Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)
04 marzo 2023.
Rassegna anno IV/n. 062
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I titoli:
Palestina Occupata/Israele: Incursioni dei coloni a Salwan e rastrellamenti e arresti in tutta la Cisgiordania. Una visita UE ai luoghi del pogrom di Hawara.
Tunisia: Sindacati ed opposizione sfidano i divieti a manifestare.
Somalia: Scontri in Somaliland con decine di morti.
Turchia: L’opposizione presenta lunedì il suo candidato che sfiderà Erdogan nelle presidenziali del 14 maggio.
Iran: Raissi accusa “i nemici” per l’avvelenamento nelle scuole femminili.
Iraq: Assassinato all’uscita dalla moschea un ex ufficiale dell’esercito.
Marocco: Accordo di cooperazione per 500 milioni di euro, per bloccare l’emigrazione.
Egitto: Scoperto un tunnel nella grande piramide di Cheope.
Le notizie
Palestina Occupata/Israele
I coloni armati hanno compiuto un’irruzione a Salwan, ad est di Gerusalemme occupata. Circa 50 feriti tra i palestinesi che si sono opposti ai loro soprusi con il lancio di pietre. Secondo video postati sui social, i soldati hanno lasciato fare senza intervenire.
Le truppe dell’esercito hanno compiuto rastrellamenti e posti di blocco in tutte le città e villaggi della Cisgiordania, con decine di arresti e feriti di arma da fuoco. Nel campo di Fawwar, a sud di El-Khalil (Hebron), un giovane, Soleiman Sarahne, è stato ferito con un colpo di arma di fuoco e arrestato. Non si conosce le sue condizioni e se sono state pestate le necessarie cure. I soldati, nello stesso episodio, hanno fermato due bambini di 11 anni che sono stati interrogati sul campo per ore prima di lasciarli liberi.
Il villaggio di Hawara è tuttora assediato dalle truppe di occupazione per il settimo giorno, dopo il pogrom di domenica scorsa, compiuto dai coloni impuniti. Una delegazione di funzionari dei paesi dell’UE ha visitato il villaggio per rendersi conto del livello di inciviltà compiuto dai coloni estremisti. Nella conferenza stampa, è stato chiesto al governo di Tel Aviv di svolgere un’inchiesta seria, di punire i responsabili e risarcire le vittime, ma il governo Netanyahu fa orecchi da mercante. Un gruppo di attivisti palestinesi, israeliani e internazionali, che intendeva portare solidarietà alla popolazione di Hawara, è stato bloccato alle porte del villaggio.
Tunisia
Oggi si tiene a Tunisi la manifestazione nazionale del sindacato UGTT per l’apertura di negoziati sulle decisioni economiche del governo imposte dal FMI. È una protesta che arriva dopo una serie di tentativi del sindacato di aprire tavoli di negoziati, ma “abbiamo trovato le porte chiuse”, ha detto il portavoce del più grande sindacato dei lavoratori tunisini. “La politica economica di questo governo è disastrosa e ha già ridotto alla povertà anche la classe media e ricacciato nella fame e disoccupazione la stragrande maggioranza dei tunisini”.
Il Fronte di Salvezza, la coalizione delle opposizioni, ha confermato la manifestazione indetta per domani domenica e vietata dal governatore della capitale. “Invitiamo i cittadini a partecipare numerosi, perché le motivazioni del divieto sono risibili e non hanno nulla a che fare con i regolamenti”, hanno affermato i dirigenti dell’opposizione in una conferenza stampa. Il Front di Salvezza ha condannato gli arresti dei suoi capi avvenuti nei giorni scorsi.
Somalia
Gli scontri in Somaliland tra i fautori della scissione e i filo governativi della patria madre hanno causato nelle ultime settimane 210 morti e centinaia di feriti. Secondo fonti ospedaliere di Las Anod, la città contesa, la situazione ospedaliera è al limite e non è più possibile assistere altri feriti. Diverse strutture sanitarie sono state oggetto di attacchi, a quanto ha comunicato Médecins sans frontières che opera nella zona. Somaliland ha dichiarato l’indipendenza nel 1991, ma non ha ottenuto nessun riconoscimento internazionale.
Turchia
Il “tavolo esagonale” delle opposizioni ha annunciato che lunedì 6 marzo rederà ufficiale il nome del proprio candidato che sfiderà il presidente in carica, del partito islamista, Erdogan. Il comunicato firmato dai sei segretari afferma che il programma di riforme approvato riporterà la Turchia sulla via democratica parlamentare, cancellando il presidenzialismo introdotto da Erdogan nel 2018. Il candidato prescelto è Kemal Kilicdaroglu, leader della principale forza di opposizione, il Partito popolare repubblicano (Chp). Fonti stampa però sostengono che il partito Ily, seconda formazione dell’opposizione, si è dissociato dopo il comunicato dichiarando di uscire dalla coalizione, preferendo la candidatura di uno dei sindaci di Istanbul o Ankara, tutt’e due del CHP. Il partito democratico dei popoli, rappresentante delle istanze del popolo curdo, non fa parte di questa alleanza. I sondaggi davano il candidato dell’opposizione in un leggero vantaggio, ma la defezione di uno dei partiti rischia di spianare la strada alla vittoria di Erdogan, malgrado l’erosione del consenso che ha subito in seguito alla crisi economico-finanziaria e alla disastrosa gestione dei soccorsi del terribile terremoto che ha colpito 10 province meridionali, il 6 febbraio, con oltre 45 mila morti.
Iran
Per gli ayatollah, tutto è colpa del grande satana. Il presidente Raissi in un discorso trasmesso in diretta dalla TV di Stato ha affermato che gli avvelenamenti nelle scuole femminili è “colpa di un complotto dei paesi occidentali per seminare terrore e disordini. Vogliono incitare la gente a scendere in piazza contro il governo”. La tesi complottista non si basa su uno straccio di prova materiale. Il fenomeno degli avvelenamenti si sta estendendo e sono circa 30 gli istituti presi di mira, tutti femminili, e si allarga anche la distribuzione geografica, toccando anche la capitale. Le forze di sicurezza non sono riuscite a spiegare il fenomeno, né ad arrestare nessun responsabile. Non sono state pubblicate neanche le risultanze delle analisi chimiche degli ambienti interessati.
L’opposizione avanza una tesi opposta e contraria, anch’essa senza elementi a sostegno. Sarebbero agenti del regime a diffondere il terrore per restringere ulteriormente lo spazio pubblico della presenza femminile nella società. Un imam sunnita di Zahedan, che aveva ripetuto questa tesi di accusa al potere durante il sermone del venerdì, è stato arrestato dalla polizia subito dopo la preghiera.
Iraq
Un ex ufficiale iracheno, Amer Majmayi, è stato ucciso da ignoti all’uscita da una moschea nella città di Ba’quba, a nord di Baghdad. Un gruppo armato, su un’auto in corsa, ha sparato contro il militare uccidendolo all’istante e poi gli assassini sono fuggiti senza lasciare tracce. Non è pervenuta nessuna rivendicazione. Majmayi era detenuto nelle mani dei militari statunitensi, che alla loro partenza dall’Iraq lo hanno consegnato all’esercito iracheno, che lo aveva liberato.
La situazione della sicurezza nella provincia di Diyali è precipitata a causa della presenza di squadre della morte legate alle milizie sciite. La scorsa settimana è stato ucciso un medico e una famiglia intera è stata decimata, in attacchi apparentemente senza una motivazione politica, ma soltanto per seminare paura e terrore tra la popolazione.
Marocco
Il Marocco ha siglato con l’UE un accordo di cooperazione del valore di 500 milioni di euro nei settori dell’agricoltura, energia e emigrazione. I 5 campi di cooperazione, secondo quanto hanno affermato Oliver Várhelyi commissario europeo per la politica e l’allargamento del vicinato, e il ministro degli esteri di Rabat, Nasser Bourita, sono i seguenti:
⁃ Programma Karama (supporto per il rafforzamento della protezione sociale) – 130 milioni di euro.
⁃ Green Earth Program (Support for Green Transition) -115 milioni di euro (inclusi 15 milioni di euro nella struttura alimentare e di resilienza).
⁃ Supporto per la riforma della pubblica amministrazione -50 milioni di euro.
⁃ Supporto per la gestione della migrazione -152 milioni di euro.
⁃ Supporto per l’inclusione finanziaria (51 milioni di euro).
Egitto
Dopo 8 anni di ricerche, il team internazionale di ricercatori e archeologi di ScanPyramids ha annunciato la scoperta di un tunnel, che sino a oggi era sconosciuto, lungo 9 metri e largo 2,10 e situato dietro l’entrata principale sul lato Nord della Piramide di Cheope. La scoperta è stata annunciata dall’archeologo egiziano, Zahi Hawass, a margine di una conferenza stampa tenuta al Cairo per illustrare i risultati del progetto.
Il tunnel è stato sondato da una telecamera che è stata introdotta all’interno del corridoio grazie a una fessura di pochi millimetri. Il tunnel si estende orizzontalmente rispetto al suolo e ha una forma a “v” rovesciata e sembra non sia stato completato. Un aspetto che secondo Hawass condurrà a rivelare altri segreti all’interno della piramide di Cheope.
Notizie dal mondo
È passato un anno e 8 giorni dall’avvio dell’invasione russa dell’Ucraina. Il conflitto non accenna ad avviarsi verso una soluzione negoziale.
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AssoPacePalestina ha invitato in Italia una delegazione degli attivisti di Masafer Yatta, l’area minacciata di sgombero per far posto ai coloni, nei pressi di El-Khalil (Hebron). Le iniziative si terrano dal 12 al 22 marzo 2023. (Qui il sito)
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Approfondimenti:
[Finestra sulle Rive Arabe- n° 10] Giufà: Un ponte di storie tra le culture del Mediterraneo
di Alessandra Amorello:
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