Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)
09 febbraio 2023.
Rassegna anno IV/n. 039
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I titoli:
Turchia e Siria/Terremoto: Il numero delle vittime supera 16 mila persone. Sopravvissuti senza cibo e tende in molte località. Nessun aiuto internazionale è arrivato al nord ovest siriano. Le criminali sanzioni sono la causa.
Algeria: L’attivista Bouraui è riuscita ad espatriare clandestinamente via Tunisia ed è arrivata in Francia.
Tunisia/dimissioni: Dimissionato il ministro degli esteri. È il quarto ministro a lasciare l’incarico nel 2023.
Tunisia/terrorismo: Un altro ex ministro dell’interno indagato per l’assassinio dei dirigenti di sinistra di 10 anni fa.
Egitto: Crisi finanziaria a causa del calo delle riserve di valuta estera. Crollano le quotazioni delle società pubbliche in fase di privatizzazione.
Libano: Una nave carica di nitrati di ammonio tenta di entrare nel porto di Beirut. Bloccata da un provvedimento del ministro dell’Interno.
Iran: La procura archivia casi di stupro subito da donne e uomini arrestati dai pasdaran.
Le notizie
Turchia e Siria/Terremoto
Situazione drammatica in Turchia e maggiormente spaventosa in Siria. Il numero delle vittime totali ha superato le 16 mila. I soccorritori sono alla disperazione, alcuni hanno lavorato per diversi giorni ininterrottamente. Ci sono ancora persone vive sotto le macerie, ma non è sempre positivo il risultato del faticoso impegno scrupoloso. Intere città sono state rase al suolo e le difficoltà sono enormi per la gestione del coordinamento dei sopravvissuti. Molti hanno passato le notti all’aperto e senza cibo.
In Siria, a causa delle sanzioni di UE e USA, sono arrivati pochi aiuti e soltanto da Russia e paesi arabi e islamici a Damasco. Ad Idlib non è arrivato nulla. La gente sposta i detriti con le mani e le strutture mediche sono al collasso. Una discriminazione che annulla l’umanità di chi la compie, soprattutto di quelli che la ostentano.
All’appello della mezzaluna rossa siriana, da Bruxelles hanno risposto che non hanno ricevuto richiesta ufficiale da Damasco. Una scusa peggio della colpa. All’interno della Siria, le zone più colpite sono quelle del nord ovest, sotto il controllo dell’opposizione filo turca e jihadista. In quella regione non sono arrivati soccorsi, né via Damasco, né dalla Turchia.
Nel nord est, il Rojava curdo, e nel Kurdistan iracheno, anche se i danni del sisma sono minori, i soccorsi sono minimi.
In Turchia, il presidente Erdogan sta tentando di sfruttare la situazione a proprio favore, facendo un presenzialismo mediaticamente esasperato nelle zone colpite. Ma le falle nei soccorsi lo hanno messo in difficoltà di fronte alle contestazioni dei sopravvissuti, che non hanno ricevuto aiuti, che hanno visto morire i loro cari sotto le macerie senza soccorsi, oppure di quelli che non hanno visto arrivare tende e cibo. Contestazioni che i media pro regime hanno censurato. L’opposizione a quel punto ha puntato il dito sulle manchevolezze del governo. “I ritardi sono colpa di Erdogan al vertcie del potere da 20 anni. – ha tuonato il capo del principale partito di opposizione e probabile sfidante, Kemal Kılıçdaroğlu – Dove sono finite le tasse pagate dai turchi, in questi 20 anni, per far fronte alle crisi naturali”. Non è tardata la risposta scomposta della presidenza affidata al vice di Erdogan. Durante la conferenza stampa per fare il punto sui soccorsi, ha attaccato l’opposizione dedicando all’argomento quasi due ore di requisitoria trasmessa in diretta dalla Tv di Stato.
Algeria
La giornalista ed attivista per i diritti umani, Amira Bouraui, è riuscita ad espatriare clandestinamente via Tunisia ed è arrivata in Francia. L’operazione è stata completata con l’aiuto dell’ambasciata francese in Tunisia in quanto Bouraui ha la doppia cittadinanza franco-algerina. La presidenza algerina ha convocato il proprio ambasciatore a Parigi per consultazioni. “Interferenza negli affari interni e violazione della sovranità algerina”, ha scritto la presidenza algerina in un comunicato. Bouraui era stata condannata nel 2020 a due anni di reclusione, ma poi è stata rilasciata, in occasione della festa nazionale della liberazione. È sotto processi per reati di opinione e la procura aveva emesso nei suoi confronti il divieto di espatrio. Un caso che rischia di intorbidire le relazioni diplomatiche tra i due paesi, che avevano visto di recente consistenti miglioramenti anche grazie al cambio di visite tra Tabboune e Macron.
Tunisia/dimissioni
Il presidente Saied ha dimissionato il ministro degli esteri e ne ha nominato un altro, senza specificare le motivazioni. È il quarto ministro dimissionato dall’inizio dell’anno. Othman Al-Jarandi viene sostituito con Nabil Ammar, ambasciatore a Bruxelles. Secondo alcuni analisti, il motivo delle dimissioni è nella telefonata di Al-Jarandi con l’omologo siriano Miqdad, per esprimere solidarietà con la Siria in seguito agli effetti catastrofici del terremoto. Tra i due paesi non ci sono relazioni diplomatiche.
Tunisia/terrorismo
Dieci anni sono passati dall’assassinio del dirigente di sinistra Shokri Belied. La magistratura tunisina è accusata per aver occultato prove e insabbiato l’inchiesta. Ieri, il comitato di difesa ha informato che, dopo la decisione del presidente Saied di aprire il caso e di estromettere il procuratore che aveva in mano l’inchiesta, alcuni passi sono stati compiuti verso l’identificazione di responsabili e mandanti. “È stato emesso un avviso di garanzia nei confronti dell’ex ministro dell’Interno dell’epoca”, hanno detto gli avvocati. Nell’operazione di occultamento della verità sul terrorismo jihadista, che aveva colpito gli esponenti di sinistra, noti per le loro forti critiche all’operato dei governi dominati dal partito Ennahda, sono sotto indagini lo stesso ex procuratore, Akrami, e l’altro ex ministro dell’interno e vice presidente del partito islamista, Al-Areedh. La ministra della giustizia, Jaffal, ha affermato durante la cerimonia di commemorazione, il 6 febbraio, che verrà istituita un’indagine amministrativa per scoprire i responsabili delle deviazioni giudiziarie.
Egitto
Moody’s ha abbassato il rating del credito egiziano da B2 a B3. Gli analisti della società privata newyorkese hanno registrato il calo delle riserve monetarie egiziane e il basso livello di assorbimento delle perturbazioni finanziarie e economiche esterne. L’annuncio ha avuto subito un effetto negativo sulle quotazioni delle società pubbliche, che il governo ha deciso di privatizzare, e sulla lira che ha subito un calo al mercato parallelo dei cambi. L’effetto sull’inflazione sarà catastrofico. Già a gennaio è stata registrata una crescita dell’indicatore dei prezzi, passando dal precedente mese di dicembre quando l’inflazione era 21,35%, al 23,75% su base annua.
Libano
Allerta in Libano per l’annunciato arrivo nel porto di Beirut di una nave carica di nitrati di ammonio, un prodotto per uso agricolo ma fortemente esplosivo. Come al solito il motivo di ingresso nel porto è un improvviso guasto. La nave ha tentato di entrare nel porto di Sidone, ma poi è stata dirottata verso Beirut. Secondo una tv libanese privata, ci sarebbe un ordine di un giudice per l’annullamento del divieto opposto dalla capitaneria del porto. Il ministro dell’interno ha allertato tutte le autorità politiche, giudiziarie e di sicurezza per impedire l’ingresso della nave a Beirut. Il 4 agosto 2020, 1700 tonnellate di nitrati di ammonio sono esplose distruggendo vaste aree della capitale e causando oltre 200 morti e 6 mila feriti.
Iran
Le denunce di violenza sessuale su detenute e detenuti, pubblicate nei giorni scorsi da Amnesty International e da Human Rights Watch, trovano conferma in un documento della procura di Teheran, trafugato e reso noto da un gruppo di hacker denominato “Adalat Alì” (Giustizia di Alì). In un messaggio scritto dal vice procuratore al suo capo, vengono descritti due casi di stupro compiute da due elementi dei pasdaran contro due ragazze di 23 e 25 anni. L’inchiesta è partita dalla denuncia delle due ragazze presso un commissariato di polizia. Sono stati arrestati i due elementi “rivoluzionari” che hanno ammesso il loro comportamento. La conclusione del rapporto è la seguente: “Su questo caso si deve porre il sigillo della massima segretezza, per non offuscare l’immagine delle guardie della rivoluzione e per non dare adito alla divulgazione dei fatti sui social media”.
Notizie dal mondo
Sono passati undici mesi e 15 giorni di guerra russa in Ucraina.
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11 febbraio, a Roma, manifestazione nazionale per la liberazione di Ocalan.
11 febbraio una grande manifestazione mondiale: “Global Carneval for Assange”. Eventi diffusi in tutto il mondo. Anbamed aderisce con diverse modalità ed iniziative: (Vedi), vuoi partecipare anche tu?
15 febbraio, a Roma, convegno “Disertare la guerra mondiale a pezzi”.
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