa hanno denunciato di essere stati impediti dai militari israeliani di prestare i soccorsi necessari a salvargli la vita.
Un rapporto di Human Rights Watch (QUI) denuncia che nei territori palestinesi occupati, “il comportamento e le pratiche repressive delle autorità israeliane, intraprese come parte di una politica per mantenere il dominio degli ebrei israeliani sui palestinesi, equivalgono a crimini contro l'umanità dell’Apartheid e delle persecuzioni”.
Iran
L’agenzia stampa ufficiale IRNA e i media governativi tornano sulla condanna a morte dell’ex vice ministro della difesa (1997-2005), Alì Rida Akbari. Secondo i nuovi dettagli forniti, Akbari è stato condannato a morte per la sua implicazione nel fornire informazioni sensibili ai servizi segreti britannici, informazioni che avevano portato all’assassinio dello scienziato iraniano Mohsen Fakhrizadeh nel 2020.
Un altro metodo della repressione per soffocare la rivolta è quello dello stupro delle ragazze arrestate. Lo hanno denunciato 15 giovani donne con uno sciopero della fame nel carcere di Karaj, iniziato il 2 gennaio. Le famiglie denunciano che le figlie sono state costrette con le minacce ad interrompere lo sciopero. L’avvocato di una di loro, Armita Abbasi, 21 anni, arrestata a settembre, ha denunciato che la sua assistita è stata accompagnata ad ottobre ad una clinica, in condizioni gravi. Le guardie hanno riferito ai medici che la ragazza soffriva di emorragia vaginale. Il referto medico afferma che la ragazza è stata ripetutamente violentata.
La vicenda dello stupro nelle carceri degli ayatollah non è nuova ed aveva ricevuto il suggello, negli anni ’80, della guida spirituale iraniana Khomeini. In un’intervista del 7 ottobre 1986, Khomeini aveva dichiarato che: “Violentare le vergini nemiche della rivoluzione è necessario per impedire che vadano in paradiso. Se fossero state condannate a morte vergini, sarebbero andate in paradiso. Per questo lo stupro è importante”. Un delirio criminale disumano ed eticamente inaccettabile.
Siria
I droni turchi tornano a colpire nel nord est della Siria. Obiettivo questa volta un’auto parcheggiata sulla strada che collega la cittadina di Amouda con il capoluogo di Hasaka. Secondo osservatori locali, non ci sono state vittime, ma solo danni materiali. È il secondo attacco con droni in 24 ore ed il quinto a gennaio. Secondo fonti curde, obiettivo dell’attacco erano amministratori dell’autonomia che si sono salvati per un soffio da una morte sicura. L’auto è stata praticamente disintegrata dal missile lanciato dal drone.
Sudan
Mentre proseguono gli incontri tra i militari e alcuni partiti per trovare una via d’uscita alla crisi politica, nelle piazze sudanesi scendono a protestare lavoratori e studenti. Oltre alla crisi politica provocata dal golpe militare, il Sudan vive una grave crisi economica, con un’inflazione a due cifre e una disoccupazione spaventosa. Parole d’ordine dei lavoratori scesi in corteo nella capitale sono state: “aumenti dei salari minimi e controllo dei prezzi dei prodotti di prima necessità”. Gli studenti protestano contro l’aumento delle tasse scolastiche che stanno rendendo impossibile il diritto allo studio per i figli dei lavoratori. A guidare queste manifestazioni i sindacati legati al Partito Comunista, che ha respinto i negoziati in corso con i golpisti.
Somalia
Oltre 20 mila persone hanno partecipato al raduno, nello stadio di Mogadiscio, contro il terrorismo qaedista del movimento Shabab. Un’iniziativa governativa per rafforzare il sostegno popolare alle operazioni anti-terrorismo intraprese dall’esercito. Nei mesi passati i militari sostenuti da milizie locali hanno sferrato al movimento jihadista colpi decisivi, strappando il controllo su vaste aree controllate precedentemente dai miliziani qaedisti. Il presidente Sheikh ha esortato la folla a sostenere lo sforzo dell’esercito, rifiutando qualsiasi collusione con i jihadisti. “Abbiamo sequestrato migliaia di conti correnti di esponenti legati agli Shabab. Bisogna prosciugare le finanze dei terroristi”.
Algeria-Francia
La questione dell’eredità coloniale in Algeria ritorna nel dibattito politico francese, malgrado i miglioramenti dei rapporti tra i due paesi e la visita di tre giorni del presidente Macron in Algeria a settembre. Lo stesso Macron torna all’argomento in un’intervista (QUI) con il giornale Le Point. Il presidente francese ha detto che non intende chiedere scusa agli algerini per il periodo del colonialismo francese, ma spera di incontrare il presidente Tabboune a Parigi entro il corrente anno.
Notizie dal mondo
Sono passati dieci mesi e 19 giorni di guerra russa in Ucraina.
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