Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)
06 marzo 2023.
Rassegna anno IV/n. 064
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I titoli:
Palestina Occupata: Riaperto villaggio Hawara dopo una settimana di punizione delle vittime del pogrom. Demolita moschea vicino a Betlemme.
Tunisia: Malgrado il divieto, sterminata folla ha partecipato alla protesta dell’opposizione contro gli arresti di politici, avvocati e giornalisti.
Iran: Netanyahu è arrabbiato per le dichiarazioni dell’Aiea contro eventuali bombardamenti degli impianti nucleari iraniani.
Yemen: Uccisi capi di Al-Qaeda con attacchi di droni sulla provincia di Maarib.
Libano: Tensione per un tentativo di penetrazione di soldati israeliani in territorio libanese.
Pakistan: Una folla di sostenitori ha impedito alla polizia di arrestare l’ex premier Oumran Khan.
Qatar/ONU: Inaugurata a Doha la conferenza dei paesi più poveri del pianeta. Guterres denuncia gli alti tassi sul debito.
Le notizie
Palestina Occupata
Dopo una settimana di chiusura totale, le autorità militari di occupazione hanno riaperto ieri il villaggio di Hawara. Dopo il pogrom di una settimana fa, l’esercito di Tel Aviv invece di arrestare i coloni aggressori piromani, ha punito le vittime. Una delegazione di palestinesi cittadini di Israele e di israeliani progressisti ha visitato Hawara ed espresso solidarietà ed ha annunciato una campagna dii raccolte fondi per far riprendere l’economia del paesino.
Le autorità militari hanno deciso in occasione delle festività ebraiche la chiusura totale, da oggi e fino a giovedì, di Cisgiordania e Gaza. Non saranno ammesse i passaggi da e per i due territori occupati. Nel frattempo continuano le operazioni repressive, i rastrellamenti e le demolizioni. A sud di Betlemme è stata demolita una moschea, con il solito pretesto di costruzione senza licenza.
Tunisia
Una grande manifestazione della coalizione Fronte di Salvezza ha attraversato la capitale Tunisi. La manifestazione era stata vietata dal governatore, ma i promotori l’hanno mantenuta e sfidato l’ordine delle autorità. Decine di migliaia di persone hanno alzato la bandiera tunisina, in segno di unità dell’opposizione. La prima richiesta è quella della liberazione dei dirigenti dell’oppsizione, dei giornalisti e degli avvocati arrestati. Il presidente della coalizione, Shabbi, ha denunciato in un comizio improvvisato, senza palco e con i megafoni a batteria, “il tentativo del potere di spaventare l’opposizione con i provvedimenti repressivi. Il piano autoritario non passerà!”, ha concluso. Non ci sono stati scontri e il ministero dell’interno ha diramato un comunicato sostenendo di aver dato ordini di proteggere la manifestazione e di non reprimerla, malgrado la mancata autorizzazione.
Iran
Il direttore dell’Aiea, Grossi, ha affermato che un eventuale bombardamento degli impianti nucleari iraniani sarebbe illegale. Il riferimento è alle minacce israeliane e non è mancata la reazione di Netanyahu di attacco frontale alla presa di posizione di Grossi, dettata sicuramente dal buon senso e dalla conoscenza della situazione reale dal punto di vista tecnico. Si rende necessario sottolineare che Tel Aviv non aderisce al trattato che è alla base della costituzione dell’Aiea, il TNP (Trattato di non proliferazione nucleare). Anche Washington è preoccupata di un’azione unilaterale israeliana contro l’Iran ed ha mandato a Tel Aviv il ministro della difesa per “discutere delle intenzioni israeliane e coordinare le mosse per evitare il deragliamento della situazione”, come scrive il quotidiano Yediot Ahronot (QUI).
Sulla misteriosa vicenda degli avvelenamenti nelle scuole femminili iraniane, il ministro dell’interno, Ahmad Wahidi, ha emesso un comunicato che non spiega nulla: “Le indagini sul campo hanno individuato campioni di materiale sospetto”. I casi di avvelenamento sono stati registrati anche ieri domenica in 6 scuole in 6 province diverse.
Yemen
Un comunicato di Al Qaeda ammette l’uccisione di un suo capo di nazionalità saudita, Al-Tamimi, con un missile lanciato da un drone contro la sua casa nella provincia di Maarib, in Yemen. L’operazione è avvenuta il 26 febbraio e non è stata annunciata da Washington. L’uomo copriva il ruolo di giudice nel consiglio shura della rete terroristica nella Penisola arabica (AQAP). Nell’attacco sarebbe stato ucciso anche un altro responsabile qaedista, Al-Hadhramy.
Libano
L’esercito libanese ha costretto un gruppo di soldati israeliani a tornare all’interno della linea di demarcazione tra i due paesi, la cosiddetta linea blu definita dall’ONU. Secondo il comunicato di Beirut, i soldati israeliani hanno tentato di installare una rete di filo spinato all’interno del territorio libanese, nei pressi di Aita Shaab. Non ci sono stati spari tra le due unità militari anche grazie al pronto intervento dei caschi blu dell’UNIFIL. All’inizio di febbraio, le truppe israeliane hanno tentato un simile intervento in un’altra postazione.
Pakistan
I sostenitori del partito Insaf dell’ex premier Omran Khan hanno impedito alla polizia di arrestarlo. Gli ufficiali sono arrivati alla sede di Khan a Lahore in esecuzione dell’ordine d’arresto emanato dalla magistratura in relazione al processo per i regali ricevuti durante il suo mandato e non consegnati alla proprietà pubblica. La motivazione ufficiale per il mancato arresto è la non presenza dell’ex premier nella sua abitazione. Il partito ha respinto i passi della procura accusando i giudici di persecuzione politica ed ha annunciato proteste di massa per impedire il suo arresto.
Qatar/ONU
È stata inaugurata, ieri, a Doha, la conferenza riguardante i paesi meno sviluppati che proseguirà fino al 9 marzo. Ai lavori della Conferenza partecipano 6 mila persone tra capi di Stato e di governo, diplomatici, rappresentanti di società e di istituzioni. I temi in discussione sono la sicurezza alimentare, i cambiamenti climatici e la crisi energetica. Il segretario dell’ONU, Guterres, ha puntato il dito sul debito dei paesi poveri ed ha accusato il sistema finanziario di essere costruito a misura dei paesi ricchi creditori con tassi d’interesse troppi esosi.
Notizie dal mondo
Sono passati un anno e 10 giorni dall’avvio dell’invasione russa dell’Ucraina. Il conflitto non accenna ad avviarsi verso una soluzione negoziale.
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AssoPacePalestina ha invitato in Italia una delegazione degli attivisti di Masafer Yatta, l’area minacciata di sgombero per far posto ai coloni, nei pressi di El-Khalil (Hebron). Le iniziative si terrano dal 12 al 22 marzo 2023. (Qui il sito)
È stata celebrata, ieri, 5 marzo 2023, per la prima volta, la “Giornata internazionale per la consapevolezza sul disarmo e la non proliferazione”, iniziativa votata con la risoluzione A/RES/77/51 dello scorso 7 dicembre 2022 su spinta del Kazakhistan.
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Approfondimenti:
[Finestra sulle Rive Arabe- n° 10] Giufà: Un ponte di storie tra le culture del Mediterraneo
di Alessandra Amorello:
[…] [Anbamed] N° 951 – 06 marzo 2023 […]