Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)
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22 maggio 2023
Rassegna anno IV/n. 141 (1028)
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I titoli:
Palestina occupata: Il governo Ntanyahu si riunisce in uno scavo archeologico sotto la moschea di Al-Aqsa. Il suo ministro di estrema destra Ben Gvir entra nella moschea. Per l’ANP sono “provocazioni”.
Sudan: Oggi entra in vigore l’ennesima tregua. A Khartoum infuriano i combattimenti. 269 dispersi, tra di loro donne e minori.
Iran: Il governo annuncia l’arresto di un gruppo di agenti di Israele, “entrato dal Kurdistan iracheno”.
Libia: A Zawia è in corso una rivolta contro il governo Dbaiba. Bloccata la strada che collega la capitale al confine tunisino.
Libano: A Sidone, gruppi fondamentalisti vietano alle donne di andare in spiaggia in bikini.
Letteratura araba: Lo scrittore omanita, Zahran Al-Qasimi vince il premio IPAF di Abu Dhabi.
Le notizie:
Palestina occupata
Il governo israeliano ha svolto una sua riunione nei tunnel degli scavi archeologici sotto la moschea di Al-Aqsa. Il ministro di estrema destra Bin Gvir ha compiuto una passeggiata nella spianata delle moschee, parte integrante del luogo di culto islamico. “Sono provocazioni del governo israeliano per far scatenare una guerra di religione”, ha detto il portavoce dell’impotente Autorità Nazionale Palestinese. Condanne altrettanto impotenti di Amman e Il Cairo. L’intento del governo israeliano è quello di imporre dei fatti compiuti con la cacciata della popolazione palestinese, per completare la colonizzazione di Gerusalemme est. Ieri sono state effettuate altre demolizioni di case di famiglie palestinesi, con il pretesto di mancate licenze edilizie.
Sudan
Alla vigilia della tregua, che dovrebbe entrare in vigore stasera, lunedì, i combattimenti a Khartoum si sono intensificati, soprattutto per il controllo della base aerea di Wadi Sidna, a sud della capitale. Secondo testimonianze locali, l’esercito sta difendendo la base da un attacco delle milizie di pronto intervento. La base era stata usata nelle scorse settimane per l’evacuazione aerea di cittadini stranieri e per far giungere aiuti umanitari. Finora sono state 12 le tregue annunciate e mai rispettate. Un altro punto di scontro nella capitale è attorno al palazzo della TV pubblica, anch’essa in mano all’esercito.
Oltre ai morti e feriti, si affaccia anche il problema dei dispersi. Un comitato cittadino di Khartoum ha raccolto i dati di 269 dispersi, quasi tutti giovani tra i 20 e 35 anni, che non sono mai tornati a casa, dopo aver lasciato le abitazioni alla ricerca di cibo o medicine. A causa dell’abbandono dei commissariati di polizia, i cittadini non sanno a chi denunciare la sparizione dei loro familiari. Tra le persone sparite, ci sono 28 donne e 10 minori. Alcuni giovani che sono stati fermati sui posti di blocco e spariti per alcuni giorni, al loro ritorno hanno raccontato di essere stati derubati di soldi e telefonini da miliziani armati appartenenti al pronto intervento.
La tregua concordata a Gedda, con la mediazione saudita e statunitense, prevede questa volta un meccanismo di controllo, che non è stato specificato in quale modo entrerà in funzione.
Iran
Il ministro per la sicurezza iraniano ha annunciato l’arresto di un gruppo di spie, con compiti terroristici, legato a Israele. “Sono entrati dai confini occidentali (con il Kurdistan iracheno; sottinteso) e sono stati catturati subito dopo il loro ingresso clandestino. Sono stati sequestrati strumenti sofisticati di comunicazioni e materiale esplosivo”. Il comunicato non esplicita la nazionalità del gruppo arrestato. In Iran, sono avvenuti nei mesi passati attacchi di sabotaggio a strutture industriali e impianti nucleari. In uno di questi attacchi erano stati usati dei droni con cariche esplosive, che hanno causato un incendio gigantesco in un capannone industriale a Isfahan, nel centro dell’Iran.
Libia
A Zawia, ad ovest della capitale, è stato trovato sulla spiaggia, due giorni fa, il corpo senza vita di un attivista noto in città per la sua opposizione al dominio mafioso delle milizie. Immediatamente è scattata una mobilitazione popolare pacifica che ha chiesto al governo Dbeiba di agire per limitare il potere di questi criminali pagati dai vari ministeri. Nell’assenza di una risposta, i manifestanti hanno annunciato che bloccheranno il passaggio di tutti i mezzi sull’autostrada che collega Tripoli al confine con la Tunisia.
La scorsa settimana sono avvenuti scontri tra due milizie rivali per il controllo del territorio. A Zawia vi è la principale raffineria petrolifera della zona ovest della Libia ed è controllata da una milizia accusata, in un rapporto dell’ONU, di essere responsabile del contrabbando dei carburanti verso Tunisia e Malta.
Libano
La battaglia del bikini. In Libano sta suscitando rumore sui social e nei media la storia di una coppia, marito e moglie, che sono stati cacciati in malo modo dalla spiaggia di Sidone, per mano di un gruppo di facinorosi fondamentalisti capeggiati da un predicatore barbuto. Nel nome della difesa del pudore e della tradizione, hanno iniziato a insultarli e poi sono passati ai lanci di bottiglie e sabbia. Il giorno dopo, la conferenza stampa di un gruppo di donne, in difesa delle libertà individuali, è stata attaccata da una manifestazione di fondamentalisti che negavano il diritto di usufruire della spiaggia “con vestiti succinti e che mostrano le nudità della donna, in contrasto con la sharia”, ha detto lo sceicco, che si è autonominato poliziotto della buon costume (che in Libano non esiste).
Letteratura araba
“Il rabdomante” di Zahran Al-Qasimi ha vinto il premio IPAF 2023 di Abu Dhabi per la narrativa araba (QUI). Lo scrittore omanita ha vinto con un romanzo che narra il rapporto tra gli esseri umani e l’ambiente. “Un argomento di assoluta importanza nella nostra regione – ha detto il presidente della giuria, lo scrittore marocchino Al-Ashaari – affrontato con uno stile poetico”. L’IPAF è la costola araba del premio britannico Booker Prize ed è organizzato dal Centro per gli studi della lingua araba di Abu Dhabi. In questa 16esima edizione hanno partecipato alla gara 124 romanzi, sono stati selezioni 16 nella lista lunga a gennaio e 6 nella lista beve a marzo e ieri è stata annunciata, in diretta mondiale, l’opera vincente. Il premio assegna 50 mila dollari al vincitore oltre alla traduzione e pubblicazione dell’opera in lingua inglese. Agli altri 5 finalisti spettano 10 mila dollari ciascuno. Tra i finalisti vi è la scrittrice libica Najwa Bin Shatwan che risiede a Roma.
Notizie dal mondo Sono passati 14 mesi e 27 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Si è concluso il vertice G7 dei paesi capitalistici più ricchi, a Hiroshima. Per Ursola Von der Leyen è la città della pace. Forse la pace dei cimiteri delle vittime della bomba nucleare sganciata dagli USA. Conviene rileggere “1984” di George Orwell per un ribasso sul personaggio Big Brother.
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