Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.
Direttore responsabile Federico Pedrocchi)
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Rassegna anno IV/n. 286 (1173)
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Le notizie:
Fake News 3
Vi ricordate il video che ha rilasciato Hamas sulla liberazione di una donna israeliana e i suoi due bambini vicino alla barriera di demarcazione con Israele? Ne abbiamo parlato su ANBAMED di due giorni fa, il 12 ottobre ’23 (qui). Il portavoce dell’esercito israeliano aveva smentito le dichiarazioni palestinesi, sostenendo che la donna non era nelle mani dei combattenti di Hamas. “è solo propaganda”, ha tuonato sui social il portavoce. La stampa internazionale a malapena ha accennato al comportamento umanitario dei miliziani palestinesi durante l’operazione “Diluvio di Al-Aqsa”. Molti media hanno riportato soltanto la smentita di Tel Aviv.
I giornalisti israeliani invece non si sono accontentati delle dichiarazioni ufficiali e hanno scavato nella notizia, per accertare la verità dei fatti e hanno scovato la donna. La sua intervista è stata mandata in onda da una TV israeliana e il suo racconto, tra le lacrimi, ha confermato tutta la versione del video palestinese.
Dice: “Gli uomini armati ci hanno portato, io ed i miei due figli, verso Gaza. Il bimbo in spalla ad uno di loro e la bimba tra le mie braccia. Il bimbo strillava e chiedeva di essere messo giù per terra. Quando siamo arrivati alle porte di Gaza e ho visto le case, mi hanno dato dei vestiti per coprirmi e con il segno della mano mi hanno indicato la strada del ritorno verso casa. Ho preso per mano il bimbo e mi sono incamminata. Ho incontrato un altro gruppo di armati, mi sono nascosta dietro una duna di sabbia, quando sono passati vicino a noi, non ci hanno toccato e hanno proseguito per la loro strada di ritorno verso Gaza”.
Ecco il video della donna prigioniera liberata da Hamas mentre racconta cos’è successo veramente: QUI (parla in ebraico con sottotitoli in arabo) e Qui sottitoli in inglese. Questo caso non sminuisce le atrocità compiute contro i civili durante l’incursione di Hamas in territorio israeliano di confine. È un esempio su come demonizzare il nemico, per meglio manipolare gli stupidi.
Guerra a Gaza
È in corso un genocidio a Gaza per mano israeliana. Rastrellamenti, deportazioni e sterminio. Da una settimana non è entrata una goccia d’acqua potabile. Non è una guerra contro Hamas, ma contro la popolazione civile, già martoriata da embargo e da ben 5 operazioni militari in 15 anni. Netanyahu ha dichiarato ieri che è solo l’inizio. L’offensiva di terra è in preparazione ed è ritardata soltanto dalla richiesta di Washington di corridoi umanitari, per la fuga della popolazione verso l’Egitto o il sud desertico della Striscia. Commandos su carri armati sono avanzati ieri oltre la linea di demarcazione, per operazioni di ricognizione e poi si sono ritirati.
Questo che potete osservare è uno dei bombardamenti israeliani su Gaza City, ieri. I palazzi del quartiere Sudanei sono stati bersagliati dalle “vacuum bomb” (bombe ad implosione), l’uso delle quali è vietato nelle zone abitate da civili, dalle norme internazionali di guerra (Vedi). Sono 256 i civili uccisi dai bombardamenti israeliani nelle ultime 24 ore. Medici senza frontiere ha denunciato che l’esercito israeliano ha dato, alla direzione dell’ospedale di Al-Audah, 2 ore per evacuarlo. “L’esercito israeliano ha colpito le strutture sanitarie con bombardamenti mirati ed ha causato la morte tra il personale. Noi continueremo a lavorare per curare i malati ed i feriti. L’ordine di evacuare è un crimine contro l’umanità”.
L’esercito israeliano ha emesso nella notte di giovedì un ultimatum alla popolazione di Gaza di abbandonare le proprie abitazioni e di dirigersi verso sud al di là della zona desertica nota come il fiume di Gaza. Avviso arrivato a tutti coloro che hanno un cellulare, perché la rete di telefonia è controllata da Israele. Ieri mattina i caccia di Tel Aviv hanno lanciato volantini che minacciano la popolazione, ordinando di lasciare la città per salvarsi. Migliaia di persone si sono messe in cammino e la situazione umanitaria si aggrava ulteriormente, perché nelle zone indicate moriranno di fame e di sete. Una colonna di sfollati è stata bombardata dai caccia israeliano provocando la morte di 72 persone. È un genocidio scientificamente studiato.
Un portavoce del Dipartimento di Stato Usa ha affermato che “Tel Aviv non ci ha informato preventivamente” di questo ordine di deportazione. L’ONU senza mezzi termini ha respinto l’ordine israeliano. Le cancellerie europee fanno come le tre scimmiette: non vedo, non sento e non parlo. Egitto e Giordania hanno condannato il tentativo israeliano di ripetere l’operazione sionista del 1948 e quella dell’esercito israeliano 1967. Molti media arabi hanno scritto che a Gaza si sta compiendo una nuova Nakba.
È salito a 1900 il numero dei palestinesi uccisi sotto le bombe israeliane, tra i quali 614 bambini e 376 donne e ad oltre 7696 i feriti. Gli sfollati hanno superato i 400 mila. In Israele, l’esercito ha comunicato che sono 1300 le persone uccise, civili e militari, nell’attacco di Hamas di sabato 7 ottobre.
Hamas ha annunciato che 13 dei prigionieri israeliani sono morti nei bombardamenti di ieri su Gaza. Il movimento islamista palestinese ha diffuso ieri foto dei prigionieri civili in condizioni normali di vita, mentre mangiano, si riposano su un divano senza manette o mentre parlano con i loro carcerieri. Propaganda utile a far pressione sul governo israeliano. Ma questi prigionieri sono stati distribuiti in diverse località segrete, in modo di impedire blitz di truppe speciali per liberarli. È un comportamento che rasenta l’uso di scudi umani. Il caso della ragazza tedesca, catturata al rave e portata su un pick-up a Gaza, sta suscitando in Germania un dibattito su come agire. La ragazza è in ospedale a Gaza dove viene curata dalle ferite ed ha potuto parlare al telefono con la famiglia.
Cisgiordania e Gerusalemme est
Sotto gli occhi dei soldati israeliani, un colono armato ha sparato contro un manifestante palestinese a Masafer Yatta. Vedi il video QUI. L’esercito ha lasciato libero l’aggressore e l’ambulanza che ha soccorso il giovane palestinese ferito è stata fermata per diverse ore ad un altro posto di blocco. Questo è l’Apartheid coloniale dell’attuale Israele.
Le incursioni dell’esercito di occupazione contro le manifestazioni di solidarietà con Gaza e contro l’occupazione militare hanno provocato 12 morti nella sola giornata di ieri, portando le vittime palestinesi della Cisgiordania nella prima settimana di guerra a 52 persone.
Frontiera col Libano
È alta tensione nel sud Libano. Caccia israeliani hanno compiuto attacchi sulle città libanesi di confine. Ucciso un giornalista e feriti altri 5 operatori dei media, mentre stavano seguendo la situazione bellica.
Manifestazioni di solidarietà
Si sono tenute grandi manifestazioni in solidarietà con il popolo palestinese in molte città e capitali del mondo arabo, islamico e internazionali. In Francia la polizia ha vietato le manifestazioni pro-Palestina ed è intervenuta duramente per colpire la gente che portava le bandiere palestinesi e gridava Palestina libera. (Vedi il servizio Anbamed qui)
Stati Uniti in M.O.
Austin a Tel Aviv e Blinken ad Amman dove si è incontrato con re Abdallah II e con il presidente palestinese Abbas. Il ministro della guerra statunitense ha garantito al suo omologo israeliano, Galant, tutto il supporto logistico e di armamenti per l’operazione a terra contro la popolazione di Gaza. Aerei militari statunitensi hanno trasferito in Israele unità speciali Delta degli incursori per eventuali operazioni di liberazione degli ostaggi. Tra i prigionieri catturati dai miliziani di Hamas ci sono cittadini statunitensi.
Diplomazia
Al Consiglio di sicurezza è in discussione una bozza di risoluzione presentata dal Brasile. La risoluzione condanna esplicitamente l’attacco di Hamas contro il territorio israeliano e chiede la liberazione dei prigionieri; condanna tutte le operazioni contro i civili e invita Israele (senza nominarlo) a mettere fine all’embargo contro la popolazione civile e di non agire per la deportazione dei palestinesi e infine chiede un cessate il fuoco. Anche la Russia ha presentato un testo di risoluzione che chiede il cessate il fuoco. Il rappresentante di Washington ha chiesto corridoi umanitari per salvare i civili in fuga. Prima della seduta del Consiglio, il segretario generale dell’ONU, Guterres, ha invitato le parti a rispettare il diritto internazionale e umanitario, chiedendo al governo di Tel Aviv di mettere fine all’embargo totale e di non deportare la popolazione.
Notizie dal Mondo
Sono passati 19 mesi e 19 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.
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