A Rafah si sono rifugiati un milione e 400 mila sfollati dal resto della Striscia di Gaza, in seguito all’invasione israeliana. In aggiunta alla popolazione originaria della città (circa 300 mila abitanti). Tutti in un territorio di 65 km2. Gaza era la zona con più alta densità di popolazione al mondo. Dal 2007 sotto embargo totale, per terra, aria e mare.
Adesso la popolazione è stremata da bombardamenti, spostamenti forzati e assedio con il blocco degli aiuti umanitari; è sottoposta dall’esercito israeliano alla fame, sete e freddo. Tutti gli ospedali sono stati sistematicamente distrutti e messi fuori uso. Una deportazione che annuncia lo sterminio e la pulizia etnica.
Metà della popolazione è formata da bambini e minori. Sono privati della scuola, del gioco e della gioia. Per non parlare delle malattie, delle ferite e della perdita di un genitore e in migliaia di casi di tutt’e due i genitori. Oltre 1000 i bambini che hanno avuto amputata una gamba o tutt’e due.
In uno dei campi di Rafah è stata organizzata questa manifestazione appello alla coscienza del mondo, per chiedere di fermare la mano del macellaio Netanyahu.
“Vogliamo giocare, studiare e divertirci” hanno scritto sui cartelli.
Non lasciamo che il grido di dolore dei bambini di Gaza cada nel silenzio!