Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Per ascoltare l’audio di oggi, 21 gennaio 2024:

Rassegna anno V/n. 020 (1271)

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Tutte le indicazioni per versare un contributo si trovano in fondo a questa newsletter e nel sito (ecco il link).

Appello

Tutti i giorni arrivano nuove adesioni all’appello che abbiamo lanciato per un cessate il fuoco permanente e per il rilascio dei prigionieri civili.

Potete aderire, scrivendo alla redazione. Diffondete, per favore!

L’elenco dei sottoscrittori dell’appello lo trovate sul sito, in questa pagina: qui.

Le notizie

Genocidio a Gaza

165 uccisi e 280 feriti nella giornata di ieri.

25.270 palestinesi uccisi e 62.288 i feriti in totale dal 7 ottobre.

Il totale delle vittime ha superato i 100 mila compresi i dispersi.

Bombardamenti incessanti dal cielo, da terra e dal mare contro tutte le città e campi profughi della Striscia. A Khan Younis e Rafah sono stati colpiti in particolare i soccorritori, con raffiche e razzi da elicotteri e droni. Una tecnica criminale che colpisce il settore sanitario e impedisce di salvare feriti.

Sono stati registrati scontri a terra tra soldati israeliani e combattenti palestinesi nelle zone del nord, come Jebalia e Beit Hanoun, malgrado gli annunci a Tel Aviv delle scorse settimane sulla conquista totale della zona a nord. L’esercito israeliano ha diviso la striscia in tre zone ermeticamente chiuse, per impedire il ritorno dei palestinesi sfollati alle loro case a nord.

Cisgiordania e Gerusalemme est

Una situazione insopportabile per la popolazione civile palestinese in tutte le città e campi profughi della Cisgiordania.

Irruzione di El-Khalil e demolizione con la dinamite delle case di due uomini della resistenza assassinati precedentemente durante uno scontro a sud di Gerusalemme est.

I rastrellamenti si sono intensificanti nelle province di Nablus e Jenin con l’arresto di decine di attivisti.

Si sono svolti i funerali del ragazzo Tawfiq Ajak, con nazionalità palestinese e statunitense, ucciso due giorni fa da un agguato israeliano, definito dai testimoni come un’esecuzione di piazza extragiudiziale.

A Masafer Yatta, i pastori sono stati minacciati da coloni armati di allontanarsi dai pascoli, che questi pastori avevano ereditato di padre in figlio da generazioni, molto prima della nascita dello Stato coloniale israeliano.

Paesi non alleati

Si è tenuto a Kampala, in Uganda, il vertice dei paesi non allineati. La questione palestinese è stata al centro del dibattito dei delegati. Il segretario generale dell’ONU António Guterres ha ribadito il suo appello per un cessate il fuoco umanitario a Gaza e il rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi. Si è rivolto al vertice del Movimento dei Paesi Non Allineati, affermando che è inaccettabile negare il diritto del popolo palestinese a costituire uno suo stato indipendente. “Non cederò nella mia richiesta di un immediato cessate il fuoco umanitario e il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi”, ha detto Guterres.

Unicef

In questi tre mesi e mezzo di guerra a Gaza sono nati 20 mila bambini. Lo conferma l’Unicef sottolineando l’urgenza di misure di protezione per pargoli e partorienti. Tra le storie raccontate dalla funzionaria che ha visitato Gaza nei giorni scorsi, vi è quella di un’ostetrica che ha dovuto faticare a salvare i bambini nelle pance di partorienti decedute in un bombardamento, ricorrendo al taglio cesareo. E di altre madri che sono morte in seguito ad un’emorragia post parto. “è una vergogna dell’umanità intera lasciare succedere questo inferno. È necessario un cessate il fuoco”.

Solidarietà Internazionale

Più di 100 città in Spagna hanno organizzato manifestazione in solidarietà con i palestinesi e con il genocidio compiuto da Israele a Gaza.

Manifestazioni nel fine settimana in tutto il mondo per chiedere il cessate il fuoco a Gaza e la fine dell’occupazione israeliana della Palestina.

Anche in diversi arabi e islamici sono state svolte grandi manifestazioni, come ad Amman, Rabat e Sana’a.

Israele

Netanyahu ha sbugiardato Biden. “Nessuno spazio per uno Stato palestinese tra il fiume e il mare”. Il presidente USA aveva dichiarato ieri l‘altro che “non è impossibile raggiungere l’obiettivo di uno stato palestinese” e di aver parlato di questo con Netanyahu. Ciascuno dei due guarda alla propria campagna elettorale, a spese della vita dei palestinesi.

Litigio nel governo israeliano così grave che, secondo la stampa di Tel Aviv, si stava per arrivare fino alle mani tra ministri. Secondo un sito israeliano, il ministro della guerra Galant ha tentato di irrompere con la forza nell’ufficio del premier e quando è stato fermato da uno dei ministri ha minacciato di mandare la Brigata Golani per ristabilire l’ordine.

I familiari delle vittime del 7 ottobre hanno deciso di compiere un presidio permanente davanti alla casa del premier.

Grandi manifestazioni in diverse città israeliane che adesso chiedono esplicitamente le dimissioni di Netanyahu e elezioni anticipate. A Haifa si è tenuta una manifestazione binazionale di israeliani ebrei e arabi palestinesi. La manifestazione è stata indetta dal Fronte Democratico per la Pace e l’Uguaglianza (una coalizione formata dall’ex Partito Comunista israeliano), che precedentemente era stata vietata dalla polizia. Il Fronte ha fatto ricorso all’Alta Corte per ottenere l’autorizzazione.

Iraq

La cosiddetta resistenza islamica in Iraq ha annunciato di aver colpito con 10 missili le basi militari USA in territorio iracheno. È stata colpita la base di Ain Assad, nell’ovest del paese. La situazione dei soldati USA in Iraq si sta trasformando in occupazione militare. Il governo di Baghdad ha chiesto ufficialmente a Washington di avviare un programma di ritiro, in seguito ai bombardamenti compiuti dai caccia statunitensi su caserme delle milizie irachene filo irachene impegnate nella lotta contro i jihadisti. Le truppe USA in Iraq vengono valutate in 2500 soldati, che hanno la figura giuridica di addestratori e consulenti; non di combattimento. Il territorio iracheno è teatro di interventi e aggressioni straniere da parte di Stati Uniti, Iran e Turchia. Una sovranità limitata che lascia spazio alle interferenze in una guerra tra Iran e USA, condotta sul territorio iracheno.  

Siria

Israele ha bombardato Damasco. Secondo i comunicati ufficiali sono stati uccisi 12 persone tra i quali 5 militari iraniani di stanza in Siria. Lo ha annunciato anche un comunicato di Teheran. “Questo crimine non passerà senza risposta”, ha detto il presidente Raissi. Tra i morti vi è il vice capo delle milizie iraniane in Siria. Tel Aviv intende provocare una guerra con l’Iran, per coinvolgere gli Stati Uniti nel conflitto e destabilizzare completamente l’area mediorientale. Una strategia volta a prolungare il conflitto e mantenere Netanyahu in sella.

Notizie dal Mondo

Sono passati 22 mesi 27 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Il ministero degli esteri ha consegnato all’ambasciatore francese la documentazione comprovante la presenza di mercenari francesi in Ucraina.

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I bambini di Gaza mandano un video per il compleanno di Papa Francesco: Il video

Guernica: Flash Mob in solidarietà con Gaza: QUI.

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