I crimini del nazifascismo durante la guerra di liberazione non hanno avuto la necessaria azione giudiziaria per punire i criminali nazisti ed i loro servi fascisti italiani. Una mostra al Castello Sforzesco (fino al 25 giugno 2023) rende questa convinzione in modo palese ed atroce allo stesso tempo. La memoria, appunto, per tramandare alle nuove generazioni la convinzione che il fascismo e il nazismo non sono opinioni ma crimini.
Ringraziamo l’amico e maestro Piero Basso per questa lettera che ci ricorda questa mostra, che volentieri pubblichiamo:
Buongiorno a tutte e a tutti.
Desidero segnalarvi una mostra interessantissima, e assai poco
pubblicizzata, presentata al Castello Sforzesco da aprile e aperta solo sino
al 25 giugno.
La mostra, dal titolo “Nonostante il lungo tempo trascorso” rievoca,
attraverso fotografie, documenti, videofilmati, i crimini nazifascisti
commessi in Italia e all’estero contro la popolazione civile e contro i
militari italiani (che, ricordiamolo, nella stragrande maggioranza
rifiutarono l’adesione alla repubblica di Salò, pagando per questa scelta un
caro prezzo di sofferenze e di sangue):
La mostra, accanto all’attenta ricostruzione delle principali stragi,
ricorda anche la stagione dei processi per i crimini nazifascisti presso i
tribunali militari italiani avviata nel 1994 dopo la casuale apertura
dell’armadio della vergogna, dove per cinquant’anni erano rimasti nascosti
ben 695 fascicoli giudiziari, senza che nessun governo, monocolore
democristiano, quadripartito o di centro-sinistra, si sia mai preoccupato di
chiedere giustizia.
La mostra, sotto l’alto patronato del presidente della Repubblica, è stata
voluta e realizzata dallo stato maggiore della difesa e dalla procura
generale militare, e questo mi sembra un segno importante in un momento come
questo in cui tanti guerrieri da talk-show televisivo e ahimè anche tanti
parlamentari invocano più armi, più soldi, sino alla vittoria! (già cinque
secoli fa Erasmo ammoniva: “la guerra piace a chi non la conosce”).
Visitare la mostra mi sembra quindi non solo un modo per non dimenticare
cosa è stata la barbarie nazifascista (e la mostra non nasconde le
responsabilità dei repubblichini in molti dei crimini contro la popolazione
civile), ma anche un modo per affermare il nostro impegno contro ogni
fascismo e contro ogni guerra e la nostra solidarietà con chi, all’interno
delle istituzioni, condivide queste posizioni.
La mostra è ospitata in due sale sotterranee del Castello, la Sala
Viscontea e la Sala dei Pilastri, con accesso dalla Corte Ducale. Non vi
sono sedie di fronte ai diversi pannelli, ma è possibile sedere nella sala
dei Pilastri dove vengono proiettati numerosi filmati.
L’accesso alla mostra è gratuito; viene tuttavia richiesto l’acquisto del
biglietto di ingresso ai musei (3 €) che consente l’accesso a tutte le sale
del Castello.
Spero di aver suscitato il vostro interesse per questa mostra
(“itinerante”: si presume quindi che sarà esposta anche in altre città).
Un saluto cordialissimo a tutte e a tutti
Piero Basso
Per saperne di più e per visualizzare un foto-gallery;
Altri dettagli sul sito del Comune di Milano:
E qui trovate una recensione: