Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

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03 maggio 2023

Rassegna anno IV/n. 122 (1009)

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I titoli:

Palestina Occupata: Gaza bombardata dopo il lancio di razzi dalla striscia verso gli insediamenti israeliani. L’escalation è avvenuta in seguito alla morte di Khadar Adnan, dopo 87 giorni di sciopero della fame in cacere.

Sudan: Annuncio e smentite di una tregua di 7 giorni e trattative in Arabia Saudita tra emissari dei generali golpisti. I partiti politici dicono no alla guerra e stanno organizzando una manifestazione popolare in piazza.

Siria: Offensiva dei jihadisti nel nord est della Siria.

Iran: Riprendono i casi di avvelenamenti nelle scuole femminili.

Egitto: Inizia oggi il “dialogo nazionale”, tra i partiti governativi e opposizione.

Libano: Total avvia i lavori per la ricerca di gas al largo delle coste libanesi.

Le notizie:

Palestina Occupata

Una notte d’inferno a Gaza. L’esercito israeliano ha bombardato la striscia di Gaza per tutta la serata di ieri e la notte. Sono state colpite postazioni delle organizzazioni di resistenza e zone residenziali. L’escalation israeliana è la risposta al lancio di razzi da Gaza contro le colonie e le città della cintura attorno alla striscia palestinese. Dalla parte israeliana si parla di due feriti. Non si conosce il numero delle vittime palestinesi.

Secondo la stampa del Cairo, alle ore 04:00 di oggi è stato raggiunto un accordo di tregua, mediato da Egitto, Qatar e ONU.

Il lancio di razzi da parte delle organizzazioni della resistenza palestinese è avvenuto dopo l’annuncio della morte del detenuto Khadar Adnan, dopo 87 giorni di sciopero della fame ad oltranza. La famiglia e le organizzazioni di solidarietà con i detenuti accusano il governo israeliano ed in particolare il ministro Bin Gvir di “assassinio premeditato”.  Adnan è stato arrestato all’inizio di febbraio per la sua attività politica contro l’occupazione e la sua appartenenza alla Jihad Islamica. Ha dichiarato subito dopo il suo arresto lo sciopero della fame. Due giorni fa un tribunale israeliano ha respinto la richiesta, avanzata dai suoi legali, di rilascio su cauzione per le sue gravi condizioni di salute. Le autorità carcerarie hanno rifiutato il suo ricovero in ospedale, ma è stato tenuto sempre nella cella ambulatorio del carcere di Ramla. In tutte le prigioni israeliane, i detenuti palestinesi hanno dichiarato un giorno di sciopero della fame. In tutta la Cisgiordania e Gerusalemme est è stato dichiarato ieri lo sciopero generale in lutto per la morte di Adnan.

Sudan

Si è intensificato lo scontro a Khartoum nelle prime ore di stamattina, malgrado le notizie dell’accettazione dalle due parti belligeranti, esercito e milizie, di una proposta di tregua di 7 giorni, avanzata dai tre paesi mediatori africani. Bombardamenti aerei da parte dell’esercito contro le postazioni delle milizie attorno al palazzo presidenziale.

La situazione della popolazione civile nella capitale e in Darfur è drammatica. La gente è senza cibo e acqua e per i malati mancano medicine e ospedali, quasi tutti fuori uso o occupati militarmente dalle milizie di pronto intervento, per usarle come base di lancio dei razzi e della contraerea. La popolazione è tenuta in ostaggio dei due generali golpisti.

Il fronte delle forze politiche si è rivolto alla popolazione di scendere nelle strade per dire no alla guerra e indurre i due generali alla trattativa. Si sta lavorando per definire una data e decidere il luogo per ridurre il pericolo di rimanere intrappolati in mezzo al fuoco incrociato.

I due generali ed i loro portavoce lanciano dichiarazioni di accettazione delle tregue e delle proposte di una trattativa in Arabia Saudita, seguite subito da smentite e accuse alla parte avversaria di aver violato la tregua.

Oramai non si contano più le vittime dei combattimenti e dei bombardamenti. I civili uccisi nella sola capitale hanno superato i 500, ma a questo dato vanno aggiunte le vittime tra i militari e quelle cadute nelle lontane province. Nei combattimenti del Darfur in un solo giorno sono state uccise 100 persone. A Geneina, malgrado la tregua, la situazione è esplosiva.

Siria

L’organizzazione terroristica Daiesh (Isis) alza la testa nella regione nord est della Siria, sia nelle zone dell’autonomia curda sia in quelle sotto il controllo governativo e delle milizie iraniane. Nella giornata di ieri, un agguato di miliziani jihadisti ha ucciso 8 militari e civili di passaggio sulla strada rurale che collega due località strategiche nella provincia di Deir Azzour. In un precedente agguato di tre giorni fa, altri 5 militari governativi sono stati uccisi. Secondo l’Osservatorio siriano, dall’inizio dell’anno gli attacchi di Daiesh hanno causato la morte di 312 persone, tra jihadisti, civili e militari, sia governativi che combattenti curdi.

Iran

Contemporaneamente all’incontro della guida spirituale iraniana Alì Khaminei con una delegazione di insegnanti, per la giornata nazionale dell’istruzione, in sei scuole sparse in diverse città si sono ripetuti gli avvelenamenti negli istituti femminili. La stampa locale non rileva il fatto, ma sui social gli attivisti e il sindacato degli insegnanti (non riconosciuto) hanno postato foto e video di ambulanze arrivate per soccorrere le studentesse svenute. Per alcune è stato necessario il ricorso al ricovero in ospedale a causa dei gravi sintomi di asfissia e difficoltà respiratorie.

Il fenomeno era iniziato lo scorso autunno ed ha coinvolto circa 600 studentesse e poi ha ripreso in una seconda ondata lo scorso marzo. Le autorità non sono riuscite ad individuare le origini del fenomeno e non è stato mai arrestato nessuno in relazioni alle indagini. I comunicati ufficiali parlano fumosamente senza prove di “complotti nemici per destabilizzare l’Iran”.

Egitto

Si avvia oggi, nel palazzo dei congressi del Cairo, la conferenza per il dialogo nazionale, proposta un anno fa dal presidente Al-Sissi e alla quale sono invitati i partiti dell’opposizione, tranne la Fratellanza Musulmana. Il segretario generale del sindacato dei giornalisti, Dhia Rashwan, ha annunciato che alla seduta inaugurale interverranno diverse personalità politiche di rilievo non governative e un rappresentante dei detenuti recentemente rilasciati. Dalla prossima settimana i lavori della conferenza saranno pubblici, aperti a delegazioni diplomatiche straniere e ai giornalisti. Il movimento civile democratico, una coalizione di 12 partiti di opposizione, ha pubblicato un comunicato nel quale ha annunciato la sua partecipazione al “dialogo con il governo per definire le strategie di un impegno politico che faccia uscire l’Egitto dalla crisi economica”.  

Libano

La francese Total Energie, in collaborazione con Eni e Qatar Energia, ha annunciato la firma del contratto per l’avvio dei lavori di ricerca di gas al largo delle coste libanesi. La piattaforma off-shore inizierà le trivellazioni entro il 2023. Lo scorso ottobre, Libano ed Israele hanno firmato un accordo tecnico per la definizione dei confini marittimi, risolvendo con la mediazione di Washington il contenzioso su una zona rivendicata da tutte e due le parti.

Notizie dal mondo Sono passati 14 mesi e 8 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.

Approfondimenti

  • In ricordo del grande Gianni Minà

di Amerigo Kashbur vai all’articolo

  • “Eurocentrismo” di Samir Amin

di Giorgio Riolo QUI

  • [Finestra sulle Rive Arabe] Rileggere la storia dell’Algeria nella letteratura postcoloniale, di Jolanda Guardi QUI.

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Qui le vignette dell’ottimo Mimmo Lombezzi).

Si è tenuta 11 aprile la giornata di iniziative a sostegno della liberazione di Julian Assange in diverse città d’Italia e d’Europa, a quattro anni dal suo arresto. Il movimento “Free Assange” ritiene importante che anche nelle nostre città si ricordi la vicenda umana e giudiziaria del fondatore di WikiLeaks, poiché questa vicenda va ben oltre la figura di Assange e mette in discussione diritti e libertà fondamentali di noi tutte/i. (Per approfondire).

Il 22 aprile 2023 è partita la raccolta firme per la campagna referendaria denominata “L’Italia per la pace” promosso dalla Cooperativa di mutuo soccorso ecologica Generazioni Future (erede della visione del mondo dei beni comuni di Stefano Rodotà), portavoce prof. Ugo Mattei, unitamente al Comitato Ripudia la Guerra, portavoce il prof. Enzo Pennetta. (QUI)

Campagna Amnesty International per la chiusura di Guantanamo. Da 21 anni il centro di detenzione di Guantánamo è una vergogna per i diritti umani. La maggior parte dei detenuti non è mai stata accusata di nessun reato. Troppi hanno subito feroci torture e maltrattamenti.

Il centro di Guantánamo deve chiudere!

Firma ora l’appello di Amnesty International. QUI

Pubblicato il numero 1/2023 della Rivista “Diritto, Immigrazione e Cittadinanza” promossa da ASGI e Magistratura Democratica dal 1999.
Dal 2017 la Rivista è passata dal formato cartaceo al sito internet dove pubblica i suoi contenuti gratuitamente online.

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