Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

1° marzo 2023.

Rassegna anno IV/n. 059

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Migranti dell’Africa Subsahariana cacciati dalle case in affitto, dopo le misure del presidente Saied, sono ammassati davanti alle sedi diplomatiche dei loro paesi in attesa di rimpatrio.

I titoli:

Palestina Occupata: Nessun colono israeliano è stato arrestato per il rogo di Hawara. Ennesima prova di Apartheid.

Sudan: Assassinato dalla polizia un giovane manifestante. La 125 vittima dall’inizio del golpe del 25 ottobre 2021.

Siria: Altri 2 morti per il colera. Allarme epidemia nei campi profughi del nord ovest.

Marocco: Si è impiccato in cella il terrorista che aveva ucciso due turiste scandinave nel 2018.

Iran: L’Aiea denuncia la presenza di uranio arricchito a quasi il 90%.

Tunisia: Dopo le misure di Saied, centinaia di migranti ammassati nelle sedi diplomatiche in attesa di rimpatrio.

Sahara Occidentale: 47 anni fa la dichiarazione d’indipendenza del Polisario. Speranze soffocate dall’occupazione marocchina.

Le notizie

Palestina Occupata

Nessun colono è stato arrestato per il rogo a Hawara. Questa è un’altra prova dell’Apartheid israeliano. Haaretz si chiede stamattina se il rogo di Hawara fosse una prova generale per un Sabra e Chatila 2. (QUI).

Un colono israeliano di nazionalità USA è stato trovato assassinato nei pressi di Gerico, vicino al Mar Morto. La città palestinese è assediata da oltre un mese, dopo che le truppe avevano compiuto una strage, uccidendo 7 giovani in uno scontro impari, pallottole contro pietre.

Le truppe israeliane continuano i rastrellamenti nelle città del nord della Cisgiordania con arresti e feriti tra i lanciatori di pietre, che tentano di ostacolare il loro percorso. Blocchi stradali con barriere in cemento armato e cancelli di ferro agli ingressi principali di città e villaggi. La Cisgiordania sotto l’occupazione israeliana sta diventando un grande carcere a cielo aperto. Il ministro estremista Ben Gvir ha affermato che “la strategia è cambiata: non più difesa delle colonie, ma un duro e permanente attacco per schiacciare ogni volontà di ribellione”.

Durante la sua visita in Germania, il ministro degli esteri israeliano, Eli Kohen, ha dichiarato che la colonizzazione continuerà senza interruzioni. Unione Europea e USA, fedeli alleati e sostenitori di Israele, continuano a coprire le violazioni di Tel Aviv del diritto internazionale, parlando della colonizzazione come un ostacolo alla pace, invece di bollarla come illegale.

Sudan

Durante le manifestazioni di protesta contro i golpisti, a Khartoum è stato assassinato, dalle pallottole della polizia, un giovane che non è stato possibile identificare le sue generalità. Il Comitato dei medici ha affermato che il giovane è stato colpito al torace, durante la repressione della protesta, lontano 5 km dalle sedi governative. Un uso spropositato della forza, in condizioni di proteste pacifiche. La vittima è il 125esimo morto sotto il piombo dei golpisti, dal 25 ottobre 2021, data del golpe militare del generale Burhan.  

Siria

Oltre alla guerra e il terremoto, i campi profughi siriani sono colpiti dal colera. Ieri, il portavoce dei cachi bianchi, un’organizzazione di protezione civile siriana finanziata dalla GB, ha annunciato la morte di due persone nella provincia di Idlib a causa del colera. Il numero totale, da quando è stata diagnosticata la malattia in Siria, è salito così a 20.

Marocco

La direzione delle carceri marocchine ha comunicato che il detenuto Abdul-Rahman Khayyali si è impiccato, annodando stracci di vestiti alle sbarre della finestra. Khayyali è uno dei 4 terroristi che hanno ucciso, nel 2018, due turiste scandinave e postato un video di rivendicazione a nome dell’Isis.

In primo grado, la condanna è stata l’ergastolo, ma in cassazione è stata elevata alla pena capitale. 

In Marocco, dal 1993 non vengono eseguite le condanne a morte.

Iran

L’Agenzia internazionale per l’energia atomica ha emesso un rapporto che rivela il ritrovamento di tracce di uranio arricchito di quasi il 90%. La quantità è minima, ma l’allarme nelle cancellerie è elevato. Il dato più serio nel rapporto riguarda la quantità totale dell’Uranio arricchito che è 8 volte tanto quello consentito dell’accordo del 2015, che l’Iran considera non in vigore a causa dell’uscita degli Stati Uniti nel 2018, ai tempi di Trump.

Il Pentagono eleva la preoccupazione annunciando che l’Iran ha ancora 12 giorni per raggiungere la costruzione della bomba atomica. Allarmismo interessato. Le autorità iraniane dell’ente per l’energia nucleare affermano che loro si sono limitati all’arricchimento fino al 60% e che le tracce di arricchimento superiore sono imputabili a processi incontrollati, per cause di ridotte capacità tecniche nella gestione degli acceleratori. La prossima settimana, il direttore generale dell’Aiea, Grossi, sarà in visita a Teheran per discutere dello scostamento dalle percentuali previste nell’accordo del 2015.     

Tunisia

Le dichiarazioni del presidente Saied contro i migranti irregolari provenienti dall’Africa subsahariana stanno suscitando reazioni a catena. Oltre alle manifestazioni di solidarietà delle organizzazioni per i diritti umani e alle critiche dell’Unione Africana, arrivano le reazioni delle nazioni di provenienza, che hanno deciso il rimpatrio dei propri cittadini. Diverse ambasciate hanno accolto i propri cittadini nelle sedi diplomatiche in attesa di organizzare le loro partenze. Le dichiarazioni di Saied hanno portato alla disdetta dei contratti di locazione dei migranti irregolari, da parte di molti proprietari di immobili. “È un’ondata di xenofobia indotta”, ha detto un’attivista tunisina che ha raccolto coperte per i migranti rimasti senza casa.

Sahara Occidentale

Il 27 febbraio è l’anniversario della dichiarazione di indipendenza del Sahara Occidentale da parte del Fronte Polisario. A 47 anni la situazione del popolo saharawi è quella di essere sotto occupazione marocchina. Le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza, per un referendum sul diritto all’autodeterminazione, non son state mai messe in pratica, a partire dall’accordo di tregua avvenuto nel 1991. La novità che minaccia i campi profughi nelle zone liberate è l’acquisto, da parte del Marocco, di droni e tecnologia per la guerra a distanza di produzione israeliana.

Per un punto sulla situazione, potete ascoltare l’esposizione di Luciano Ardesi, del Comitato italiano di Solidarietà con il popolo Saharawi, rilasciata alla Radio Vaticana (QUI).

Notizie dal mondo

È passato un anno e 5 giorni dall’avvio dell’invasione russa dell’Ucraina. Il conflitto non accenna ad avviarsi verso una soluzione negoziale.

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1 commento

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