Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica fondata da Farid Adly.
Direttore responsabile Federico Pedrocchi)
Per ascoltare l’audio di oggi, 02 settembre 2023:
Rassegna anno IV/n. 244 (1131)
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I Titoli:
Siria: Proteste di massa nella provincia meridionale di al-Suwaidaa, a maggioranza drusa. Un attentato qaedista nel nord ovest.
Palestina Occupata: Un giovane palestinese ucciso con la bandiera in mano, per difendere la terra dalle colonizzazioni.
Sudan: Nei campi degli sfollati sono stati registrati i primi casi di colera.
Egitto: Un funzionario si dimette dall’incarico per protesta contro le demolizioni di monumenti storici nel centro del Cairo.
Marocco-Algeria: Due turisti franco-marocchini uccisi dalla guardia costiera algerina.
Tunisia: Candidato all’Oscar il film della regista Kawthar Bin Hania, “Le figlie di Olfa”, un film sugli anni bui del jihadismo.
Le Notizie:
Siria
Grandi manifestazioni di massa hanno attraversato ieri le vie di al-Suwaidaa, città siriana meridionale abitata prevalentemente da drusi. Da due settimane la regione è scossa da proteste contro il carovita, con sempre maggiori caratterizzazioni politiche. Gli slogan e gli striscioni chiedevano esplicitamente la caduta del regime di Bashar Assad. L’importanza di queste proteste risiede nel fatto che Suweidaa è stata sempre una città neutrale e non ci sono state mai rivolte contro il regime dal 2011 in poi.
Il governo siriano non gode buona salute. Anche a Lathiqia, nel nord, principale città di sostenitori del regime, il carovita sta erodendo il consenso e l’offensiva dei qaedisti dell’ex Fronte Nusra trova spazi di manovra per colpire. La giornata di ieri, nel nord ovest della Siria, è stata la giornata più nera degli ultimi anni. Un attentatore suicida di Tahrir Sham è penetrato tra le truppe governative a Sarraf, nella zona rurale a nord di Lathiqia. L’attacco degli assalitori, che ne è seguito, ha lasciato a terra 19 vittime e decine di feriti.
Palestina Occupata
L’esercito israeliano ha represso nel sangue le manifestazioni contro la colonizzazione, in diverse località della Cisgiordania. I soldati hanno sparato ad altezza d’uomo contro gli attivisti “armati” di bandiere palestinesi e di pietre. Un giovane è stato ucciso a Aqqaba, nel nord del territorio occupato. Secondo il ministero della sanità dell’ANP, sono circa un centinaio i feriti colpiti da pallottole militari in diverse località dove si sono tenute le manifestazioni.
A Gaza, i militari israeliani hanno sparato contro il concentramento pacifico di palestinesi, per una marcia delle bandiere, nei pressi del filo spinato eretto attorno al grande carcere a cielo aperto che è la striscia di Gaza. La manifestazione è stata indetta in solidarietà con i luoghi islamici di Gerusalemme est, minacciati di occupazione da parte dei coloni estremisti.
Sudan
Gli annunci di future soluzioni politiche del conflitto non trovano riscontri sul terreno. Le mobilitazioni militari sono all’apice. In Kordofan, nelle settimane passate, gruppi armati hanno aderito alla rivolta delle forze di Pronto intervento (RSF), mentre ieri diversi gruppi locali hanno reclutato 6 mila giovani per combattere a favore dell’esercito.
I centri dei maggiori combattimenti tra milizie ed esercito sono diventati tre: Khartoum, Darfur e Kordofan. In quest’ultima provincia si registra il dramma dei secondi sfollamenti di decine di migliaia di persone, che in passato erano scappate dagli scontri nella capitale.
La situazione sanitaria è drammatica anche nei campi profughi in Ciad. Nel campo di Adré, al confine tra i due paesi, un volontario ha raccontato che nell’ambulatorio che riceve almeno 300 persone al giorno, si curano i sintomi con acqua e sale. L’ONU ha lanciato l’allarme per la diffusione del colera.
Egitto
Un funzionario governativo si è dimesso per protesta contro le demolizioni dei cimiteri storici nel centro del Cairo. Aiman Wanas, capo del “Dipartimento per la protezione dei monumenti storici” ha presentato le sue dimissioni dall’incarico, sostenendo che il suo lavoro “sarebbe inutile vista la determinazione del governo a continuare le demolizioni di monumenti importanti e caratteristici, in particolare dei cimiteri, nel nome della modernizzazione”. Nei giorni scorsi si sono diffuse, sulle piattaforme social, immagini di cimiteri storici, contenenti monumenti artistici e costruzioni architettoniche caratteristiche di epoche passate, mentre le ruspe le stavano demolendo. La protesta sul web ha salvato il mausoleo dell’emiro dei poeti arabi, Ahmed Shawqi.
Marocco-Algeria
Le guardie costiere algerine hanno ucciso due turisti franco-marocchini ed arrestato un terzo, dopo il loro ingresso per errore nelle acque territoriali algerine. Il gruppo di turisti avevano fatto una gita in mare su acquascooter, partendo da un villaggio turistico in Marocco, vicino al confine con l’Algeria. Secondo il racconto dell’unico superstite libero, il carburante era esaurito e avevano dovuto pedalare per far ritorno alla base, ma a causa del buio hanno perso l’orientamento.
Il fatale incidente è un segnale della tensione politica e militare tra i due paesi arabi vicini.
Tunisia
Il film della regista Kawthar Bin Hania, “Le figlie di Olfa” è stato candidato, dalla “Commissione nazionale tunisina per l’audiovisuale”, al premio Oscar, nella gara per il miglior film straniero. Il film racconta la storia vera di una madre (di nome Olfa) e le sue quattro figlie, durante i tempi bui nelle quali imperversava il pensiero jihadista e le sue malefatte. Due delle ragazze, infatti, sono morte in azioni terroristiche. Un film che racconta la storia della Tunisia negli ultimi 12 anni con gli occhi di 5 donne. È la seconda volta che una pellicola di Bin Hania viene candidata all’Oscar. La precedente (anno 2021) è intitolata “L’uomo che vendette la propria schiena”.
Notizie dal mondo
Sono passati 18 mesi e 8 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Erdogan incontra Putin lunedì prossimo. Mosca dona grano a sei paesi africani e attiva i missili balistici contro l’Ucraina. Pioggia di droni su Mosca.
In Niger, è braccio di ferro tra Francia e militari golpisti. L’attacco per procura dei paesi dell’ECOWAS è svanito nel nulla, “per mancanza di truppe combattenti”.
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