Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.
Direttore responsabile Federico Pedrocchi)
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Rassegna anno V/n. 060 (1311)
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Appello 1
Tutti i giorni arrivano nuove adesioni all’appello che abbiamo lanciato ad ottobre per un cessate il fuoco permanente e per il rilascio dei prigionieri civili.
Potete aderire, scrivendo alla redazione. Diffondete, per favore!
L’elenco dei sottoscrittori dell’appello lo trovate sul sito, in questa pagina: qui.
Appello 2
Mai Indifferenti. Voci ebraiche per la PACE leggi tutto
Per seguire tutte le manifestazioni in solidarietà con Assange e la libertà di stampa
Le notizie
Genocidio a Gaza
Il massacro della farina. I criminali piloti israeliani hanno teso una trappola ai civili palestinesi affamati che aspettavano i carichi lanciati col paracadute dagli aerei di paesi arabi e internazionali, concordati preventivamente con l’assenso dello Stato maggiore di Tel Aviv. Secondo le testimonianze dei sopravvissuti, “contro la folla si sono scagliate anche le cannonate dell’artiglieria e dei carri armati e le raffiche di pallottole dei soldati”.
Migliaia di persone sul viale Rasheed, a Gaza città, si erano radunati in attesa dell’arrivo degli aiuti. Invece sono arrivate bombe e pallottole. 112 uccisi e 800 feriti. Questi sono i corpi che è stato possibile raccogliere e soccorrere. Molti corpi non è stato possibile raggiungerli per l’attacco militare intenso. Poi i bulldozer dell’esercito israeliano, per cancellare le tracce del loro crimine, hanno sepolto molti corpi in un modo disumano, senza rispetto per la dignità dei morti. Un massacro sadico di vendetta da parte di generali pazzi, che si nutrono del sangue degli innocenti. E poi un maldestro tentativo di inquinare le prove. La vergognosa e poco credibile versione israeliana è che i soldati avrebbero sparato in aria e morti e feriti sarebbero stati causati dalla calca.
Condanna in tutto il mondo e richieste di un cessate il fuoco immediato per mettere fine a questa carneficina israeliana.
Uccidere per fame
Il commissario ONU, Folker Turk, in un rapporto esposto a Ginevra davanti al Consiglio ONU per i Diritti Umani, ha parlato di un pericolo di morte per fame che attende tutta la popolazione di Gaza. “La condotta di Israele è quella di usare la fame come arma militare e questo si configura come un possibile crimine di guerra”. In questi 5 mesi, sono evidenti le violazioni, da parte delle forze armate israeliane, delle regole del diritto umanitario in tempi di guerra. Tra gli aspetti citati da Turk vi sono i bombardamenti indiscriminati e sproporzionati contro zone densamente abitate e l’assedio per affamare la popolazione civile. Le truppe israeliane hanno bloccato l’accesso degli aiuti internazionali e li fanno passare con il contagocce, minacciando i convogli di bombardamenti; azioni militari che sono avvenute in diversi casi. “è una punizione collettiva”, ha concluso il commissario internazionale.
Prigionieri
Brigate Qassam hanno pubblicato un video di alcuni prigionieri, già trasmesso precedentemente, annunciando che nella giornata di oggi avrebbero fornito nuove informazioni al loro riguardo. A dicembre, Brigate Qassam avevano annunciato di aver perso il contatto con un gruppo di combattenti che detenevano in custodia 5 militari israeliani catturati il 7 ottobre 2023. Probabilmente annunceranno che sono stati ritrovati i loro corpi, uccisi da un bombardamento israeliano o morti per i gas utilizzati dall’esercito nei tunnel.
Israele
La marcia dei familiari degli ostaggi, dalle colonie del confine di Gaza, è in fase di arrivo a Gerusalemme. La marcia è partita dalla colonia Re’em ed è stata raggiunta da migliaia di altri cittadini solidali con la causa dei familiari. Chiedono al governo Netanyahu una trattiva seria per la liberazione immediata degli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas. La marcia si concluderà sabato sera con una grande manifestazione di piazza.
Le trattative indirette per un cessate il fuoco si sono rallentate a causa della strage di ieri a Gaza dove sono state uccise oltre 100 persone mentre attendevano la distribuzione degli aiuti. Lo stesso presidente Biden ha cambiato la sua precedente previsione di una tregua che sarebbe iniziata lunedì, sostenendo che questa strage ha provocato una reazione di chiusura da parte di Hamas.
Cisgiordania e Gerusalemme Est
Due coloni israeliani sono stati uccisi in un agguato alle porte di Eli, insediamento ebraico costruito su un territorio palestinese del distretto di Nablus. L’attentatore palestinese è stato ucciso da altri coloni armati. L’esercito di occupazione ha allertato ingenti forze che sono alla ricerca di altri membri del gruppo.
Un giovane palestinese è stato assassinato dai soldati a Nablus e un altro vicino ad El-Khalil; 3 giovani sono rimasti feriti a Jenin. Venti attivisti sono stati arrestati durante le operazioni di rastrellamento in diverse località.
Furto di terra
L’esercito israeliano ha annunciato la confisca di circa 650 feddan (una misura di terre agricole equivalente a circa 0,4 kmq) nei dintorni della colonia ebraica di Ma’ale Adummim, ad est di Gerusalemme. Altri 7 mila donum (0,1 di feddan) saranno confiscati nella valle del Giordano. Sono i primi passi per la colonizzazione selvaggia delle terre palestinesi. Un piano di sostituzione etnica proclamato dal governo israeliano per l’intensificazione dell’occupazione delle terre palestinesi e destinarle ai coloni ebrei.
Yemen
Aggressioni quotidiane da parte di USA e GB contro lo Yemen. Gli Houthi hanno denunciato che sono state compiuti 4 raids contro località residenziali nella provincia di Hodeida. L’emittente TV Al-Massirah non specifica il numero delle vittime, ma parla soltanto di morti e feriti tra i civili e pubblica le immagini di quartieri residenziali colpiti con lunghe colonne di fumo.
Il leader Abdelmalik Houthi ha dichiarato che l’azione di solidarietà con i palestinesi continuerà fino a quando Israele non fermerà la sua aggressione. “Abbiamo in serbo delle sorprese che per il momento non annunciamo. Ne parleremo quando le metteremo in atto”, ha concluso.
Libano
Scontri diretti tra soldati israeliani e combattenti libanesi durante un tentativo dell’esercito israeliano di infiltrarsi in territorio libanese, “ma sono stati respinti duramente”, suona un comunicato del movimento libanese. Un combattente di Hezbollah è rimasto ucciso. Nei bombardamenti israeliani è stato ucciso un altro combattente, portando le vittime libanesi dall’inizio delle ostilità a 220, tra civili e militari.
Notizie dal Mondo
Sono passati due anni e 6 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.
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