Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

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24 maggio 2023

Rassegna anno IV/n. 143 (1030)

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I titoli:

Palestina occupata: Rastrellamenti e demolizioni di case è la politica quotidiana dell’esercito israeliano per fiaccare la resistenza della popolazione palestinese.

Sudan: Una relativa calma nel primo giorno di tregua. La popolazione è allo stremo senza cibo e senza acqua.

Turchia: Ankara sul cammino dell’Isis. Un drone ha attaccato in territorio iracheno. Uccisi tre militanti yazidi.

Iran: La prossima settimana il processo perle due giornaliste che hanno scoperto la morte di Zina Mahsa Amini.

Egitto: 8 condanne a morte per dirigenti della Fratellanza Musulmana.

Libano: Un altro mandato di cattura internazionale per il governatore della Banca centrale libanese, Salameh.

Iraq: Spariti nel nulla 83 milioni di dollari dalle casse di una società pubblica.

Le notizie:

Palestina occupata

Non passa un giorno che non ci sia un’operazione di rastrellamento dell’esercito israeliano nelle città, villaggi e campi profughi palestinesi della Cisgiordania. Ieri è toccato a Bala’a, ad est di Tulkarem. I soldati hanno assediato le case delle famiglie di due detenuti, per perquisirle. Sono stati affrontati con il lancio di pietre da molti giovani, accorsi per disturbare la prepotenza dell’esercito di occupazione. Il premier palestinese Shtie ha accusato il governo israeliano di voler rioccupare militarmente la Cisgiordania, anche quelle zone sotto il controllo dell’autorità nazionale palestinese.

Di pari passo va avanti la politica delle demolizioni di case. A Tora, a sud ovest di Jenin, l’esercito ha consegnato a due famiglie gli avvisi di demolizione, dando loro un periodo di 4 giorni per effettuare con le proprie mani le operazioni; altrimenti arriveranno i bulldozer militari e saranno addossate loro le spese.      

Sudan

Un cessate il fuoco interrotto in alcuni momenti da scambio di lancio di artiglieria a Khartoum. La calma relativa ha permesso alla popolazione di riprendere un respiro e pensare a rifornirsi. Un’attivista ha descritto ad Anbamed, via web, la situazione con queste parole: “In un clima torrido, militari e milizie pendono 5 milioni di sudanesi come ostaggio. Siamo senza acqua e elettricità e il cibo è finito. Siamo in 7 in casa e se oggi non si ferma la guerra, non sappiamo cosa mangiare”.

L’accordo firmato a Gedda sabato ed entrato in vigore lunedì sera prevede una tregua breve umanitaria di 7 giorni, per permettere il movimento delle persone, l’evacuazione degli ospedali occupati dalle milizie e usati come scudi e, infine, l’entrata e distribuzione degli aiuti umanitari. Non è previsto nessun meccanismo di controllo a terra, ma soltanto una sorveglianza satellitare.  

Turchia

Per la seconda volta in una settimana, l’aeronautica turca ha lanciato droni contro la provincia di Sinjar, in Iraq. I missili hanno ucciso tre militanti yazidi delle forze di difesa del popolo ed il ferimento di altri tre. Le unità di difesa del popolo fanno parte delle milizie Hashd Shaabi irachene e hanno combattuto contro Daiesh (Isis) fino alla sua sconfitta nel 2017. La Turchia di Erdogan usa gli attacchi contro gli yazidi per far propaganda elettorale sulla pelle dei curdi.   

Iran

La procura iraniana ha fissato la prima udienza per il processo contro le due giornaliste che hanno scoperto il caso della morte di Zina Mahsa Amini, nel settembre 2022. Sarà il prossimo martedì. A meno di una settimana dal processo, gli avvocati difensori non hanno ancora potuto né esaminare le carte dell’inchiesta, né incontrare le loro assistite. Nilofer Hamedi e Elahi Mohammadi avevano scritto e pubblicato le fotografie di Amini mentre era ricoverata in ospedale in fin di vita, in seguito alle torture subite in commissariato della polizia religiosa. In aprile, il portavoce della magistratura aveva annunciato le seguenti accuse rivolte alle due donne: “Contatti con potenze straniere nemiche, coinvolgimento in un complotto contro la sicurezza nazionale e propaganda contro il sistema della Repubblica islamica”.

Egitto

Il tribunale per la sicurezza dello Stato ha emesso la sentenza definitiva con 8 condanne a morte per i dirigenti della Fratellanza Musulmana (FM), tra i quali la guida spirituale, Mohammed Badi’e, e il suo sostituto Mahmoud Izzat. La sentenza è stata trasmessa al mufti della Repubblica, per un suo parere vincolante e la prossima udienza è stata fissata il 20 settembre prossimo. I dirigenti della FM sono sottoposti ad altri processi riguardanti le loro attività politiche. Izzat per esempio era stato condannato, in una serie di sentenze, per un totale di 80 anni di reclusione. La Fratellanza musulmana, nel 2012, aveva vinto le elezioni presidenziali ed eletto Morsi a presidente della Repubblica. Dopo il colpo di Stato di Al-Sissi è stata dichiarata una organizzazione illegale e inserita nella lista nera del terrorismo.

Libano

I guai del governatore della Banca centrale libanese, Riad Salameh, non hanno fine. Anche la magistratura tedesca ha emesso un mandato di cattura internazionale nei suoi confronti. In precedenza era stato emesso un mandato francese. Salameh è indagato in Svizzera e Lussemburgo per riciclaggio, sottrazione indebita di capitali e falso in atti di ufficio. Secondo le indagini avrebbe sottratto al sistema bancario libanese la somma di 300 milioni di dollari tra il 2002 e il 2015. Salameh si rifiuta di dimettersi e non si è mai presentato davanti ai giudici libanesi per gli interrogatori.  

Iraq

L’ente per la trasparenza ha scoperto la sparizione di 120 miliardi di dinari (83 milioni di dollari) dalle casse di una società pubblica nella provincia di Babilonia, a sud di Baghdad. Le somme sottratte riguardano i bilanci dal 2017 al 2022. Gli amministratori avevano distrutto i documenti contabili per nascondere le prove, ma gli inquirenti amministrativi sono riusciti ad impossessarsi dei computer con i file distrutti e sono così risaliti a quantificare il maltolto e identificare i responsabili.

L’ente per la trasparenza ha comunicato che in Iraq ci sono 11.650 funzionari pubblici implicati in fatti di corruzione e malversazione di denaro pubblico. Tra di loro ci sono 54 ministri. Le somme trasferite all’estero clandestinamente, dal 2003 al 2020, ammontano a 150 miliardi di dollari.

Notizie dal mondo Sono passati 14 mesi e 29 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.

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