Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)
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05 luglio 2023
Rassegna anno IV/n. 185 (1072)
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I Titoli:
Palestina Occupata: Conclusa l’operazione militare israeliana a Jenin. Non ha raggiunto gli obiettivi e Netanyahu ne annuncia altre. Un investimento intenzionale a Tel Aviv ha ferito 7 cittadini israeliani. Lancio di razzi da Gaza e bombardamenti israeliani all’alba.
Sudan: Quattro giorni di combattimenti strada per strada a Omdurman. 20 civili morti nella sola giornata di ieri. Abbattuto un secondo Mig.
Tunisia: Assassinato a Sfax un tunisino di 42 anni. Fermati 3 migranti cameronesi. La città è da tre giorni teatro di scontri con i migranti.
Egitto-Turchia: Tornano gli ambasciatori dopo un processo di normalizzazione diplomatica durato oltr edue anni.
Giordania: In un mese, arrestati 1092 trafficanti e spacciatori di droga.
Afghanistan: Bandita la bellezza. A Kabul saranno chiusi locali di parrucchiere e estetiste.
Le notizie:
Palestina Occupata
Dopo tre giorni di guerra guerreggiata contro la popolazione di Jenin, l’esercito israeliano ha ritirato i suoi soldati, senza raggiungere i suoi obiettivi di schiacciare la resistenza armata contro l’occupazione. Per coprire la ritirata dei soldati, i generali israeliani hanno introdotto nel cuore della città i carri armati. I soldati hanno lasciato dietro loro distruzioni e morti. Il premier Netanyahu ha riunito i suoi ministri ed i capi dell’esercito e dei servizi di sicurezza per annunciare in una conferenza stampa che “l’operazione è finita, ma non sarà l’ultima”. Tra le dodici vittime assassinate dai soldati di Tel Aviv, informa il ministero della sanità palestinese, ci sono 3 pericolosissimi terroristi dell’età di 11 anni, che sedevano ancora sui banchi delle scuole elementari”.
A Tel Aviv, Hamas ha rivendicato l’attacco con un investimento automobilistico che ha ferito 7 cittadini israeliani in attesa in una fermata degli autobus. L’uomo alla guida, in uniforme militare, è sceso dall’auto e con un coltello ha colpito altri passanti ed è stato ucciso da una guardia armata presente sulla scena dell’attacco.
La propaganda dell’esercito e della polizia israeliane hanno tentato all’inizio di minimizzare l’accaduto, parlando di uno squilibrato che aveva tentato, in passato, diverse volte il suicidio.
Le aggressioni militari israeliane in Cisgiordania hanno portato soltanto ad una maggiore insicurezza dei coloni. Oramai ci vanno ad insediare nel nord della Cisgiordania soltanto gli elementi più scalmanati ed ideologicamente legati alle correnti più scioviniste del sionismo.
All’alba, i caccia israeliani hanno bombardato Gaza in risposta ad un lancio di 5 missili dalla Striscia verso gli insediamenti della cintura. Sono stati colpite due zone, una a Jebalia, nel nord, e una ad ovest di Gaza città. Ci sono stati danni materiali ma nessuna vittima.
Sudan
Quattro giorni di duri combattimenti casa per casa ad Omdurman, la parte della capitale situata ad ovest del Nilo. Le truppe speciali dell’esercito avanzano dopo i bombardamenti aerei e dell’artiglieria, per snidare i miliziani nascosti nelle case, occupate dopo la fuga dei proprietari. Una guerriglia che durerà a lungo, mettendo in pericolo la vita dei civili. Secondo un’attivista, raggiunta da Anbamed via web, nelle ultime 24 ore ci sono stati a Khartoum 20 civili morti e almeno 100 feriti, molti dei quali sono stati medicati in ambulatori improvvisati da unità di protezione civile indipendenti autorganizzate. La giovane universitaria improvvista infermiera ha raccontato che questi scontri sono i più duri che lei abbia seguito dall’inizio del conflitto tra i due generali per la conquista del potere.
Le milizie di Hamidati hanno sostenuto di aver abbattuto il secondo caccia Mig dell’esercito sui cieli della capitale. Attivisti hanno scritto sui social di aver visto i due piloti lanciarsi con i paracaduti, ma non si sa se sono finiti in zone controllate dall’esercito oppure dalle milizie. L’esercito non ha commentato finora la caduta dei due Mig.
Secondo ii dati più aggiornati dell’ONU, gli sfollati sudanesi sfiorano i 3 milioni, 650 mila dei quali profughi rifugiati nei paesi confinanti. Le vittime civili nella sola Khartoum sono tremila. Gli sviluppi nel Darfur sono drammatici ed indicano uno scivolamento verso la guerra interetnica.
Tunisia
L’assassinio a Sfax di un tunisino di 41 anni, per mano di un gruppo di migranti subsahariani, che lo avevano colpito con un coltello, sta infiammando la Tunisia con un’ondata di caccia alle streghe. La città è meta di migliaia di migranti nel tentativo di imbarcarsi verso le coste italiane. Da tempo ci sono frizioni tra migranti e autoctoni, anche per futili motivi, ma da lì alla xenofobia la strada è breve. E il ruolo incontrollato dei social è come la benzina sul fuoco. La stampa locale parla di tre giorni di violenti scontri a Sfax che hanno portato a questo crimine. La procura ha annunciato il fermo di tre migranti camerunesi accusati dell’assassinio, inchiodati dalle videocamere di sorveglianza dei negozi della zona. La polizia tunisina ha rafforzato i controlli sui documenti dei migranti ed ha arrestato ieri 22 persone senza permessi di soggiorno. La popolazione rivendica invece l’intervento dell’esercito per riportare l’ordine. Il presidente Saied ha convocato il ministro dell’interno e tutti i capi dei servizi di sicurezza per far fronte all’emergenza.
Egitto-Turchia
Il Cairo ed Ankara hanno ristabilito i rapporti diplomatici con la designazione e l’insediamento simultaneo dei nuovi ambasciatori. Le relazioni diplomatiche sono state interrotte da parte turca in seguito al colpo di Stato del generale Al-Sissi contro il presidente islamista della Fratellanza musulmana, Morsi. La Turchia di Erdogan cercava di attuare un’egemonia sul mondo arabo-islamico, ma il suo disegno si è scontrato con le altre potenze regionali, Iran, Egitto e Arabia Saudita. La crisi economico-finanziaria ha costretto il mancato neo sultano ad un ruolo più modesto. Le condizioni del Cairo sono state umilianti: chiudere i media dell’opposizione egiziana che trasmettevano di Istanbul e cacciare i capi della Fratellanza musulmana più in vista. Dopo due anni di estenuanti trattative, le volontà di Al-Sissi sono state esaudite.
Giordania
La polizia giordana ha arrestato in un mese oltre 1000 trafficanti e spacciatori di droga in 593 operazioni di controllo. Nelle retate sono state sequestrate ingenti quantità di droga: cocaina, eroina e soprattutto pasticche chimiche. Tra il materiale trovate nei depositi vi sono anche armi automatiche. La provenienza di questo materiale secondo il ministero dell’interno è la Siria, dove l’industria delle droghe artificiali è fiorita enormemente durante la guerra civile. Nei primi due mesi del 2023, l’esercito giordano ha sequestrato al confine con la Siria 22 milioni di pasticche di captagon, la stessa quantità bloccata in tutto il 2022. Per il contrabbando, i trafficanti hanno usato tutti i mezzi possibili ed immaginabili, dagli asini addestrati ad attraversare la frontiera da soli, fino ai droni. A metà giugno, sono stati abbattuti 3 droni con dei carichi dii droga e armi. A maggio, sul confine con la Siria sono avvenuti diversi scontri armati con trafficanti armati. Amman ha risposto con un raid aereo, dove è stata bombardata la casa di un produttore di droghe sintetiche, che aveva trasformato una parte della villa in laboratorio chimico. È stato ucciso lui, la moglie e altri 6 figli, 4 dei quali bambini.
Afghanistan
A Kabul esiste un ministero denominato Ministero della Promozione della Virtù e della Prevenzione del Vizio, che è tutto un programma. La bellezza nella convinzione dei fondamentalisti è un vizio. Il portavoce dei taliban ha comunicato che entro un mese devono chiudere tutti i centri di bellezza femminili, parrucchiere e estetiste, I barbieri invece possono rimanere aperti. È un ulteriore giro di vite da parte del governo dei mollah contro le donne. Questi luoghi sono normalmente frequentati dalle spose prima del matrimonio e nelle festività. In Afghanistan, dal ritorno dei taliban al potere, dopo la sconfitta degli USA e della Nato, nell’agosto 2021, sono state introdotte restrizioni contro lo studio e il lavoro femminili. Le ragazze non hanno più potuto frequentare le scuole medie e superiori e migliaia di donne sono state cacciate dai luoghi di lavoro.
Notizie dal mondo: Sono passati 16 mesi e 10 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.
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