Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

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14 giugno 2023

Rassegna anno IV/n. 164 (1051)

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 I Titoli:

Siria: Missili israeliani su Damasco. Un morto e diversi feriti.

Palestina Occupata: Un giovane ucciso dalle pallottole dei soldati israeliani.

Sudan: Situazione umanitaria tragica in Darfur.

Israele: Manovre militari che simulano una guerra su più fronti.

Giordania: Abbattuto un drone con mezzo kg di metanfitamina, una pericolosissima droga chimica.

Libano:Oggi 12esima seduta parlamentare per eleggere il presidente.

Tunisia: Tre dirigenti del partito islamista Ennahda in sciopero della fame in carcere.

Le notizie:

Siria

Missili israeliani hanno colpito alla periferia di Damasco, provocando la morte di una persona e il ferimento di altri, secondo un comunicato dell’esercito di Damasco. I missili sarebbero partiti dal Golan occupato e in parte sono stati intercettati. È il terzo attacco nel mese di giugno e il 18esimo dall’inizio dell’anno. Il regime siriano forte contro il suo popolo, si presenta un agnello di fronte alla tracotanza di Tel Aviv. I comunicati dell’esercito si concludono sempre con la frase: “ci riserviamo di rispondere”, reazione che non è mai arrivata.  

Palestina Occupata

Un giovane ucciso e 5 persone ferite in un attacco dell’esercito israeliano contro il campo profughi di Balata, vicino a Nablus. L’operazione di rastrellamento è stata compiuta con decine di mezzi militari e un bulldozer, con l’intento di demolire una casa. I soldati hanno lanciato una cannonata contro un’abitazione incendiandola, ma poi sono stai costretti al ritiro dal lancio di bombe molotov e pietre da parte di gruppi di giovani palestinesi.

A Ya’bad, una località a sud ovest di Jenin, un colono e 4 soldati israeliani sono rimasti feriti in una sparatoria che ha coinvolto la loro auto con un’auto guidata da giovani palestinesi armati con un mitra. Ya’bad è stata circondata dall’esercito ed è iniziata una incursione alla ricerca degli assalitori.

Sudan

Nella provincia di Darfur la situazione umanitaria è drammatica. A Kutum e Zalengei, tutt’e due assediate, le milizie di pronto intervento impediscono di entrare o uscire alle persone ed alle merci. Gli ospedali sono privi di materiale sanitario e non possono far fronte anche alle semplici necessità.

A Khartoum nulla di nuovo sul fronte militare. Le bombe continuano a cadere in mezzo alle case. Oramai non si tiene più il conto dei morti e feriti.

Sul fronte diplomatico arrivano i primi stop all’iniziativa di mediazione africana. Il governo sudanese ha detto di no alla missione del presidente keniota, William Ruto. L’esercito ha inoltre informato che non ci sarà nessun incontro tra Burhan e Hamidati, prima della resa delle milizie ribelli.   

Israele

L’esercito israeliano ha annunciato di aver concluso le manovre militari denominate “Pugno schiacciante”, che simulavano un conflitto su diversi fronti, in seguito ad un attacco missilistico israeliano contro siti nucleari iraniani. Secondo diversi analisti militari israeliani “la campagna mediatica attorno a queste manovre ha il duplice obiettivo di compattare il fronte interno e di mandare un messaggio a Teheran e Hezbollah”.

Giordania

L’esercito giordano ha abbattuto un drone proveniente dalla Siria. Al suo interno è stato trovato mezzo kg di metamfitamina, una sostanza stupefacente molto pericolosa. La fabbricazione e contrabbando di droghe chimiche, destinate principalmente al mercato dei paesi del Golfo, sono diventate un business che frutta milioni di dollari alle milizie e bande operanti in Siria. Lo scorso mese di maggio l’esercito giordano ha compiuto per la prima volta un bombardamento in Siria. È stata colpita la casa di un noto fabbricante di droga, uccidendo 8 persone, compresa la moglie e i figli minori del ricercato.

Libano

Si tiene oggi a Beirut la 12esima seduta del Parlamento per l’elezione del presidente della Repubblica. Tutte le precedenti 11 sedute sono andate a vuoto. Dallo scoro 30 ottobre, quando è scaduto l’incarico del precedente Aoun, la carica di capo dello Stato è assunta ad interim dal governo, anch’esso soltanto incaricato senza fiducia del legislativo. La Costituzione etnico-confessionale rende difficile gli equilibri del potere tra partiti e clan. Sono due i candidati in campo: Soliman Frangie, deputato ed ex ministro, e Jihad Azour, economista ed ex ministro delle finanze. La maggior parte dei partiti maroniti sono coalizzati sul nome del secondo, che però non gode il gradimento dei deputati sciiti, perché lo vivono come un candidato di sfida e non di concordia nazionale. Queste alleanze interne contrapposte sono il frutto anche si influenze estere: USA e Arabia Saudita da una parte e Francia, potenza ex coloniale, dall’altra. Sicuramente anche questa seduta si concluderà senza vincitori, ma servirà a misurare il consenso ottenuto dai due candidati, per arrivare alla prossima con un candidato unitario.

Tunisia

Tre dirigenti del partito islamista Ennahda sono in sciopero della fame in carcere. Oltre a Sohbi Atiq, che versa in gravi condizioni di salute ed è stato trasportato in ospedale, ci sono anche Ahmed Mishreqi e Yunis Nouri. Le accuse rivolte a Atiq riguardano l’autoriciclaggio di finanziamenti esteri alla campagna elettorale del partito per le presidenziali del 2019. Agli altri due non sono state rivolte ancora accuse e non sono stati portati davanti al giudice. Contro questo arresto amministrativo, illegale per la stessa legge tunisina, Mishreqi è in sciopero della fame dal 18 aprile.

Notizie dal mondo: Sono passati 15 mesi e 19 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Dal primo luglio, la Russia installerà in Bielorussia testate nucleare tattiche. Secondo rivelazioni stampa, i servizi segreti olandesi avevano informato la CIA delle intenzioni di Kiev di compiere l’atto terroristico contro il Nord Stream, tre mesi prima dell’accaduto. Washington li ha sconsigliati, ma i servii ucraini sono andati avanti. I giornalisti in trincea avevano accusato Mosca, senza prove.

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