Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.
Direttore responsabile Federico Pedrocchi)
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Rassegna anno IV/n. 288 (1175)
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Le notizie:
Genocidio a Gaza
Sei persone di una sola famiglia sono morte sotto il bombardamento israeliano a Khan Younis, campo profughi a sud della Striscia, la zona che l’esercito israeliano ha indicato come una zona sicura ed ha ordinato alla popolazione di abbandonare la zona nord verso sud. A Gaza non ci sono zone sicure per la popolazione civile martellata continuamente da 10 giorni senza interruzione con una pioggia di bombe. Israele ordina la deportazione e poi bombarda gli sfollati in cammino verso sud. Uccisi a tradimento.
Ecco la testimonianza di una volontaria italiana da Khan Younis: QUI.
Drammatica la situazione negli ospedali di Gaza che l’esercito israeliano ha ordinato di evacuare. Oltre al numero alto dei feriti che supera la loro capacità di curare, diversi ospedali sono stati colpiti dalle bombe israeliane. Molti morti non identificati sono stati sepolti in fosse comuni. Il personale dell’ospedale Shifa ha respinto l’ultimatum israeliano e un suo medico ha detto che “la struttura continuerà a funzionare fino a quando non finirà il carburante per la produzione di elettricità, dopo tale eventualità la struttura si trasformerà in cimitero per i pazienti”. Il numero dei morti è salito a 2670.
I continui bombardamenti stanno esasperando la gente che corre di qua e di là inseguita dalle bombe di Israele. Immagini strazianti di gente che si sente impotente e abbandonata dal mondo intero. Le immagini di morte ed i supplichevoli appelli delle persone disperate non trovano spazio nei media internazionali.
Il valico di Rafah forse si apre oggi per alcune ore per permettere l’evacuazione degli stranieri e dei palestinesi con passaporti stranieri, ma finora non ci sono certezze sul passaggio dei soccorsi alla popolazione martoriata.
Cisgiordania e Gerusalemme est
Continua la dura repressione delle forze di occupazione in tutte le città e villaggi palestinesi della Cisgiordania e Gerusalemme est. Nelle prime ore di stamattina è stato ucciso un giovane a Beit Aqba vicino a Ariha (Gerico) nella valle del Giordano, portando il numero totale delle vittime nei territori occupati, dall’inizio della guerra in corso, a 57 uccisi.
Migliaia di persone sono scese per strada in manifestazioni di solidarietà con i loro fratelli di Gaza e contro l’occupazione coloniale israeliana. Aggressioni dei coloni contro le comunità contadine palestinesi con assalti armati per costringere la gente a lasciare le proprie case e terreni. È successo a Masafer Yatta, vicino ad Al-Khalil ed a Deir Sita a nord di Salfit. I coloni armati hanno avuto il sostegno dei soldati e nel secondo caso, l’esercito ha arrestato i figli della famiglia che avevano affrontato i coloni armati con il lancio di pietre.
Libano
Alta tensione sulla linea di demarcazione. Hezbollah rivendica 5 attacchi contro obiettivi militari israeliani in risposta agli attacchi del giorno prima che hanno portato all’uccisione di giornalista e il ferimento di altri 6. Scambi di artiglieria lungo la linea di demarcazione che hanno causato l’uccisione di un ufficiale israeliano e di un contadino libanese sull’altro fronte. Il ministro della guerra di Tel Aviv Galant ha affermato che se non cesseranno gli attacchi di Hezbollah, Israele ridurrà il Libano all’età delle pietre.
Manifestazioni di solidarietà
In tutto il mondo si succedono le manifestazioni di solidarietà con i palestinesi e contro l’aggressione israeliana contro i civili a Gaza e per un impegno di pace. In Marocco, Australia, Canada e molte capitali europee sono state organizzate marce per la pace, malgrado lo scandaloso divieto di manifestare a favore del popolo palestinese.
Stati Uniti in M.O.
Blinken in Egitto si è incontrato con il presidente al-Sissi. L’interesse di Washington è limitato all’evacuazione degli statunitensi di Gaza, liberare gli ostaggi, mettere fine al lancio di razzi e evitare l’allargamento del conflitto ad altri fronti. La linea di Washington è appiattita alle posizioni di Tel Aviv e tutto l’intervento diplomatico è indirizzato a questo sforzo per garantire la copertura diplomatica all’aggressione israeliane ed ai crimini di guerra compiuti contro la popolazione civile. La posizione egiziana è diametralmente opposta: chiede il passaggio di soccorsi alla popolazione assediata, fermare l’aggressione, lo scambi di prigionieri e l’avvio di negoziati per mettere fine all’occupazione israeliana. L’Egitto è impotente a determinare una linea diplomatica forte capace di condizionare la posizione USA. Lo stesso ritardo della visita di Blinken al Cairo alla fine del suo peregrinare nelle capitali arabe è significativo. L’Egitto teme anche il piano israeliano della sostituzione etnica, con la deportazione dei palestinesi di Gaza in Sinai, piano che molti militari israeliani non hanno nascosto.
Diplomazia
Continua da venerdì il dibattito nel Consiglio di Sicurezza su una risoluzione sulla guerra a Gaza. Ci sono due mozioni, una russa e l’altra brasiliana. La bozza di Mosca condanna gli attacchi contro i civili e chiede un immediato cessate il fuoco e l’autorizzazione dei soccorsi. Non cita né Hamas né l’esercito israeliano. La bozza brasiliana invece cita esplicitamente gli “attacchi terroristici di Hamas” e chiede il cessate il fuoco e il passaggio degli aiuti umanitari alla popolazione civile. Si dovrebbe passare al voto entro oggi lunedì.
Il re giordano Abdalla II è in viaggio nei paesi europei per chiedere una pressione diplomatica per la fine dell’aggressione israeliana contro la popolazione di Gaza. Ha iniziato da Londra ma non ci sono aspettative di una tale incidenza.
La posizione cinese si esplicita giorno dopo giorno per un cessate il fuoco e per un impegno verso negoziati atti a mettere fine all’occupazione israeliane delle terre palestinesi. Oltre all’impegno nel Consiglio di Sicurezza, Pechino ha inviato un negoziatore in M.O. per una mediazione.
Cultura
Yanis Varoufakis è stato bannato da un convegno a Vienna organizzato dall’Istituto IKA per Arte e Architettura. Lo ha denunciato lui stesso sul proprio account social: “Buone e cattive notizie per coloro che vogliono cancellarmi per la mia opposizione all’apartheid/occupazione israeliana: la buona notizia è che sono stato cancellato a Vienna dove, lunedì, avrei dovuto tenere la conferenza Otto Wagner 2023, organizzata dall’IKA Institute per Arte e Architettura (anche se non avevo intenzione di fare riferimento alla situazione in Israele/Gaza). https://e-flux.com/announcements/560460/yanis-varoufakis/… La brutta notizia, per voi brave persone che volete che io venga cancellato, è che gli organizzatori non hanno avuto il coraggio di ammettere che erano terrorizzati all’idea di ospitarmi a causa della mia opposizione all’apartheid/occupazione israeliana. Ci hanno suggerito di far finta che la conferenza fosse rinviata fino all’uscita del mio nuovo libro in tedesco. Quando mi sono rifiutato di partecipare a quella menzogna, hanno citato “l’attuale situazione geopolitica in drammatica crescita”! Il succo? La civilizzata Europa centrale si ritrae con orrore di fronte all’opposizione di principio all’apartheid israeliano. E poi, subito dopo, maschera la sua codardia con la menzogna”.
Su questo tema della censura nei confronti di chi critica Israele merita menzione di merito la posizione assunta pubblicamente dall’amico e collega Gad Lerner, che ha scritto: “Se i Saloni del libro di Torino e Francoforte credono di aiutare #Israele revocando spazi e premi a
@patrickzaki1 e alla scrittrice palestinese #AdaniaShibli sappiano che lo stanno danneggiando. Aiuta Israele chi ne critica gli errori e dà spazio anche agli intellettuali arabi”.
Il maccartismo è sbarcato nella vecchia Europa.
Fake News 5
(il testo corredato di foto lo trovate sul sito).
Questa volta il ruolo di Goebbels lo gioca lo stesso premier Netanyahu. Ai suoi interlocutor compiacenti della Nato espone una foto raccapricciante. Una massa di carne carbonizzata su un tavolo medico e spiega che si tratta del corpo di un bambino israeliano bruciato vivo dagli uomini di Hamas, definendo il movimento islamista palestinese come il nuovo Daesh (Isis). Molti ci sono cascati e tuttora Blinken ripete nei suoi incontri con i diplomatici questa narrazione colpevole.
“Mentire, mentire e poi mentire ancora fino a quando ci credi anche tu”. Molti media in trincea hanno ripreso dalla stampa israeliana filo governativa questa immagine e nei social ha incontrato una diffusione con milioni di condivisioni e commenti.
Ma la foto non ha retto all’analisi degli specialisti in intelligenza artificiale ed alle ricerche di un giornalista statunitense. La foto originale era un’altra ed è stata modificata dall’ufficio comunicazione del premier israeliano.
Secondo il gruppo “OPTIC AI or Not”, alla quale la ricerca è stata commissionata dalla TV Al-Arabyia, la foto è manipolata da un programma di intelligenza artificiale. La foto originale sarebbe un’altra, presa in un ambulatorio di un veterinario e riprenderebbe un cane. Anche il giornalista statunitense Jackson Hinkle ha asserito che la versione israeliana è frutto di manipolazione digitale e che la foto originale è segnata con un codice dell’esercito israeliano IDF.
Il post del giornalista USA ha ottenuto poco meno di 23 milioni di visualizzazioni.
“Mentire, mentire e poi mentire ancora fino a quando ci credi anche tu”.
Notizie dal Mondo
Sono passati 19 mesi e 21 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.
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