Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.
Direttore responsabile Federico Pedrocchi)
Per ascoltare l’audio di oggi, 02 marzo 2024:
Rassegna anno V/n. 061 (1312)
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Appello 1
Tutti i giorni arrivano nuove adesioni all’appello che abbiamo lanciato ad ottobre per un cessate il fuoco permanente e per il rilascio dei prigionieri civili.
Potete aderire, scrivendo alla redazione. Diffondete, per favore!
L’elenco dei sottoscrittori dell’appello lo trovate sul sito, in questa pagina: qui.
Appello 2
Mai Indifferenti. Voci ebraiche per la PACE leggi tutto
Per seguire tutte le manifestazioni in solidarietà con Assange e la libertà di stampa
N. B.
Domenica 3 marzo la rassegna non sarà pubblicata per motivi organizzativi. Appuntamento a lunedì 4 marzo.
Le notizie
Genocidio a Gaza
Dopo la “strage della farina”, l’esercito israeliano ne ha compiute ieri altre 16 di stragi contro la popolazione civile. 193 morti e 920 feriti, ai quali vanno aggiunte le altre vittime dei bombardamenti notturni e di stamattina. Una macelleria quotidiana.
La versione israeliana sulla “strage della farina” fa acqua da tutte le parti.
In un primo momento l’esercito aveva ammesso di avere sparato alle gambe uccidendo dieci palestinesi, poi si era corretto affermando che erano solo colpi in aria e che la strage era dovuta alla concitazione. Le foto dei droni, fornite ai media, sono risultate modificate, come denuncia il New York Times. I video pubblicati da Al-Jazeera svelano chiaramente i colpi lanciati dai carri armati e dalle postazioni dove sono asserragliati i soldati israeliani.
Le immagini postate sui social dimostrano che i corpi delle vittime sono colpite con pallottole e maciullati per le esplosioni. L’intervento dei bulldozer militari israeliani a coprire di terra i corpi dei morti è stato un tentativo fallace per nascondere il loro crimine.
ONU
La riunione urgente del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, ieri, è stata paralizzato ancora una volta dal veto statunitense. Non è passata, anche se aveva 14 voti favorevoli su 15, una dichiarazione che esprimeva «profonda preoccupazione» e condannava le forze israeliane per avere «aperto il fuoco». Il viceambasciatore Usa Robert Wood ha chiesto un testo che rifletta «il giusto controllo riguardo alle responsabilità». Biden è complice del genocidio, infatti l’80% delle pallottole e bombe usate contro i civili palestinesi sono di fabbricazione USA.
Uccidere per fame
La morte per fame nel nord della Striscia sta decimando i bambini. 8 neonati sono morti nell’ospedale “Kamal Adwan”, per mancanza di latte e acqua potabile. L’ospedale è senza elettricità da tre giorni, per il divieto di passaggio dei rifornimenti di carburante imposto dall’esercito occupante.
Prigionieri
Brigate Qassam, in un messaggio video lanciato sui canali social dal portavoce Abu Obeida, ha informato che 7 prigionieri nelle loro mani sono rimasti uccisi in bombardamenti aerei israeliani. Tre di loro sono coloro che, a dicembre, l’ala militare di Hamas aveva pubblicato un loro video-messaggio, diretto al governo Netanyahu, per chiedere di lavorare alla loro liberazione. Nella comunicazione di Abu Obeida si insinua che il numero totale dei prigionieri israeliani morti a causa dei bombardamenti potrebbe essere di circa 70.
Mercenari
Media arabi danno la notizia che 46 mercenari con doppia cittadinanza israeliana e italiana, partiti lo scorso ottobre alla volta di Israele, sono tra i morti durante l’aggressione a Gaza.
Israele
Il governo israeliano ha comunicato a Egitto e Qatar che non intende partecipare ad un nuovo incontro a Parigi sullo scambio di prigionieri. La delegazione che doveva partire per il Cairo, con le ultime proposte israeliane, è stata bloccata all’ultimo momento da Netanyahu. Tel Aviv chiede la fornitura di un elenco dei prigionieri israeliani ancora in vita. Il movimento Hamas dopo la strage della farina ha chiuso tutti i canali di contatto con i mediatori egiziani e qatarioti.
Cisgiordania e Gerusalemme Est
La repressione dei detenuti palestinesi nelle carceri israeliane assume dimensioni preoccupanti. Ieri è morto in ospedale il detenuto Assif Rifayi, 22 anni, poco dopo il suo trasferimento dal carcere. Secondo l’agenzia palestinese Wafa, Rifayi è in carcere dal settembre 2022 per le sue attività di lotta pacifica all’occupazione, era stato ferito 3 volte dalle pallottole dei soldati durante scontri con le truppe nella sua cittadina, Kafr Ayin, vicino a Ramallah. Aveva subito 4 arresti, il primo dei quali a 14 anni, per il lancio di pietre contro i soldati. Era malato di cancro al colon e le autorità di occupazione hanno impedito il trasferimento per le cure. L’ultima volta che la sua famiglia l’aveva visto o sentito per telefono era del settembre 2023. Dopo tale data tutti i detenuti palestinesi nelle carceri israeliane sono stati messi in totale isolamento.
OLP
L’incontro a Mosca di tutte le organizzazioni politiche palestinesi, comprese Hamas e Jihad islamica, ha sviluppato una serie di punti di accordo nel campo palestinese. Il comunicato finale afferma la volontà di unificare tutte le organizzazioni nel quadro dell’OLP, con l’ingresso di Hamas e Jihad islamica che finora non ne hanno fatto parte. “è la più forte risposta ai tentativi di Israele e Stati Uniti di colpire il diritto alla resistenza contro l’occupazione militare della terra palestinese”. Rifiuto di tutti i tentativi dividere Gaza dalla Cisgiordania e soprattutto contrasto alle pratiche israeliane di minacciare la libertà di culto a Gerusalemme.
Yemen
I caccia USA hanno bombardato località yemenite nella provincia di Hodeida. Il comunicato di Centcom sostiene che sono state colpite rampe di lancio missilistiche pronte a compiere attacchi contro navi commerciali nel mar Rosso. Un video pubblicato dal governo di Aden (anti Houthi) esprime sgomento per l’attacco contro 2 barche di pescatori, “che ha causato la morte di persone innocenti”. Le bugie dei generali USA sono state svelate dagli stessi loro alleati yemeniti. La campagna militare angol-statunitense ha aggravato la situazione della navigazione nel mar Rosso e rischia di allargare il conflitto.
Notizie dal Mondo
Sono passati due anni e 7 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Il Pentagono: “Se Kiev perde, Nato in guerra”. È una minaccia di aprire alla III guerra mondiale, con il rischio della distruzione nucleare in Europa.
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