Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)
18 marzo 2023.
Rassegna anno IV/n. 076
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I titoli:
Palestina Occupata: 89sima vittima palestinese dall’inizio dell’anno. Un 23enne assassinato dai soldati israeliani ad El-Bira.
Egitto-Turchia: Oggi visita al Cairo del ministro degli esteri di Ankara, per la ripresa delle piene relazioni diplomatiche.
Iran: Esecuzione della condanna a morte per l’operaio curdo Ibrahimi, accusato di appartenere a Partito Democratico.
Sud Sudan: 11 bambini morti in un’esplosione di un deposito di armi.
Siria-Turchia: Saltano gli incontri siro-turchi a Mosca, per il rifiuto di Assad di incontrare Erdogan, prima del ritiro delle sue truppe dalla Siria.
Etiopia: Tensione diplomatica con l’Egitto dopo le dichiarazioni del ministro degli esteri del Cairo sulla diga “Rinascita”.
Le notizie
Palestina Occupata
Un giovane palestinese di 23 anni è stato assassinato dai soldati israeliani ad un posto di blocco presso di El-Bira, non lontano da Ramallah. Secondo testimoni, Yazin Khassib è stato colpito da una pallottola sparata da un cecchino, ma l’esercito di occupazione come al solito parla di un tentativo di accoltellamento. Il corpo del ragazzo è stato sequestrato dai militari e non è stato restituito alla famiglia. Il numero delle vittime palestinesi, dall’inizio del 2023, è salito a 89 persone.
A Jenin, un gruppo di personalità della società civile ha lanciato un’iniziativa dal basso, per la riunificazione delle azioni di contrasto popolare alla politica aggressiva del governo di estrema destra israeliano. “Non è possibile assistere inerti all’assassinio quotidiano dei nostri giovani; – ha detto uno dei promotori – serve una strategia comune per l’Autorità nazionale, i movimenti politici ed il popolo”. Il sottinteso di una strategia nonviolenta non è stato accolto positivamente da Jihad Islamica e Hamas, che hanno declinato la firma del documento. L’iniziativa popolare continua e avvierà una raccolta firme in tutta la Cisgiordania e Gerusalemme est, con l’obiettivo di raggiungere 500 mila firme.
Egitto-Turchia
Oggi il ministro degli esteri turco, Mevlüt Çavuşoğlu, visita il Cairo per incontrare l’omologo egiziano, Shokri. È la prima volta dalla rottura delle relazioni diplomatiche tra i due paesi, 10 anni fa. Secondo fonti del Cairo, la visita è l’avvio per la ripresa delle relazioni diplomatiche a pieno regime. I due paesi in realtà hanno continuato ad avere buoni rapporti economici e commerciali, che nel 2022 hanno visto raddoppiare il volume di affari. La Turchia per riprendere i rapporti con i paesi arabi ha dovuto ridurre il suo protagonismo nelle vicende interne di questi paesi. In particolare, per quanto riguarda l’Egitto, ha ridotto il campo di azione della Fratellanza Musulmana egiziana in Turchia e ha cacciato tutte le tv dell’opposizione egiziana, che trasmettevano da Istanbul. Il disgelo tra i due paesi è stato un processo lento, durato più di due anni. Durante l’inaugurazione dei mondiali di calcio del Qatar, tra Al-Sissi e Erdogan c’è stata una stretta di mano e un incontro di circa mezz’ora e nello scorso febbraio, dopo il terremoto che ha colpito Turchia e Siria, il ministro degli esteri egiziano Shokri si è recato ad Ankara per esprimere solidarietà e coordinare gli aiuti.
Iran
Centinaia di persone si sono radunate davanti al carcere di Urmia, nella parte nordoccidentale del paese, alla diffusione della notizia dell’esecuzione di un attivista curdo, Mohiddine Ibrahimi. I parenti hanno confermato la notizia ma hanno anche denunciato di non aver ricevuto ancora il corpo del defunto, per la doverosa dignitosa sepoltura. Ibrahimi è un operaio che è stato accusato di appartenere al partito democratico del Kuridistan iraniano. È stato arrestato nel 2017 con un blitz militare sul luogo di lavoro, provocandogli ferite di arma da fuoco alla gamba. Nei giorni scorsi, le organizzazioni iraniane per i diritti umani con sedi all’estero avevano lanciato l’allarme per la sua vita, in seguito alla sua conduzione in una cella d’isolamento. Ma gli appelli non sono serviti a nulla di fronte alla determinazione del regime degli ayatollah ad utilizzare le esecuzioni come monito per terrorizzare la popolazione ed indurla a non scendere in piazza a manifestare.
Amnesty International ha denunciato due giorni fa la pratica delle torture nelle prigioni iraniane contro minorenni. Si legge nel rapporto: “Le forze di sicurezza e dell’intelligence iraniane hanno commesso tremendi atti di tortura – tra cui pestaggi, frustate, scariche elettriche, stupri e altre forme di violenza sessuale – nei confronti di minorenni persino di 12 anni coinvolti nelle proteste in corso dalla morte in custodia, sei mesi fa, di Mahsa (Zina) Amini”. (QUI il testo integrale in Italiano).
Sud Sudan
La missione ONU (UNMISS) ha informato che un’esplosione in un deposito di armi ha causato la morte di 11 bambini. È avvenuta in un remoto villaggio nei pressi di Bahr Al-Ghazal, a nord ovest della capitale Juba. Non è chiara la dinamica dell’accaduto. Molto probabilmente il gruppo stava giocando nelle vicinanze del deposito incustodito.
Il più giovane Stato dell’ONU, nato nel 2011 dopo un referendum per l’autodeterminazione, si era piombato in una guerra civile tra gli ex compagni d’armi, ancora più cruenta di quella precedente con il regime di Khartum. Dal 2013 al 2018, 5 anni di guerra che ha provocato 400 mila morti. In un rapporto al Consiglio di Sicurezza dell’ONU, lo scorso 5 marzo, l’inviato speciale, Nicholas Haysom, ha affermato:“Il Sud Sudan si ritrova al bivio: o conclude nel 2023 il suo processo per una pace duratura o rischia il totale disfacimento”. I due ex capi miliziani al vertice del potere, il presidente Kur e il vice presidente Machar, si trovano ai ferri corti dopo che il primo ha licenziato, all’inizio di marzo, la ministra della difesa Angelina Teny (moglie di Machar) e il ministro degli esteri Mohammed Solomon.
Siria-Turchia
La presidenza turca ha ritenuto che “le condizioni del presidente siriano Assad per incontrare Erdogan sono inopportune”. Assad durante la sua visita a Mosca ha rilasciato un’intervista nel quale ha affermato che “per incontrare Erdogan chiediamo il ritiro delle truppe turche dal territorio siriano e la fine del sostegno militare alle milizie islamiste”, che controllano il nord ovest della Siria. Anche la riunione dei 4 vice ministri degli esteri di Russia, Iran, Turchia e Siria, che si doveva tenere a Mosca in questi giorni è stata rinviata ad una data da stabilirsi.
Etiopia
Il ministero degli esteri di Addis Abeba ha respinto le dichiarazioni del ministro degli esteri egiziano sulla diga “Rinascita”, bollandole come “irresponsabili”. Shokri aveva detto in una conferenza stampa, che il suo paese “difenderà gli interessi del popolo e la sua sicurezza alimentare e idrica con tutti i metodi, rispettando gli accordi e percorrendo fino all’ultimo le vie diplomatiche, ma tutte le scelte sono aperte”. Il negoziato tra Etiopia, Egitto e Sudan sulla gestione delle acque del Nilo si sono bloccate nel 2021, quando Addis Abeba aveva cominciato le operazioni di riempimento dell’invaso a monte della diga, riducendo le quote d’acqua ai paesi a valle, il Sudan e l’Egitto.
Notizie dal mondo Sono passati un anno e 22 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Il presidente cinese, Xi Jinping, a Mosca lunedì. Washington respinge la tregua proposta da Pechino e manda un secondo drone di spionaggio nel Mar Nero. La Corte Penale Internazionale ha emesso un mandato di arresto per Putin.
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Qui le vignette dell’ottimo Mimmo Lombezzi).
Dal 20 marzo iniziano le presentazioni della rivista antirazzista dell’associazione “Razzismo Brutta Storia”. Il programma lo trovate QUI.
C’è tempo fino al 31 marzo per partecipare a DIMMI – “Diari Multimediali Migranti”, il concorso nazionale che raccoglie e fa conoscere le storie di persone di origine o provenienza straniera che vivono o hanno vissuto in Italia.
AssoPacePalestina ha invitato in Italia una delegazione degli attivisti palestinesi di Masafer Yatta, l’area minacciata di sgombero per far posto ai coloni, nei pressi di El-Khalil (Hebron). Le iniziative si terrano fino al 22 marzo 2023. (Qui il sito)
A partire dal 14 marzo sono iniziate le proiezioni del documentario libico “’Aber Sabeel – Solo di passaggio”, sui campi di detenzione migranti, realizzato dall’associazione “Al-Marsad/Observatory on Gender In Crisis”. (Leggi la scheda sul film) Qui il programma di tutte le iniziative italiane.
Il 21 marzo è il Nawruz dei popoli della Mesopotamia. In modo particolare, per il popolo curdo è anche un giorno di lotta e speranza. Ecco il calendario delle iniziative per festeggiare con un impegno preciso di solidarietà QUI.
Dal 18 al 26 marzo 2023 a Milano (in presenza) e in tutta Italia (online) si svolgerà il 32° Festival del cinema Africano, d’Asia e dell’America Latina (FESCAAAL) Tutte le info. Le trovate a questo link.
8 marzo: Il premio Inge Feltrinelli menzione speciale diritti violati al miglior progetto editoriale è stato assegnato al sito egiziano Mada Misr. La direttrice e cofondatrice Lina Atallah “ha spiegato le ragioni della nascita e della vita di Mada. Una lezione per tutte e per tutti, qui, da noi”, ha scritto la collega Paola Caridi, presentatrice della cerimonia.
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