Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)
10 marzo 2023.
Rassegna anno IV/n. 068
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I titoli:
Israele: Grandi manifestazioni contro la riforma della giustizia voluta dalla destra per salvare Netanyahu dai processi.
Afghanistan: Ucciso nel suo ufficio il governatore di Balkh.
Palestina Occupata: Funerali dei tre militanti assassinati a Giaba’.
Migranti: 14 morti in un naufragio di fronte a Sfax, in Tunisia.
Sudan: Il Consiglio di Sicurezza ONU rinnova le sanzioni per un altro anno.
Arabia Saudita-USA: Consegnato a Riad un ingegnere saudita dopo 21 anni di carcere a Guantanamo senza processo e senza accuse.
Turchia: Erdogan vieta la manifestazione dell’8 marzo. La polizia disperde ad Istanbul “La notte femminista”.
Tunisia: Il presidente Saied scioglie i consigli comunali eletti.
Egitto: Inflazione record dal 2017. Al 31,9% a febbraio.
Le notizie
Israele
Oceaniche manifestazioni contro Netanyahu. A Tel Aviv, decine di migliaia di persone con bandiere e in clima festoso e carnevalesco hanno protestato bloccando l’aeroporto di Ben Gurion. Hanno costretto il premier a pendere un elicottero per raggiungere la pista di decollo del suo aereo per il viaggio in Italia. La polizia ha mobilitato 3 mila agenti ed usato i lacrimogeni per reprimere la protesta, ma la partecipazione di massa ha reso inutile il suo intervento violento.
Le proteste incessanti sono scaturite dal tentativo del governo di ridurre le prerogative dell’Alta Corte e di mettere la magistratura sotto il controllo politico dell’esecutivo. “Se passa questa legge, Israele diventa una dittatura e un paese teocratico governato da fondamentalisti”, ha detto un’avvocata attivista. Un generale in pensione ha affermato che non avrebbe più servito in caso di dittatura. Le proteste contro la riforma per salvare Netanyahu ed i suoi ministri dai processi non fermerà la determinazione della destra, ma sono una lezione per le cariatidi delle dittature nei paesi arabi ed islamici.
Afghanistan
Ucciso in un attentato Mohammed Mezmel, governatore taliban di Balkh, nel nord del paese. Un attentatore suicida si è fatto esplodere davanti al suo ufficio a Mazar Sherif, capoluogo della provincia. L’uomo è riuscito ad entrare nell’edificio ed ha aspettato il governatore davanti al suo ufficio e al suo arrivo gli ha stretto la mano e ha schiacciato l’interruttore per la deflagrazione della cintura. Oltre a loro due sono rimaste uccise altre tre persone. Mezmel è stato un alto ufficiale delle milizie taliban ed ha assunto, dopo la fuga delle truppe USA e la conquista di Kabul da parte dei fondamentalisti, l’incarico di vice ministro dell’Interno.
Palestina Occupata
La terza Intifada è armata. I funerali delle 3 vittime del rastrellamento israeliano di ieri a Giaba’, a sud di Jenin, sono stati seguiti da migliaia di persone e protetti da unità con i mitra in mano. Una frattura tra una guida politica impotente e rassegnata all’arroganza dei generali di Tel Aviv e la generazione di giovani nati dopo la seconda Intifada, vissuta sotto il dominio dell’occupazione e la virulenza dei coloni. In un’intervista televisiva, un giovane con la kefia che avvolge il volto ha detto che “non vogliamo più aspettare gli inviti ad abbassare la tensione delle cancellerie internazionali, mentre i generali e i coloni devastano, uccidono e rubano la terra. Vogliamo vivere in una Palestina libera e lo otterremo”. Una frattura generazionale che si aggiunge alle divisioni politiche in campo palestinese e la situazione di disequilibrio delle forze non promette giorni felici, ma solo lutti per tutti. A Tel Aviv, ieri, un uomo ha sparato ferendo gravemente tre persone ed è stato ucciso dalla polizia.
Migranti
Naufragio sulle coste tunisine e oltre mille migranti arrivano a Lampedusa su piccole barche di legno. La guardia costiera tunisina ha rintracciato una barca affondata di fronte alle coste di Sfax. Sono state tratte in salvo 54 persone, in prevalenza cittadini subsahariani e recuperato 14 corpi. Non si conosce con esattezza il numero dei dispersi. La marina tunisina ha bloccato, ieri, altre 14 imbarcazioni in partenza da diversi porti, ma questa intensa attività di controllo, svolta in applicazione con gli accordi con i governi italiani, non ha impedito la partenza di 1350 migranti arrivati nella giornata di ieri a Lampedusa. L’emigrazione è un fenomeno strutturale, per sfuggire alle guerre, alla repressione ed alla fame e non verrà bloccata da accordi e provvedimenti; in mancanza di ingressi legali, assisteremo a queste stragi annunciate, frutto della politica criminale dei muri praticata in Italia ed in Europa.
Sudan
Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha rinnovato ieri le sanzioni contro il Sudan, imposte nel 2005 contro il regime di Omar Bashir per la guerra in Darfur. Il rinnovo è stato per un altro anno, malgrado le ripetute richieste di Khartoum di annullare queste misure. 13 paesi hanno votato a favore e Cina e Russia si sono astenute. Il Sudan, dopo la caduta del regime dittatoriale, ha visto una fase di transizione promettente verso la democrazia, ma che è stata bloccata dal colpo di Stato dei generali Burhan e Hamidati. La situazione di instabilità politica ha innescato altri scontri regionali e etnici che si aggiungono alla brutale repressione delle manifestazioni pacifiche, con oltre cento morti dal 23 ottobre 2021.
Finora la mediazione dell’ONU e dell’Unione Africana per garantire il passaggio pacifico dei poteri, dai militari ai civili, non ha trovato applicazione, malgrado la firma all’inizio di gennaio di un accordo quadro.
Arabia Saudita/Usa
Gli Stati Uniti hanno liberato dal famigerato carcere di Guantanamo un ingegnere saudita, dopo 21 anni di detenzione senza accuse e senza processo. È stato consegnato alle autorità di Riad, dove seguirà un corso di riabilitazione e di rieducazione contro l’estremismo. Ghassan Sharbi è stato arrestato nel marzo 2002 in Pakistan, perché era amico di un qaedista, anche lui saudita, sospettato di aver avuto parte nell’attacco dell’11 settembre 2001. Le prove raccolte erano così labili che non è mai stato processato, ma allo stesso tempo non è stato liberato per tutti questi lunghi anni passati in una delle strutture carcerarie più dure, dove non c’è il minimo rispetto per i diritti umani. La commissione del Pentagono, che ha esaminato il suo dossier e ammesso il suo caso al rilascio, ha scritto nel rapporto che l’uomo, che adesso ha 48 anni, “soffre di problemi fisici e psicologici”. 21 anni di detenzione a Guantanamo, a causa di un sospetto mi provato, sono una tortura.
Turchia
Nel paese di Erdogan, le donne non possono festeggiare l’8 marzo. In sfida al divieto, le organizzazioni femminili di Istanbul hanno organizzato la “Notte femminista”. La polizia ha impedito alla manifestazione di raggiungere piazza Taqsim e ha duramente caricato il corteo con lacrimogeni e manganelli. Sono state arrestate molte attiviste. Le motivazioni del divieto sono ridicole: “Il corteo potrebbe offendere la sensibilità di una parte della società e disturbare la quiete sociale”. Il partito repubblicano, di opposizione, ha condannato la repressione di un evento gioioso di lotta delle donne. “Da quando Erdogan ha ordinato l’uscita della Turchia dalla Convenzione di Istanbul sono state uccise 600 donne nel 2022, per mano di uomini assassini membri della famiglia”.
Tunisia
Il presidente Saied ha annunciato durante la riunione del governo che scioglierà i consigli comunali eletti nel 2018 e li sostituirà con commissari prefettizi, coordinati dal Ministero dell’Interno. Il disegno di Saied è quello di cancellare ogni decentramento amministrativo e concentrare nelle proprie mani il potere esecutivo in una sorta di presidenzialismo rafforzato, contrariamente a quanto previsto dalla costituzione democratica del 2014. Questa riforma è un colpo di mano che lascia il potere nelle mani di un uomo solo. Il Parlamento è stato depotenziato e non è rappresentativo della volontà popolare, perché è stato eletto da appena il 10% degli aventi diritto.
Egitto
Inflazione al 31,9% nel mese di febbraio, su base annua. A gennaio era del 25,8%. Il dato di febbraio è il più alto dal 2017. L’impennata dell’inflazione è stata causata dalla liberalizzazione della lira nel cambio col dollaro che lo ha portata a perdere il 50% del suo valore. L’insufficiente valuta estera nelle casse della Banca centrale ha ridotto le importazioni di molte merci e il meccanismo del mercato tra offerta e domanda ha fatto schizzare in alto i prezzi di molte merci che scarseggiano sugli scaffali.
Notizie dal mondo Sono passati un anno e 14 giorni dall’avvio dell’invasione russa dell’Ucraina. Il conflitto non accenna ad avviarsi verso una soluzione negoziale. Allarme per la centrale nucleare di Zaporizzja, rimasta senza elettricità.
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11 marzo al Comun di Cutro, ore 14:30, manifestazione nazionale contro la politica del governo delle destre in materia di immigrazione e salvataggi. (QUI).
Qui le vignette dell’ottimo Mimmo Lombezzi).
AssoPacePalestina ha invitato in Italia una delegazione degli attivisti palestinesi di Masafer Yatta, l’area minacciata di sgombero per far posto ai coloni, nei pressi di El-Khalil (Hebron). Le iniziative si terrano dal 12 al 22 marzo 2023. (Qui il sito)
A partire dal 14 marzo saranno organizzate, in molte città italiane, le proiezioni del documentario libico “’Aber Sabeel – Solo di passaggio”, sui campi di detenzione migranti realizzato dall’associazione “Observatory on Gender In Crisis”. Si comincia da Messina. (Leggi la scheda sul film)
Il 21 marzo è il Nawruz dei popoli della Mesopotamia. In modo particolare, per il popolo curdo è anche un giorno di lotta e speranza. Ecco il calendario delle iniziative per festeggiare con un impegno preciso di solidarietà QUI.
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