Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.
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Rassegna anno IV/n. 275 (1162)
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I Titoli:
Migrazioni: Una motovedetta della Guardia Costiera libica ha speronato un gommone carico di migranti, salvati poi dall’ONG Open Arms.
Tunisia: Il presidente Saied rimette in discussione il memorandum firmato a luglio con l’UE. “Non accettiamo elemosina, vogliamo rispetto!”.
Egitto: Il presidente al-Sissi si ricandida. “Adesso potete cambiare!” afferma in una sfida al buonsenso.
Turchia-Iraq: Un impotente governo di Baghdad condanna i raids turchi sul nord dell’Iraq.
Siria: Scontri nel nord est della Siria. Milizie filo governative bombardano le postazioni curde nella provincia di Deir Azzour.
Le Notizie:
Migrazioni
La Mediterranea Saving Human ha denunciato che sabato una motovedetta della Guardia costiera libica ha speronato un gommone carico di migranti rischiando di farlo affondare. “Quella motovedetta era stata consegnata dall’UE alla Libia il 6 febbraio scorso”, denuncia l’ONG. “Il tentativo da parte della TS-LCG 300 di affondare la barca con le persone in difficoltà è stato osservato dall’alto da aereo #SeaBird di @seawatch_intl e, per fortuna, le persone sono poi state tutte soccorse da
@openarms_fund. Ecco chi sono i mandanti dei crimini in mare”.
La neo direttrice dell’OIM, Amy Pope, ha espresso le sue preoccupazioni per l’elevato numero di vittime tra i migranti nel Mediterraneo centrale e soprattutto “del fatto che questo venga considerato assolutamente normale, come un prezzo scontato della mobilità umana”. Pope inizierà un suo primo viaggio nei paesi africani, “dove c’è la maggiore mobilità umana nel mondo. L’80% delle migrazioni avvengono all’interno del continente africano”, senza che vi sia concentrata l’attenzione dei media e della politica. Secondo l’ex consulente della Casa Bianca, che ha assunto il suo incarico domenica, “è un dato assodato che le migrazioni rafforzano le economie ed in modo particolare dei paesi ricchi, che soffrono una bassa crescita demografica e un invecchiamento della popolazione”.
A dieci anni dalla strage di migranti al largo di Lampedusa, leggi il comunicato ACNUR, OIM e UNICEF
Tunisia
Il presidente Saied ha sferrato uno schiaffo all’UE, rifiutando le offerte che ha definito elemosine e respingendo le interferenze nella politica interna. «La Tunisia, che accetta la cooperazione, non accetta la carità né l’elemosina. Il nostro Paese e la nostra gente non vogliono pietà, ma esigono rispetto», ha affermato Saied in un comunicato. La Tunisia, ha aggiunto, «respinge quanto annunciato nei giorni scorsi dall’Ue, non per l’importo in questione, perché tutta la ricchezza del mondo non vale un grammo della nostra sovranità, ma perché la proposta contraddice il memorandum d’intesa firmato a Tunisi nello spirito che ha prevalso alla conferenza di Roma del luglio 2022». I paesi della sponda nord del Mediterraneo hanno voluto che la Tunisia facesse il cane da guardia dei confini sud dell’Europa, accollandosi la gestione dei migranti in cambio di briciole e per di più dettando le linee guida per la stessa politica interna. Il presidente Saied ha fatto saltare il banco: «La Tunisia, come molti altri paesi, ha sofferto a causa dell’attuale sistema globale e non vuole esserne nuovamente vittima, così come non lo vogliono i paesi da cui provengono queste ondate migratorie – aggiunge Saied nella nota della presidenza tunisina -. Sono vittime di un sistema globale in cui mancano giustizia e rispetto per la dignità umana».
Egitto
Il presidente al-Sissi ha annunciato la sua candidatura alle elezioni del 10 dicembre. La mossa non ha rappresentato per nulla novità, in quanto lo stesso presidente ha promosso 4 anni fa la riforma costituzionale che gli permette di rimanere in carica fino al 2030. Nei giorni scorsi, i sostenitori di al-Sissi hanno avviato una campagna, con cartelloni stradali e dichiarazioni sui social, per supplicarlo di candidarsi. Nel suo annuncio, al-Sissi non ha mancato di prendere in giro il suo popolo: “Adesso voi avete la possibilità di cambiare!”. I suoi servizi di sicurezza non hanno mancato un secondo di perseguitare i possibili credibili candidati dell’opposizione. L’ex deputato Ahmed Tantawi ha denunciato che 35 dei suoi sostenitori sono stati arrestati per i loro post e che da due anni il suo cellulare è sotto controllo. L’altro possibile candidato, Hisham Qassem, presidente della “Corrente liberale” è stato addirittura incarcerato e condannato in direttissima a 6 mesi di reclusione, pena che gli impedisce di candidarsi. La data delle elezioni è stata anticipata, per svolgerle prima della scadenza degli ultimatum del FMI per le riforme strutturali, che provocheranno ulteriori difficoltà economiche alla popolazione, già stremata dalla svalutazione della moneta locale e da un’inflazione che ha toccato il 40%.
Turchia-Iraq
La polizia turca ha compiuto retate arrestando 20 persone, in prevalenza curdi e tra i quali, sostiene la stampa filo governativa, “un portavoce della campagna elettorale del Partito Democratico dei Popoli (HDP)”, senza citare il suo nome. Una campagna orchestrata ad arte per accusare l’opposizione democratica.
In Iraq, il raid aereo turco contro il nord del paese è stato condannato dalle istituzioni di Baghdad. Ma il governo iracheno è impotente di fronte all’arroganza militare di Ankara e si limita alle inutili dichiarazioni o al massimo a far ricorso a denunce all’ONU, che rimangono puntualmente nel cassetto, perché la Turchia è un paese della NATO.
Siria
Continua nel nord est della Siria, l’operazione di accerchiamento dell’autonomia guidata dai curdi. Oltre ai raids turchi, sono quotidiani gli attacchi delle milizie filo governative. La sede delle forze democratiche siriane a Hajin, ad est dell’Eufrate, nella provincia di Deir Azzour, è stata bombardata con colpi di artiglieria e lanciarazzi RPG. L’attacco è avvenuto da postazioni militari in un villaggio sull’atra riva del fiume, sotto il controllo dei governativi.
Notizie dal mondo
Sono passati 19 mesi e 8 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Biden evita lo shutdown ma azzera i soldi per l’Ucraina. NYT: “Mosca testa missile nucleare”.
L’Algeria annuncia che i militari golpisti del Niger hanno accettato la mediazione algerina per una soluzione negoziata.
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