Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

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30 aprile 2023.

Rassegna anno IV/n. 119

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I titoli:

Sudan: Violata la tregua. Situazione drammatica nella capitale. 75 mila profughi sudanesi sono fuggiti nei paesi confinanti. I due generali golpisti vogliono andare avanti con le bombe consapevoli che nessuno potrà vincere sul campo di battaglia.

Siria: Missili israeliani sull’aeroporto di Homs.

Mauritania: Iniziata campagna elettorale per il voto del 13 maggio.

Tunisia: Sequestrato un volume critico al presidente Saied esposto alla fiera del libro. Chiuso lo stand della casa editrice.

Israele: A Tel Aviv e in altre città, ennesima manifestazione contro il governo Netanyahu per chiedere il ritiro della rifotma-truffa.

Libano-Siria: Manifestazioni pro e contro i provvedimenti per la cacciata dei profughi siriani.

Le notizie

Sudan

La tregua è solo sulla carta. Dopo una pausa notturna, i caccia e le bombe sono tornate dall’alba di oggi a mietere vite e causare danni. In un collegamento web, un attivista sudanese ci ha raccontato l’inferno che vivono milioni di sudanesi nella capitale. Ecco la sua analisi della situazione: “Siamo chiusi in casa, usciamo soltanto per pochi metri per tentare di trovare qualche venditore ambulante improvvisato. La vita sotto le bombe è dura e la paura ti assale all’inverosimile. Non c’è Internet e l’elettricità e l’acqua mancano completamente. Le comunicazioni cellulari vanno a singhiozzo e l’unica fonte di notizie generali è la radio finché   dureranno le batterie. I militari hanno ridotto all’impotenza il movimento popolare democratico che ha condotto la rivolta pacifica per 5 anni”.

L’ex premier Hamdouk, in un intervento in videoconferenza ad un convegno a Nairobi, in Kenya, ha affermato che quella in corso è una guerra tra due eserciti che si svolge in mezzo ai civili presi in ostaggio. Non ci sarà la vittoria di uno contro l’altro e di conseguenza è una guerra inutile. Se fallirà la mediazione africana, il Sudan sarà travolto da un conflitto senza precedenti nell’aria. Siria, Libia e Yemen appariranno come scaramucce. Gli effetti nefasti si sentiranno anche sui paesi arabi e africani”.

Nel frattempo continuano le evacuazioni dei cittadini stranieri e la fuga dei sudanesi. Secondo l’Acnur sono fuggiti nei paesi confinanti 75 mila sudanesi. Tramite Port Sudan sono stati evacuati via mare verso Gedda 19 mila persone di 96 nazionalità. Il dramma nel dramma è la presenza di 5 mila siriani, la maggioranza senza documenti, al porto e non è permesso loro di salire sulle navi per salvarsi e rimangono intrappolati al porto senza nessun tipo di assistenza.     

Siria

Nelle prime ore della notte tra venerdì e sabato, una pioggia di missili israeliani è caduta sulla zona dell’aeroporto di Homs. Secondo la stampa di Damasco, il sistema anti missilistico è entrato in funzione ed ha abbattuto una parte di essi. Il lancio è avvenuto questa volta da aerei che sorvolavano lo spazio aereo libanese. Sarebbero rimasti feriti tre civili oltre ai danni materiali, a quanto riporta l’agenzia stampa ufficiale SANA.

Mauritania

È iniziata venerdì la campagna elettorale per le elezioni politiche ed amministrative in Mauritania. I seggi apriranno il 13 maggio per un numero di elettori che, secondo la commissione elettorale indipendente, saranno 1 milione e 785 mila. Saranno eletti i consigli comunali e 15 governatori regionali e 176 deputati del Parlamento. In questa tornata si presentano 25 partiti e coalizioni, con un accordo tra maggioranza e opposizione sulle misure condivise per la trasparenza del processo elettorale, con la partecipazione di rappresentanti di lista nei seggi durante tutte le operazioni di voto. Nel 2024 si terranno le elezioni presidenziali.

Tunisia

Apertura ingloriosa della Fiera del libro in Tunisia, inaugurata dal presidente Saied con il motto: “diamo le ali alla libertà di pensiero”. Il libro dello scrittore Riahi, “Frankstein di Tunisi” è stato sequestrato e lo stand della casa editrice è stato chiuso. Il pretesto è la mancata licenza di pubblicazione da parte dell’ufficio di censura, ma la ragione vera è la critica esplicita che l’autore ha riservato alla storia dell’attuale presidente della repubblica, che ha compiuto – secondo l’autore – una manovra silenziosa di trasformazione in senso autoritario del sistema politico tunisino, vanificando le conquiste della rivolta del 2011. Contro l’ingiustificata censura e soprattutto contro la chiusura dello stand della casa editrice del libro, tutti gli editori tunisini indipendenti hanno chiuso i loro stand in solidarietà.

Israele

Come ogni sabato sera, dall’inizio dell’anno, decine di migliaia di israeliani si sono adunati nelle principali città per protesta contro il governo Netanyahu e il suo tentativo di snaturare il ruolo della magistratura. Le manifestazioni di ieri arrivano alla viglia della ripresa dei lavori del parlamento e in risposta a quella filo governativa organizzata a Gerusalemme ovest dal Likud e dei suoi alleati di estrema destra fascista. La riforma del sistema giudiziario prevede la nomina dei giudici dell’Alta corte dalla maggioranza governativa e la possibilità del parlamento con un voto a maggioranza semplice di annullare gli effetti delle decisioni della suprema corte. L’opposizione sostiene che questa riforma serve per salvare Netanyahu ed i suoi ministri dai processi giudiziari.

Libano-Siria

La presenza degli sfollati siriani rifugiati in Libano sta diventando un problema politico a Beirut. Le campagne razziste contro la loro presenza sono state contrastate da manifestazioni di solidarietà. Il governo ha preso la decisione di rimpatrio per tutti coloro che non sono in regola o senza documenti. La scorsa settimana sono stati rimpatriati 50 persone entrati in territorio libanese tramite i passatori, seguendo passaggi illegali. Appena rientrati sono stati prelevati dalla sicurezza siriana e sono finiti in carcere. Acnur e Amnesty International hanno contestato le misure coercitive di rimpatrio. I partiti di destra sfruttano la crisi economica, che ha ridotto in misera le famiglie libanesi, per addossare la responsabilità alla presenza dei campi profughi siriani.

In Libano, con una popolazione di 6 milioni di abitanti, ci sono oltre 2 milioni di sfollati siriani, la maggior parte dei quali non è registrata all’ACNUR e di conseguenza per sopravvivere questi siriani sono costretti al lavoro nero. Da qui nasce la campagna xenofoba che alimenta la guerra tra poveri. A questo aspetto sociale, si aggiunge la dimensione confessionale. La quasi totalità dei profughi siriani sono sunniti e la loro presenza sconvolge l’equilibrio confessionale libanese.   

Notizie dal mondo Sono passati 14 mesi e 5 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.

Approfondimenti

  • In ricordo del grande Gianni Minà

di Amerigo Kashbur vai all’articolo

  • “Eurocentrismo” di Samir Amin

di Giorgio Riolo QUI

  • [Finestra sulle Rive Arabe] Alla scoperta del romanzo kuwaitiano

di Federica Pistono qui

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Qui le vignette dell’ottimo Mimmo Lombezzi).

Oggi, 30 aprile, si terrà, in presenza ed online, l’assemblea dei soci di Anbamed. All’assemblea saranno invitati/e anche abbonati/e e amici/amiche di Anbamed, senza diritto di voto. Per partecipare, ecco il link per collegarsi: meet.google.com/yiy-gieq-gmg

Oggi, 30 aprile, è l’anniversario dell’assassinio del segretario regionale siciliano del PCI, Pio La Torre e del suo segretario Rosario Di Salvo. Si tengono in diverse città italiane incontri di commemorazione. A Palermo sarà presente la neo segretaria del PD, Elly Schlein.

Si è tenuta 11 aprile la giornata di iniziative a sostegno della liberazione di Julian Assange in diverse città d’Italia e d’Europa, a quattro anni dal suo arresto. Il movimento “Free Assange” ritiene importante che anche nelle nostre città si ricordi la vicenda umana e giudiziaria del fondatore di WikiLeaks, poiché questa vicenda va ben oltre la figura di Assange e mette in discussione diritti e libertà fondamentali di noi tutte/i. (Per approfondire).

Il 22 aprile 2023 è partita la raccolta firme per la campagna referendaria denominata “L’Italia per la pace” promosso dalla Cooperativa di mutuo soccorso ecologica Generazioni Future (erede della visione del mondo dei beni comuni di Stefano Rodotà), portavoce prof. Ugo Mattei, unitamente al Comitato Ripudia la Guerra, portavoce il prof. Enzo Pennetta. (QUI)

Campagna Amnesty International per la chiusura di Guantanamo. Da 21 anni il centro di detenzione di Guantánamo è una vergogna per i diritti umani. La maggior parte dei detenuti non è mai stata accusata di nessun reato. Troppi hanno subito feroci torture e maltrattamenti.

Il centro di Guantánamo deve chiudere!

Firma ora l’appello di Amnesty International. QUI

Pubblicato il numero 1/2023 della Rivista “Diritto, Immigrazione e Cittadinanza” promossa da ASGI e Magistratura Democratica dal 1999.
Dal 2017 la Rivista è passata dal formato cartaceo al sito internet dove pubblica i suoi contenuti gratuitamente online.

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