Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica fondata da Farid Adly.
Direttore responsabile Federico Pedrocchi)
Per ascoltare l’audio di oggi, 03 settembre 2023:
Rassegna anno IV/n. 244 (1131)
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I Titoli:
Siria: Le guerre siriane mietono più di 50 vittime in un giorno, ma non fanno notizia.
Palestina Occupata: Occupazione di terre agricole in Cisgiordania e divieto di pesca a Gaza.
Tunisia: Arresti domiciliari per un dirigente del partito Ennahda, alla viglia di una riunione della segreteria.
Egitto: Il fondatore della “Corrente liberale”, Hisham Qassim, ha iniziato lo sciopero della fame in carcere.
Israele: Pallottole contro una protesta di esuli eritrei a Tel Aviv.
Sahara Occidentale: L’esercito di occupazione marocchino ha ucciso 5 combattenti saharawi con un drone di fabbricazione israeliana.
Iraq-Iran: Posta la prima pietra nella linea ferroviaria Bassora-confine iraniano. Un piano di sviluppo che coinvolgerà Turchia e Siria.
Le Notizie:
Siria
La guerra dimenticata. Quella siriana non ha più i riflettori accesi della stampa internazionale, ma miete decine di vittime tutti i giorni; in silenzio. Tutto il nord siriano è in fiamme. Nella giornata di ieri sono state contate 54 vittime, combattenti e civili, nelle azioni militari sui diversi fronti. Bombardamenti russi sulla provincia di Idlib, droni turchi su Hasaka, bombardamenti di artiglieria tra governativi e le milizie Tahrir Sham nella provincia di Aleppo, agguati di Daiesh ed attacchi contro i curdi da parte delle milizie islamiste filo turche e poi l’ultima crisi nelle zone dell’autonomia nel nord est, soprattutto nella provincia di Deir Azzour. A questo altissimo numero di perdita di vite umane, si aggiungono le vittime quotidiane per le esplosioni delle mine disseminate lungo tutte le linee dei mille fronti di battaglia.
Palestina Occupata
Sono state registrate ieri diverse azioni di occupazione di terreni agricoli palestinesi da parte di coloni, protetti dall’esercito. L’episodio più grave è avvenuto a Qusra, a sud di Nablus. Sei contadini sono rimasti feriti con colpi di pallottole di guerra e sono stati ricoverati nell’ospedale del capoluogo.
La repressione delle attività economiche palestinesi è sistematica. Le barche dei pescatori di Gaza sono state attaccate dalle unità della marina di Tel Aviv. Un pescatore è stato ferito da una pallottola ed è stato riportato in spiaggia per le prime cure. È il terzo attacco, nella giornata di ieri, contro le barche palestinesi. Obiettivo del governo di Tel Aviv è quello di strangolare l’economia palestinese e renderla schiava di quella israeliana.
Il dossier più importante all’ordine del giorno del governo israeliano è quello dei detenuti politici palestinesi. Il ministro estremista Bin Gvir ha emanato una direttiva alle direzioni delle carceri per ridurre le visite dei familiari, da una al mese, ad una ogni due mesi. La Croce rossa internazionale e l’ONU hanno condannato questo passo provocatorio, considerato tale dalle stesse direzioni delle prigioni. Il governo Netanyahu, nel tentativo di attenuare le reazioni internazionali, ha dichiarato che il provvedimento non è ancora operativo, ma di fatto molte famiglie in visita sono state respinte e costrette a far ritorno a casa senza poter vedere i loro cari. Centinaia di detenuti politici hanno annunciato l’adesione allo sciopero della fame proclamato per il 13 settembre.
Tunisia
Le autorità giudiziarie hanno messo agli arresti domiciliari il dirigente del partito Ennahda, Abdelkerim Harouni, presidente del Consiglio Shura del partito. Un provvedimento non motivato che avviene a poche ora prima della riunione, di oggi, del Consiglio del partito in preparazione del congresso, previsto nel prossimo mese di ottobre. In un comunicato, Ennahda accusa il presidente Siaed di agire per annullare i diritti costituzionali della libertà d’organizzazione politica, garantiti dalla Costituzione del 2014. Dallo scorso febbraio, sono stati imprigionati decine di esponenti politici, in particolare di Ennahda, chiuse le sedi del partito e vietate tutte le riunioni, in sfregio alle norme approvate dopo la rivolta del 2011, che aveva messo fine alla dittatura di Ben Alì.
Egitto
L’editore e esponente politico, Hisham Qassem, detenuto da tempo, in seguito ad una denuncia per diffamazione da parte di un ministro, ha iniziato lo sciopero della fame per protesta contro il rinvio della seduta del processo che era prevista ieri sabato. Hisham Qassem è il fondatore del partito “Corrente liberale” che critica nel suo programma il dominio delle forze armate sull’economia egiziana. Quello economico è un tema sensibile in una fase nella quale l’inflazione è salita al 38% e la lira ha perso il 50% rispetto al dollaro. Il prossimo anno, infatti, sono previste le elezioni presidenziali e il gruppo al potere non intende avere rivali veri all’attuale presidente Al-Sissi nella corsa elettorale.
Israele
La polizia ha sparato pallottole di guerra per disperdere un gruppo di esuli eritrei, che stavano contestando una manifestazione organizzata dall’ambasciata del loro paese a Tel Aviv. Sono state ricoverate 170 persone, tra i quali 21 colpite da pallottole e 12 dei quali in gravi condizioni. La polizia sostiene che la protesta non era autorizzata e che gli agenti sono stati aggrediti con pietre e bastoni. Alcuni agenti sono stati accerchiati e sentendosi in pericolo hanno usato le armi. Sono state arrestate 39 persone per resistenza a pubblico ufficiale.
In Israele vivono circa 18 mila richiedenti asilo eritrei, arrivati irregolarmente tramite il Sinai egiziano, in fuga dal regime dittatoriale di Isaias Afewerki.
Sahara Occidentale
Il Fronte Polisario ha annunciato che il suo dirigente e comandante militare, Aba Ali Hammoudi, è stato ucciso in un attacco con droni dell’esercito di occupazione marocchino. L’auto colpita dai missili di fabbricazione israeliana aveva a bordo altri 4 combattenti, anche loro rimasti uccisi. In tutto il territorio del Sahara Occidentale è stato proclamato il lutto nazionale per tre giorni. Secondo la direzione del Polisario, il grave attacco è avvenuto durante la visita di una delegazione USA nel settore sotto il controllo del Polisario, nel tentativo di riavviare i negoziati per la composizione del conflitto. Washington ai tempi dell’amministrazione Trump aveva riconosciuto la sovranità del Marocco sul Sahara in cambio della normalizzazione dei rapporti tra Rabat e Tel Aviv.
Iraq-Iran
Il premier Soudany ha posato la prima pietra nel progetto di una linea ferroviaria che collegherà Iran, Siria e Turchia, passando per il territorio iracheno. Il primo tratto da Bassora fino al confine iraniano sarà completato in due anni. Il piano strategico decennale, denominato “Via dello sviluppo”, prevede la costruzione di una linea ferroviaria che collega le principali città irachene con la rete ferroviaria turca e siriana fino a raggiungere il Mediterraneo. A finanziare il progetto contribuiranno investimenti locali e di altri paesi del Golfo, in particolare il Qatar.
Notizie dal mondo
Sono passati 18 mesi e 9 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Erdogan incontra Putin domani lunedì. Mosca pronta a firmare l’accordo per l’esportazione del grano ucraino, se i paesi europei cedono sulle sanzioni.
In Niger, davanti ad una base militare francese, manifestazioni popolari in sostegno del golpe. Tramontato l’intervento militare africano, rimane sul tavolo soltanto la proposta politica algerina. Ma Parigi non vuole rinunciare alla rapina delle risorse strategiche, soprattutto l’uranio.
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